Strade, muri in pietra, porte divelte, assi di legno, tegole, persino case ancora intere, in pietra e in calcestruzzo. Appare così il villaggio di Aceredo, riemerso dopo 30 anni, in Galizia. Abitato soprattutto da famiglie di pescatori, era stato sommerso nel 1992 per lasciare spazio alla diga di Alto Lindoso, che da allora ha permesso alla compagnia elettrica EDP di sfruttare il bacino idrico.
Le riserve idriche sempre più scarse
Da quando gli abitanti hanno abbandonato il paesino che si ergeva tra vigneti e aranceti, diverse volte la siccità estiva ha fatto apparire i tetti delle case, ma è la prima volta che il bacino d’acqua scende al 15% della sua capacità durante l’inverno.
Secondo la sindaca del comprensorio di amministrazioni locali Lobos, María del Carmen Yañez, all’origine dello svuotamento dell’invaso artificiale della diga c’è la scarsità di piogge che sempre di più colpisce l’area, ma anche «lo sfruttamento aggressivo» della riserva d’acqua da parte della compagnia elettrica portoghese EDP, che la gestisce.
La siccità nel sud Europa
La siccità sta colpendo particolarmente i paesi del sud d’Europa e tra questi la Spagna, dove, secondo i dati diffusi a inizio febbraio, i bacini idrici sono a circa il 45% della loro capacità, a causa della prolungata mancanza di precipitazioni, con un peggioramento dell’8% rispetto al 2021. Anche il confinante Portogallo ha avuto poche piogge e dall’inizio di febbraio sta limitando temporaneamente l’uso dell’acqua in alcune dighe idroelettriche, per dare priorità al consumo delle famiglie locali.
L’Italia non è messa meglio. I dati relativi a gennaio, diffusi dal centro di monitoraggio climatico dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Isac Cnr), evidenziano come gennaio sia stato uno dei più asciutti mai registrati, con una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media. Anche il Po ha raggiunto dei livelli che di solito si vedono solo d’estate.
Una nuova attrazione
Ad emergere nella Galizia nord-occidentale, quindi, non sono solo delle case abbondonate, ma tutta la drammaticità della crisi climatica. Come spesso accade, però, le tragedie umane suscitano curiosità e così il paesino si è trasformato ben presto in un’attrazione turistica, al pari di un villaggio romano inabissato da uno smottamento o sepolto da un’eruzione vulcanica.