Sentenza in Giappone: “Il divieto ai matrimoni gay è anticostituzionale”

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Il tribunale giapponese ha stabilito, con una sentenza storica, che negare il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso è incostituzionale. Una vera rivoluzione culturale per un paese come il Giappone, ancora estremamente legato alle tradizioni millenarie della sua storia. I giudici hanno affermato che l’orientamento sessuale, così come il genere e la razza di appartenenza, non sono il risultato di scelte o preferenze individuali, bensì componenti inscindibili della natura stessa dell’uomo. Quindi, non garantire le licenze di matrimonio alle persone omosessuali, viola la premessa della Costituzione di assicurare la parità dei diritti derivanti dalle unioni. Con la sentenza  emessa, “i benefici legali previsti dal matrimonio devono essere riconosciuti sia agli omosessuali che agli eterosessuali”.

Una conquista per gli attivisti giapponesi

Gli attivisti della comunità LGBTIQ+, che da anni si scontrano con il Governo per ottenere più leggi a tutela delle persone omosessuali, si dicono positivi per il risultato raggiunto. Il Giappone è l’unico stato del G7 a non avere ancora riconosciuto le unioni gay, nonostante l’alta percentuale di consenso sulle unioni: secondo un sondaggio effettuato nel 2018, il 78,4% della popolazione si dice favorevole ai matrimoni gay. Negli ultimi anni, infatti, la consapevolezza verso questa realtà è aumentata, ma ci sono ancora tantissime persone che nascondono il loro orientamento sessuale o di genere per paura di essere esclusi o discriminati dalla società.

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Proteste degli attivisti LGBTIQ+
La vittoria in tribunale

Il caso portato in aula, nel tribunale di Sapporo, riguardava due coppie di uomini e una coppia di donne intenzionati a sposarsi. Le tre coppie, provenienti dalla regione di Hokkaido, hanno richiesto anche un indennizzo di 1 milione di yen (circa 7.700 euro) per i danni psicologici subiti in questi anni di rinnegamento. Il tribunale non ha acconsentito.
Al momento sono in corso altre quattro cause simili in attesa di giudizio nelle città di Tokyo, Osaka, Nagoya e Fukuoka.

Greta Dall'Acqua

Nata e cresciuta a Torino, ma viaggiatrice compulsiva. Amo guardare la realtà con gli occhi degli altri, raccontando storie e culture differenti attraverso le immagini. Come aspirante reporter cerco sempre di cogliere il fotogramma perfetto che possa dar voce alla diversità e al cambiamento. Laureata in comunicazione, media e pubblicità all'università Iulm e attualmente giornalista praticante per Masterx.

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