Scontri a Belfast: i lealisti temono una riunificazione con l’Eire

Irlanda del Nord

La mancata osservanza delle leggi anti Covid-19 da parte dei leader dello Sinn Fein e gli accordi sulla Brexit: i lealisti – i protestanti che si dichiarano sostenitori dell’appartenenza dell’Ulster al Regno Unito- prendono parte agli scontri che hanno animato per mezzo di attacchi con bottiglie molotov, incendi e pietre contro le forze dell’ordine le città di Belfast e Londonderry, nell’Irlanda del Nord, nella prima settimana di aprile. Si contano più di 50 feriti e oltre 10 arresti. Sia il premier britannico Boris Johnson sia quella dell’Irlanda del Nord Arlene Foster hanno rivolto ai cittadini degli appelli chiedere la fine degli scontri.

Il funerale di Bobby Storey

Nel giugno 2020 ai funerali di un ex membro dell’Ira, Bobby Storey, erano presenti anche 24 membri dello Sinn Fein, il partito cattolico repubblicano di stampo indipendentista il cui nome significa “Ourselves Alone”, solo noi stessi. Storey ha trascorso ben 20 anni in carcere da quando ne aveva 17, ed è stato poi condannato a 18 anni di detenzione per il possesso di un fucile durante una protesta dell’Ira, di cui era membro. Nonostante la violazione delle regole anti-contagio -alla cerimonia funebre hanno partecipato circa 2000 persone- il capo della Police Service of Northern Ireland, Simon Byrne, ha deciso di non prendere provvedimenti contro i presenti.

La questione Brexit

Tuttavia, la vera causa del moto di ribellione dei lealisti andrebbe ricercata nel mantenimento dell’Irlanda del Nord all’interno del mercato unico dell’Ue nonostante la Brexit. Nella decisione presa di comune accordo tra Ue e il Regno Unito per evitare che venisse istituito un confine fisico tra Irlanda del Nord e Eire, i lealisti protestanti hanno percepito una una minaccia per la loro identità britannica, e hanno temuto che si presentasse la possibilità di un ricongiungimento con la Repubblica.  A cento anni dalla Partizione d’Irlanda, avvenuta nel 1920, lo Sinn Fein, il partito unionista espressione politica dell’Irish Republican Army, l’organizzazione militare che, sviluppatasi tra il 1917 e il 1922, ha attivamente perseguito un’unione tra il Nord e la Repubblica, e che si è poi evoluta nella New Ira negli anni ’70 e  ’90, sarebbe favorevole ad un referendum.

Chiara Zennaro

Sono laureata in Lingua e Letteratura russa e inglese. Ho conseguito uno stage presso la redazione milanese de Il Giorno, e sono tuttora una collaboratrice. Twitter: @zennaro_chiara

No Comments Yet

Leave a Reply