Ballottaggio Macron-Le Pen ancora una volta, come cinque anni fa, e ancora una volta è lui il vincitore. Emmanuel Macron è stato rieletto per la seconda volta Presidente e non lascerà l’Eliseo. Secondo i risultati definitivi dello spoglio comunicati dal Ministero dell’Interno francese, il presidente francese ha preso il 58,55% dei voti, ovvero 18,7 milioni di persone hanno votato per lui, mentre la sfidante Marine Le Pen si è fermata al 41,45%, con 13,3 milioni di voti.
È il terzo presidente rieletto per il secondo mandato nella Quinta Repubblica dopo il socialista Francois Mitterand nel 1988 e il gollista Jacques Chirac nel 2002. Ed è il 25esimo presidente della storia della Francia: resta a 44 anni, il più giovane Capo di Stato ad essere eletto. La prima volta, a 39 anni, è stato eletto il 14 maggio 2017. È il primo presidente rieletto con due mandati da cinque anni, dopo la riforma avvenuta nel 2002.
Lo scorso 10 aprile, c’era stato il primo turno di elezioni e Macron aveva ottenuto il 27,85% dei voti, contro il 23,15% di Le Pen. Anche da “Le Débat” televisivo, era uscito un Macron vincente, contro una Le Pen che ancora una volta non era riuscita a convincere i francesi a votare per lei. Il dibattito in tv non mente solitamente e se il presidente uscente era risultato vittorioso, c’erano scarse possibilità di una rimonta dell’estrema destra. E così è stato.
Bandiere francesi ed europee hanno svolazzato allo Champ-de-Mars, sotto la Torre Eiffel, accompagnate da canti di gioia dei sostenitori avvolti nelle bandiere tricolori. “Et un, et deux, et cinq ans de plus!” è stato intonato al tramonto, in un paesaggio da cartolina. Alle 20 sono stati chiusi gli ultimi seggi in tutto il paese. Il dato più importante da sottolineare è il tasso di astensione record al 28,2%, la più alta dal 1969. Astensione molto più alta rispetto il ballottaggio di cinque anni fa e rispetto anche il primo turno delle presidenziali lo scorso 10 aprile. L’affluenza alle ore 17 era del 63,23%.
IL DISCORSO DEL PRESIDENTE RIELETTO
Quando Macron è arrivato sotto il monumento di Parigi, nell’aria è risuonato l’Inno alla Gioia di Beethoven, l’inno dell’Europa unita. Mano nella mano con la moglie Brigitte, si è apprestato a fare il suo discorso: “Grazie! So bene tutto quello che vi devo. Voi mi avete dato la fiducia per creare un nuovo futuro insieme”, sono state le sue prime parole. Visibilmente commosso e sorridente, ha ringraziato chi lo ha votato “non perché condivide le mie idee, ma per sbarrare la strada all’estrema destra. Sarò debitore per questo voto nei prossimi anni”. Ha garantito di essere il presidente di tutti, promettendo l’inizio di una nuova era, che non sarà “il proseguimento dei cinque anni che si chiudono”.
Determinante nella vittoria di Macron è stato il 42% degli elettori che al primo turno avevano votato per Jean Luc Melenchon, leader della gauche radicale, come riferisce un sondaggio Ipsos. Il leader de “La France Insoumise” ha chiesto ai suoi sostenitori di eleggerlo come primo ministro il 12 e il 19 giugno. “Nessuno sarà lasciato indietro, dobbiamo rispondere alla rabbia del paese”, ha continuato Macron, che ha chiesto di non fischiare la sfidante di estrema destra e ha auspicato anche “l’invenzione collettiva di un nuovo metodo per 5 anni migliori al servizio del nostro paese, dei nostri giovani”. “Conosco la forza del popolo francese e sono orgoglioso di servirlo di nuovo. Viva la Repubblica!”, ha concluso. Alla fine del suo discorso, è stata suonata la Marsigliese, l’inno nazionale francese.
LE PEN RIVENDICA IL RISULTATO: “LA MIA NON E’ UNA SCONFITTA, MA UNA VITTORIA ECLATANTE”
Dopo appena 13 minuti dall’esito dei risultati parziali, Marine Le Pen ha ammesso la sua sconfitta al Pavillon d’Armenonville nel Bois de Boulogne, nel 16esimo arrondissement di Parigi. “Sconfitta? No, questa è una forma di speranza. L’aspirazione al cambiamento non può essere ignorata”: inizia così il discorso di Marine Le Pen, leader di Rassemblement National che ha rivendicato il suo risultato del 43% e ha invitato i suoi sostenitori ad andare a votare. “Con oltre il 43% dei voti, il risultato di questa sera è di per sé stesso una eclatante vittoria”, ha dichiarato. Rispetto al 33% del ballottaggio di cinque anni fa, Le Pen è migliorata di quasi 10 punti. “Un grande vento di libertà avrebbe potuto alzarsi sul Paese. Il destino delle urne ha deciso diversamente”. Non finisce qui il suo impegno politico, come invece aveva preannunciato: probabilmente questo risultato le ha dato la forza per non mollare. Le Pen ha lanciato la grande battaglia delle elezioni legislative, che si svolgeranno a giugno, per rinnovare il Parlamento francese. Continuerà a battersi quindi per i prossimi 5 anni “per la Francia e i francesi”.
Le Pen ha ottenuto il miglior risultato della sua carriera politica alle elezioni presidenziali. Nel 2012 aveva ottenuto il 17,9% dei voti, fermandosi al primo turno, cinque anni dopo era arrivata al ballottaggio, dove però aveva ottenuto circa la metà dei voti di Macron.
MANIFESTAZIONI E SCONTRI IN TUTTA LA FRANCIA
Non tutti i francesi sono rimasti soddisfatti del risultato finale, infatti alcune centinaia di persone hanno manifestato in diverse città della Francia. A Parigi, circa 300 manifestanti sono partiti da Les Halles fino a Place de la Republique urlando “Macron vattene!” e “Marine Le Pen, che disgusto!”, e scontrandosi con la polizia. Durante la marcia, sono stati lanciati oggetti e pietre contro la polizia, danneggiati motorini trovati per strada e incendiati cassonetti. Proteste anche a Lione, al grido di “Né Macron, né Le Pen”. Scontri e violenze anche a Rennes dove circa 250 persone si sono riunite e hanno dispiegato uno striscione con scritto “Quello che non avremo dalle urne, lo avremo dalle piazze”. Tra le città dove si è consumata la violenza, anche Nantes e Tolosa.
COSA SUCCEDE ADESSO
Nei prossimi giorni, il primo ministro in carica al Parlamento francese, Jean Castex si dimetterà in attesa delle legislative, per eleggere i 577 deputati di quella che sarà la 16esima legislatura della Quinta Repubblica. Se Melanchon riuscirà ad unire la sinistra, si assisterà alla coabitazione forzata di un presidente liberale con un primo ministro di estrema sinistra. Il candidato di estrema destra Eric Zemmour ha parlato di delusione e tristezza per la vittoria di Macron. Ha lanciato un forte appello per l’unione di tutta la destra in vista delle elezioni legislative di giugno. Macron è stato appena eletto presidente, ma avendo da una parte la sinistra radicale di Melanchon e dall’altra l’estrema destra di Zemmour, deve già stare all’erta.