Israele-Hamas: «la guerra ha cambiato fase»

«La guerra ha cambiato fase. Ma la transizione avverrà senza cerimonie». Daniel Hagari, portavoce delle Israel Defense Forces, ha commentato così, in un’intervista al New York Times, la nuova strategia di Tsahal (l’esercito israeliano). Lo Stato Ebraico privilegerà operazioni speciali e mirate per colpire Hamas e gli altri membri dell’Asse della Resistenza, Hezbollah in primis. Nel frattempo, sale il timore di Washington per un possibile allargamento del conflitto e il numero crescente di vittime getta imbarazzo sull’amministrazione americana.

Wissam al Tawil: chi era il comandante di Hezbollah ucciso da Israele

Dopo Sayed Moussawi, generale dei pasdaran ucciso a Damasco, e Salah al-Arouri, leader di Hamas ucciso da un raid a Beirut,  Israele ha eliminato un altro dei vertici dell’Asse della Resistenza. Si tratta di Wissam al Tawil, numero due della Radwan, l’unità speciale delle forze militari di Hezbollah. Il suo nome di battaglia era Hajj Jawad, “uomo che ha completato il pellegrinaggio alla Mecca”.

Wissam al Tawil, il comandante di Hezbollah ucciso dal raid israeliano.
Wissam al Tawil (a sinistra), il comandante di Hezbollah ucciso dal raid israeliano.

Strettissimo amico del generale iraniano Soleimani e del leader di Hezbollah Nasrallah, Tawil era uno dei comandanti più influenti delle milizie, con alle spalle la jihad (la guerra santa dell’Islam) in Siria e l’addestramento di truppe in Yemen. Aveva anche guidato le azioni dell’unità Radwan nel settore sud Libanese. Secondo l’intelligence israeliana proprio lui avrebbe orchestrato l’attacco al monte Meron, che ha danneggiato gravemente un avamposto militare.

Biden teme l’allargarsi del conflitto 

Un risultato che premia gli sforzi dell’intelligence dello Stato Ebraico e si inserisce nella nuova strategia di Tel Aviv, ma che preoccupa gli Stati Uniti per il timore di possibili conseguenze sulla stabilità della regione e di allargamento del conflitto.  L’obiettivo di Netanyahu è creare una zona cuscinetto al confine con il Libano, attuando la risoluzione ONU 1701.

Bandiera di Hezbollah, la milizia sciita che attacca il territorio israeliano dal sud del Libano.
Bandiera di Hezbollah, la milizia sciita che attacca il territorio israeliano dal sud del Libano.

Gli Stati Uniti, dal canto loro, auspicano che si arrivi a questa soluzione tramite la diplomazia. Secondo il Washington Post, la Dia americana avrebbe avvertito Israele che un attacco delle forze di Tsahal in Libano aprirebbe un fronte di guerra difficile da gestire in contemporanea con Gaza. Gli apparati e le risorse militari delle milizie filoiraniane, con le loro migliaia di uomini e missili balistici, esporrebbero le città e i civili israeliani a una grave minaccia. Il confronto a tutto campo potrebbe coinvolgere direttamente l’Iran, con un conseguente intervento degli Stati Uniti.

Il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

A complicare il quadro, la situazione umanitaria nella Striscia che continua a imbarazzare l’amministrazione americana. Il bilancio dell’ultimo giorno di combattimento ha raggiunto la cifra record di 247 morti. Ecco allora che Biden e Blinken, ora in viaggio in Medioriente, tentano di convincere Netanyahu a tirare un po’ il freno con un occhio sempre rivolto a possibili allargamenti del conflitto.

 

A cura di Francesca Neri e Ettore Saladini

Ettore Saladini

Laureato in Relazioni Internazionali e Sicurezza alla LUISS di Roma con un semestre in Israele alla Reichman University (Tel Aviv). Mi interesso di politica internazionale, terrorismo, politica interna e cultura. Nel mio Gotha ci sono gli Strokes, Calcutta, Martin Eden, Conrad, Moshe Dayan, Jung e Wes Anderson.

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