Il conteggio dei voti ha premiato il leader dell’opposizione senegalese Diomaye Faye. L’uomo, che compirà 44 anni a breve, ha vinto le elezioni solo dieci giorni dopo essere uscito dal carcere. È un colpo di scena significativo per il Senegal, visto che solo un mese fa sembrava che la chiamata alle urne fosse stata bloccata. L’ascesa di Faye lancia un barlume di speranza nei confronti di una forma democratica che in Senegal sembra vacillare. Il paese, conosciuto come l’unica democrazia dell’Africa Occidentale, ha subito qualche contraccolpo sotto la presidenza dell’ex premier Macky Sall. Dopo 12 anni in carica Sall ha tentato di cancellare le elezioni che dovevano tenersi il mese scorso. Ma la situazione è stata rapidamente ribaltata dalla scelta popolare che si è presentata al voto domenica 24 marzo.
Il vincitore
Faye incentra la sua proposta politica sul valore economico del Senegal. Dopo 12 anni di governo l’ex presidente aveva lasciato il paese in mano alla corruzione e all’inflazione. La vincita di Faye non è semplice, quindi, dal momento in cui l’obiettivo principale del nuovo premier deve essere quello di abbassare le tasse per limitare la povertà della popolazione. Faye appartiene al partito politico Patriots of Senegal (PASTEF), ma ha dovuto svolgere la sua campagna elettorale in maniera indipendente, visto che il partito è stato soppresso nel giugno del 2023. Tra l’altro l’uomo è stato arrestato ad aprile dello scorso anno, a causa di un post sovversivo fatto circolare sui social network. Queste motivazioni hanno concesso a Faye di presentarsi come leader dell’opposizione e di guidare le proteste che hanno toccato tutto il paese contro Macky Sall.
Faye vince proponendo una riforma economica incentrata tutta sulla lotta alla disoccupazione. La chiave è puntare sulla popolazione giovanile, perché il 60% dei ragazzi fra i 18 e i 25 anni non hanno un’occupazione. Accanto a questa manovra il Presidente scegli di rendere la produzione di idrocarburi autonoma. Il paese inizierà ad autoprodurre idrocarburi nei prossimi mesi. L’obiettivo è quello di rendere il Senegal competitivo anche a livello internazionale. La vittoria di Faye sembra molto positiva per il Senegal che, con la normale corsa alle urne, si riconferma un baluardo della democrazia nel continente africano.
Il voto
A giocarsi la campagna elettorale erano 19 candidati. Ma la gara per la vittoria si è combattuta tra due soggetti: il vincitore Diomaye Faye e il Primo Ministro Amadou Ba. Ba è alleato dell’ex presidente Sall, quindi la sua vittoria non avrebbe cambiato la traiettoria politica del paese. Ma questo aspetto non ha giocato a suo favore, se si considera che l’ex Presidente non era ben voluto dalla popolazione. Il conteggio dei voti è iniziato domenica 24 marzo e i sostenitori di Faye hanno dato il via ai festeggiamenti nelle strade di Dakar, la capitale del Senegal. Ba è intervenuto immediatamente sostenendo che fosse eccessivamente presto per dare per scontata la vittoria dell’avversario.
Il 71% della popolazione senegalese si è presentata alle urne. I conteggi hanno mostrato quasi immediatamente Faye come vincitore. I giovani e le donne hanno avuto un ruolo preponderante in questo risultato. Queste due fasce della popolazione hanno espresso il proprio parere, con la volontà di portare il paese avanti e permettergli di entrare in una nuova fase politica. Si tratta, prevalentemente, delle donne che provengono dalle campagne. Queste hanno permesso di dare una vera svolta ai conteggi e quindi alla vittoria di Faye.