DA TIK TOK A “WAR TOK”, LA GUERRA CONDIVISA SUI SOCIAL

Facebook, Instagram, Twitter, i social sono tutti palcoscenici. In questi giorni, però, lo spettacolo è la guerra. È soprattutto uno il social della performance: Tik Tok. I video su questa piattaforma sono brevi e dai contenuti più disparati, “balletti”, gattini e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina anche missili che esplodono su Kyiv o militari che ballano. Quest’ultimi vengono raccolti sotto l’hashtag “WarTok”.
L’algoritmo di Tik Tok tiene traccia delle preferenze di ciascun utente, propinando a ciascuno contenuti fortemente personalizzati. Da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina, però, i video sulla guerra si sono inseriti nel flusso infinito di contenuti così basta soffermarsi sulla visione di uno soltanto per rimanere ingabbiati nella “parte conflittuale” di Tik Tok. Come quanto riporta il magazine online Intelligencer, Kurilenko, su Tik Tok “andriykurilenko0” è stato nelle forze armate ucraine per tre anni, da quando aveva 19 anni. Non gli interessa della popolarità, per lui, i video in palestra e le riprese della sua unità di pattuglia sono la stessa cosa. «Sto fotografando la mia vita al lavoro», dice: «Giro solo video motivazionali della mia vita quotidiana». E nella quotidianità del ragazzo c’è la guerra ora.

Tik Tok di Adryikurilenko03
FENOMENO WAR-TOK

Il fenomeno War Tok espone il pubblico della Gen – Z al caos, nel grottesco tentativo di rendere “pop” anche una crisi mondiale. Ha destato molto scalpore il video di Elena Filonova, influencer ucraina, con indosso un piumino Fendi e una borsa di Yves Saint Laurent posa in un cortile arido. Si china su un missile caduto per poi indicare i detriti che la circondano:

@efilonova♬ оригинальный звук – efilonova


Milioni di visualizzazioni anche per i soldati ucraini che ballano sulle note di Smooth Criminal di Michael Jackson:

@alexhook2303 #🇺🇦🇺🇦🇺🇦🇺🇦🇺🇦🇺🇦🇺🇦 #🇺🇦🇺🇦🇺🇦💙💛 #Топ #Рек #украинатикток #славаукраїні #Армия #ООС ♬ Smells Like Teen Spirit – Nirvana


Prima dell’effettivo scoppio della guerra Tik Tok è stato anche utilizzato dai ricercatori per monitorare lo sviluppo del potenziale conflitto.  Molti cittadini condividevano video che mostravano i movimenti di soldati. Wired.uk riporta che dall’aprile 2021 la mobilitazione delle truppe russe è stata accompagnata da grandi quantità di prove digitali. Le immagini satellitari hanno individuato truppe, elicotteri e hardware militari. Ma per chi si trovava sul posto TikTok è diventata una piattaforma fondamentale per mostrare i movimenti militari.

Il Roskomnadzor, il Servizio Federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa è un organo della Federazione Russa che controlla le comunicazioni e relativo oscuramento, la privacy e le frequenze radio. Con un comunicato  si è rivolto a Tik Tok, intimando alla piattaforma di rimuovere, tra i video consigliati ai minori, quelli relativi ai militari e alle azioni di guerra. Dietro questa decisione non c’è la volontà di tutelare i minori ma il cercare di bloccare il flusso di informazioni sul conflitto.

TIK TOK E FAKE NEWS

Tuttavia i social, Tik Tok in particolare sono un’arma a doppio taglio. Se da una parte diventano contenitore da cui pescare prove in diretta sul conflitto, dall’altra sono anche strabordanti di Fake News.
Su TikTok sta circolando un filmato che mostra soldati che parlano in russo mentre si lanciano col paracadute su un territorio, si tratta in realtà di un’esercitazione militare risalente al 2015:

@willads2 #war #russia #vs #ukraine #soldier #parachute ♬ original sound – Willads

David French, un redattore senior di The Dispatch, ha affermato: “Ognuno di questi video di TikTok è una piccola istantanea di un piccolo momento di tempo, spesso senza alcun altro contesto sovrapposto”. French sottolinea come i social contribuiscano a mostrare la brutalità della guerra, tuttavia: “Si dovrebbe davvero passare un tempo enorme con un background reale per iniziare a mettere insieme i pezzi del puzzle di TikTok.” Il giornalista ipotizza inoltre che l’immediatezza di questi feed sui social media potrebbe anche aver contribuito a spingere le nazioni occidentali a “adattarsi rapidamente” a sanzioni più severe.

ATTIVISTI, DALLE PIAZZE A TIK TOK

In Russia numerose sono state le manifestazioni di dissenso nelle città, dalle piazze si passa alle piazze social. Alex Medved è un tiktoker russo molto seguito, il ragazzo si è piazzato davanti alla metropolitana di Mosca Kolomenskaya con un cartello con su scritto: «Se sei contro la guerra abbracciami». Un anziano gli si avvicina mostrandogli la mano con le dita amputate: «Io la guerra l’ho vista». Il video ha superato i 10k di views.

@alex_medved_ НЕТ ВОЙНЕ 🇷🇺🙏🏻🇺🇦   #россия  #украина #мир #мирвовсеммире #нетвойне ♬ Обійми – Океан Ельзи

 

 

Eleonora di Nonno

Classe '99, pugliese ma abito il momento. Divoratrice di libri e inguaribile ficcanaso. Per descrivermi ecco le rime di Caparezza: "L'inchiostro scorre al posto del sangue; Basta una penna e rido come fa un clown; A volte la felicità costa meno di un pound".

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