Tre punti di vista per spiegare il buyback di Apple

110 miliardi di dollari è il valore del più grande programma di riacquisto delle proprie azioni nella storia, in una parola: buyback. Ad annunciarlo il colosso tecnologico Apple in concomitanza della presentazione dei suoi conti del secondo trimestre 2024. Nella classifica dei più elevati buyback mai eseguiti le prime sei posizioni sono occupate proprio dalla “Mela”.

Di Letizia Triglione

Il 2 maggio Apple ha annunciato un buyback pari a 110 miliardi di dollari, il più grande riacquisto azionario nella storia di Wall Street. Si tratta di un nuovo record per il consiglio di amministrazione, con un incremento del 22% rispetto al precedente da 90 miliardi. Il motivo? Riaffermare al mondo e alla borsa di New York che la prima azienda a credere nel futuro della “Mela” è proprio quella di Cupertino.

Dopo l’annuncio, le azioni di Apple sono aumentate del 7%. Nonostante i risultati finanziari del secondo trimestre del 2024 mostrino un calo del fatturato e dell’utile netto, Apple ha sorpreso il mercato e riuscirà così a ricomprare circa il 4% del suo capitale.

Luca Maestri, direttore finanziario della compagnia, ha esplicitato che la ragione dietro a questa operazione risiede nella «fiducia nel futuro di Apple e il valore che vediamo nelle nostre azioni». Con la cifra destinata al buyback avrebbe potuto acquisire intere aziende di media grandezza negli Usa, ma ha preferito investire in casa.

Nonostante le polemiche che spesso accompagnano i riacquisti azionari e il rischio di altri flop come è stato per l’auto elettrica Titan, la compagnia di Tim Cook ha sempre creduto nelle proprie capacità. In meno di dieci anni, avrebbe infatti eseguito i sei più grandi buyback della storia, con un investimento di quasi 800 miliardi di dollari.

Questo modus operandi ha permesso ad Apple di mantenere elevate le sue quotazioni nel tempo, nonostante un lieve calo: dopo aver raggiunto una capitalizzazione di tremila miliardi di dollari, ora si attesta intorno ai 2.700 miliardi. La causa sarebbe legata al rallentamento delle vendite di iPhone in Cina, cedendo il primo posto nel mercato azionario a Microsoft.

Di Elena Capilupi

Apple ha registrato un rialzo del 7% dopo la chiusura dei mercati di giovedì 2 maggio. La società di Cupertino è riuscita nell’impresa nonostante per il secondo trimestre del 2024 il suo fatturato pari a 90,8 miliardi di dollari, sia stato in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma comunque superiore rispetto alle previsioni degli analisti. L’impennata si è verificata subito dopo che Apple ha annunciato il più grande buyback azionario della sua storia.

Il consiglio di amministrazione ha infatti autorizzato un riacquisto azionario da 110 miliardi di dollari, che corrisponde a un aumento del 22% rispetto al buyback avvenuto lo scorso anno, pari a 90 miliardi, a sua volta il maggiore mai effettuato della società.
Il consiglio di amministrazione di Apple ha dichiarato un dividendo in contanti di 0,25 dollari per azione ordinaria della società, con un aumento del 4%. Questo dividendo verrà pagato il prossimo 16 maggio agli azionisti registrati alla chiusura delle attività del 13 maggio.

Si tratta di un enorme buyback, nonché il più grosso della storia, in una classifica speciale dove proprio la società della Mela domina senza avversari. All’interno della top ten infatti, le prime sei posizioni sono tutte di Apple, con un settimo posto che va a Chevron seguita da Alphabet. Pare quindi un’azione consueta quella del Ceo della società Tim Cook, che aveva già compiuto operazioni di questa portata anche nel 2018, con 100 miliardi di dollari, nel 2019 con 75 miliardi, nel 2021, 2022 e 2023 con 90 miliardi ciascuna.

Forse un modo per sostenere le quotazioni dell’azienda fondata da Jobs e Wozniak che non sembrano attraversare una fase particolarmente florida. Situazione certificata da un fatturato in flessione del 4% rispetto a un anno prima, quinto trimestre negativo degli ultimi sei. Proprio in questo trimestre l’azienda ha venduto smartphone per un valore di 45,96 miliardi di dollari, e segnando una diminuzione del 10,5% rispetto ai livello di gennaio-marzo 2023. A performare negativamente che gli iPad: i loro ricavi sono stati in diminuzione, con un calo del 17% anno dopo anno.

Di Andrea Di Tullio

Maggio sembra aprirsi in positivo per Apple che dopo aver presentato i propri conti del secondo trimestre 2024 ha annunciato anche un corposo programma di riacquisto delle sue azioni. Il cosiddetto buyback potrà arrivare fino a 110 miliardi di dollari e corrisponde a circa il 4% del valore in Borsa della società. Subito si è parlato della più imponente mossa di buyback nella storia.

Appena presentato, la sera del 2 maggio, il titolo della Mela ha guadagnato quasi il 7% di capitalizzazione. Ed è forse anche questo l’obiettivo dell’amministratore delegato di Apple Tim Cook, ovvero rivitalizzare il titolo dopo tre mesi altalenanti dal punto di vista commerciale: le vendite degli iPhone calano del 10%, gli iPad del 16,6%, giù anche iWatch e AirPods. Tengono i computer, con i MacBook in modesta crescita: neanche il 4%. A rimpinguare in parte la situazione i ricavi dai servizi, come AppleTV e News, in progresso del 14,2%.

L’azienda non ha fornito indicazioni ufficiali sul trimestre in corso, ma Tim Cook ha dichiarato che i ricavi complessivi dovrebbero crescere a una sola cifra, cioè meno del 10%. Da inizio anno le azioni Apple sono in ribasso del 6,7% e negli ultimi 12 mesi hanno guadagnato appena il 2%. Tant’è che a gennaio la capitalizzazione della rivale Microsoft l’ha superata per la prima volta.

Ecco quindi la mossa di Apple per dare nuovo sostegno alle proprie quotazioni. Perché le azioni che vengono riacquistate sono sottratte alla libera circolazione, quindi gli utili saranno spartiti sulle rimanenti. E così i singoli dividendi tenderanno ad aumentare.

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