Dalla prima giornata in Borsa del mese è già Caccia a ottobre rosso. Solo che invece dei sottomarini – come nel film cult con Sean Connery – i mercati finanziari sono a caccia di più fiducia.
Il 2 ottobre 2023 è stata una giornata delicata per i mercati finanziari europei, che confermano le incertezze delle sedute precedenti. L’economia soffre per gli aumenti nel settore energetico, per la crisi della manifattura e per il peso delle politiche monetarie.
Vediamo la situazione più da vicino.
Gli indici europei
I principali indici di Borsa europei iniziano ottobre all’insegna della debolezza, e dopo un avvio stabile chiudono la giornata di contrattazioni in terreno negativo. A Milano il FTSE MIB registra un -1,34%, un risultato in linea col resto d’Europa, che chiude un lunedì da dimenticare.
Nel resto del Vecchio Continente la situazione non è migliore, con il DAX di Francoforte al -0,92% e il CAC 40 di Parigi che perde il -0,95%. AEX di Amsterdam e IBEX35 a Madrid non sono da meno, segnando rispettivamente un -0,63% e un -1,15%. Infine Londra, la peggiore insieme all’Italia, in cui il FTSE 100 fa registrare un -1,27%.
Piazza Affari
Il tasso di disoccupazione italiano ad agosto è stato inferiore alle attese: 7,3% contro il 7,5% stimato. E l’occupazione sale di altri 0,3 punti. Se paragoniamo i dati con quelli di agosto 2022 si nota un aumento di 523 mila unità (+2,3%).
Un segnale di resilienza del mercato lavorativo nel nostro Paese che non è stato premiato a Piazza Affari. Se da un lato banche come Banca MPS hanno brillato (+1,61%), in attesa di risposte sull’entità della vendita del Tesoro, dall’altro quasi tutti i settori stanno subendo un aumento delle vendite.
Male gli energetici con Saipem sotto del -3,67%, ERG che cede il 3,06% ed Enel in rosso del 2,73%. Prestazione offuscata anche per Poste italiane (-2,93%). Si salva Prysmian (+0,21%) sull’onda dei benefici della chiusura di contratti per 1,1 miliardi in Germania.
Tra i pochi settori a limitare i danni di questo avvio mensile deludente le auto, con Iveco stabile e Ferrari (+1,11%) che portano un po’ di verde nel Mar Rosso di questa Piazza Affari.
Gli Usa e l’Oriente
A margine di una tavola rotonda Jerome Powell, l’uomo a capo della Fed (Federal Reserve) americana, tra poco potrebbe rilasciare delle dichiarazioni importanti in merito al futuro delle politiche monetarie Usa.
In Oriente continua il momento negativo cinese. Crisi del settore immobiliare, debito elevato e invecchiamento della popolazione rallentano la crescita del Dragone. A ottobre la banca mondiale ha rivisto le previsioni sul Pil cinese: crescerà solo del 4,4% nel 2024, meno rispetto al 4,8% calcolato ad aprile. Nel 2023 invece il Paese dovrebbe crescere del 5,1%, raggiungendo l’obiettivo del 5%, uno dei traguardi meno ambiziosi fissati da Pechino negli ultimi due decenni.
Materie prime, valute e spread
Si conferma il periodo di aggiustamento del prezzo del petrolio, con i future di dicembre del Brent che rimangono attorno 91 dollari al barile. I future di novembre del WTI americano segnano invece un prezzo di poco inferiore: 90 dollari al barile.
Il gas naturale rimane stabile, ma comunque alto rispetto alle scorse settimane, con i future di novembre del TTF di Amsterdam che segnano un prezzo a fine giornata di poco meno di 40 euro per megawattora.
Dopo l’emergenza spread della scorsa settimana, in cui il differenziale ha superato i 200 punti, oggi lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi conferma il trend discendente e si stabilisce a quota 189 punti. Il rendimento decennale è adesso fissato al 4,75%. Sul fronte valutario l’euro scende 1,0542 sul dollaro, annullando la risalita fino a 1,06 della settimana precedente.
Btp valore: cosa sono e perché funzionano
La seconda emissione di Btp valore è stata un successo, solo nella prima giornata di collocamento ne sono stati venduti per una somma pari a 4 miliardi di euro. Ma che differenza c’è con i Btp (Buoni del Tesoro poliennali) classici?
A rendere speciali i Btp valore è il fatto che danno a chi li possiede un po’ più di soldi nel tempo, come un piccolo bonus. Questi soldi extra si chiamano cedole crescenti, cioè dividendi maturati da una obbligazione che saliranno nel tempo. Ci sono tassi d’interesse fissati in anticipo, ma essi aumentano man mano che il tempo passa, seguendo un sistema chiamato step-up.
In parole povere, se compri un Btp valore dovresti ottenere un po’ più di soldi nel corso degli anni rispetto a un Btp tradizionale, grazie alle cedole crescenti. È un modo in cui lo Stato italiano incoraggia a investire nei suoi titoli di Stato, premiando gli acquirenti con un piccolo aumento di interesse nel tempo. Questi Btp valore hanno una scadenza quinquennale, fissata a ottobre 2028