Il debito pubblico degli Usa ha raggiunto livelli record, superando per la prima volta i 34mila miliardi di dollari. Una cifra quasi dodici volte più grande del debito italiano. Solo nell’ultimo trimestre la più grande economia del mondo ha subito un’impennata di mille miliardi: pesa l’aumento dei tassi, ma anche pensioni, sanità e spese militari sono fuori controllo.
Tutto ciò all’inizio del 2024, che per gli Stati Uniti sarà un anno di elezioni presidenziali. Il tema del debito potrebbe diventare uno dei punti focali su cui si baserà la campagna elettorale, nella quale per la prima volta si vedono due politici con un curriculum presidenziale a confronto: Trump e Biden.
Le conseguenze per gli Stati Uniti
Il debito è oggetto di tensione tra democratici e repubblicani da anni. Ci sono state anche implicazioni sul rating di credito del Paese, declassato nell’agosto del 2023 da Fitch Ratings da “AAA” a “AA+”. E la situazione è destinata a peggiorare. Il Congressional Budget Office prevede che il debito pubblico raggiungerà il 181% del PIL entro il 2053.
Nonostante i rischi a lungo termine, gli analisti ritengono che l’economia statunitense rimarrà resiliente. Tutto a condizione che gli investitori continuino a finanziare il debito e che l’economia mantenga la crescita robusta degli scorsi mesi. L’incremento del debito è attribuibile alla necessità di ingenti prestiti per stimolare l’economia durante la pandemia e l’impennata dell’inflazione nella fase di ripresa, che ha aumentato i tassi di interesse.
Chi possiede il debito Usa
Secondo un’analisi della Fondazione Peterson i possessori esteri del debito Usa hanno raggiunto il picco del 49% sul totale nel 2011. Nel 2022 gli acquirenti esteri del debito statunitense sono scesi al 30% e i maggiori acquirenti stanno costantemente riducendo le loro disponibilità in titoli del Tesoro.
Oggi circa l’80% del debito Usa è detenuto da investitori pubblici, e il 30% si trova nelle mani di organismi internazionali. Giappone e Cina sono i maggiori detentori esteri del debito statunitense, con rispettivamente 1.100 e oltre 800 miliardi di dollari. La posizione del debito Usa rispetto al resto del mondo è significativa, specie se paragonata ad altri debiti importanti. Come il caso italiano, in cui degli oltre 2.800 miliardi di euro di debito circa 1.400 è in pancia alle banche nazionali. O l’esempio giapponese, in cui la somma è quasi interamente detenuta dalla Banca centrale del Giappone.
All’interno degli Stati Uniti, il debito è diventato un punto focale del dibattito politico. I repubblicani accusano i democratici di aumentare il debito con piani di spesa pubblica eccessivi, mentre i democratici sostengono che le riduzioni fiscali sotto le amministrazioni di George W. Bush e Donald Trump abbiano contribuito notevolmente al debito. Joe Biden ha proposto piani per ridurre i futuri deficit con l’eliminazione di sprechi e l’imposizione di tasse su grandi aziende e redditi elevati.
