Borse in rialzo, atteso il responso della Bce sui tassi

Borse affari

Le principali Borse europee hanno chiuso positivamente la seduta di lunedì 11 settembre 2023. Gli analisti attendono la riunione della Banca Centrale Europea (Bce) di questo giovedì, in cui si deciderà se aumentare o meno i tassi d’interesse.

Le Borse europee

L’indice Euro Stoxx 50 ha guadagnato lo 0,44%. Il FTSE 100 di Londra è salito dello 0,27% a 7.498 punti. Il CAC 40 di Parigi ha avanzato dello 0,52%. Anche il DAX di Francoforte ha messo a segno un +0,40%, nonostante i dubbi sulla tenuta dell’economia tedesca.

Bene anche Piazza Affari, con il FTSE MIB che segna un +1,06%, a quota 28.532 punti. Brilla Saipem (+4,89%), sulla spinta delle due commesse ottenute per un valore complessivo di 850 milioni di euro. Bene anche gli indici bancari, con Bper Banca e Intesa Sanpaolo entrambe al +2,76%. Tra le poche in rosso citiamo Recordati (-0,81%) e Amplifon (-0,55%).

La riunione della Bce

La BCE terrà la sua riunione di politica monetaria giovedì 14 settembre. Gli operatori sono divisi. Da una indagine Reuters su 69 analisti intervistati, 39 credono che non ci sarà un nuovo aumento dei tassi d’interesse. Gli aumenti dei tassi da parte della Bce vanno avanti da più di un anno.

Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea

Da un lato gli esperti si aspettano che l’istituzione guidata da Christine Lagarde annuncerà uno stop all’aumento dei tassi d’interesse, per poi procedere a una riduzione tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. D’altra parte la Bce ha sempre mantenuto con coerenza una linea dura per contrastare l’inflazione. La giornata di giovedì sarà decisiva per capire l’andamento dell’economia reale nei prossimi mesi.

Vola il gas, stabile il petrolio

I prezzi del gas naturale e del petrolio hanno registrato andamenti opposti nella seduta odierna, sostenuti dalla domanda in ripresa e dai problemi di offerta. L’indice Dutch TTF, che misura il prezzo del gas naturale, ha oltrepassato i 36 euro per megawattora (MWh). Complice l’inizio degli scioperi nei giacimenti gestiti dalla Chevron in Australia, Paese che copre il 5% dell’offerta globale.

Il Brent, riferimento del petrolio in Europa, dopo aver superato in mattinata la soglia dei 91 dollari al barile, è rimasto stabile a quota 90,70 dollari, perdendo appena due punti base. Rimangono attivi i tagli sulla produzione di barili di Arabia Saudita e Russia, che hanno aumentato il valore dell’oro nero negli ultimi giorni.

Valute e spread

L’euro guadagna terreno sul dollaro a 1,07, segnando un +0,49%. Il tasso di scambio rimane comunque ai minimi da giugno, col dollaro che si è rafforzato a causa della crisi cinese e della crescita europea inferiore alle attese.

Oggi la Commissione Ue ha diramato i dati sulla crescita dell’Eurozona. Spicca l’Italia con un Prodotto interno lordo (Pil) stimato a +0,9% (sul +1,2%previsto), poco sopra la media Ue del +0,8%. La Germania invece si conferma la grande malata d’Europa, con un Pil annuo previsto a -0,4% e dei dati sulla produzione negativi.

Lo spread BTP-Bund, tra i titoli di Stato italiani e tedeschi, è rimasto stabile a 175 punti base. Il rendimento decennale è salito dell’1,03%.

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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