Diritti Serie A assegnati a Dazn, è svolta epocale

Una bomba il cui boato risuonerà per almeno tre anni nelle case degli italiani: i diritti TV cambiano casa. Dazn ha ottenuto l’assegnazione dei diritti TV della Serie A.
Il regno di Sky si conclude dopo ben diciassette anni e mezzo di dominio quasi incontrastato. L’offerta di Dazn era di quelle irrinunciabili840 milioni di euro in tre anni, contro i 750 milioni offerti dal colosso di Rupert Murdoch. Ben 16 voti favorevoli e solo 4 contrari hanno garantito alla controllata di Dazn Group di aggiudicarsi il ricchissimo pacchetto.

Diritti tv
I diritti tv della serie A hanno visto il proprio valore innalzarsi nell’ultimo decennio (Perform è l’attuale Dazn)
COME SARA’ STRUTTURATA L’OFFERTA DAZN

Dazn ha ottenuto ben sette partite a settimana in esclusiva, mentre le restanti tre sono state acquistate ma coassegnate in coesclusiva. Ciò significa che sia Dazn che Sky (o un altro interlocutore) potranno trasmetterle in contemporanea. Un metodo, questo delle co-esclusive, che ha permesso a Dazn di aggirare abilmente le leggi sul monopolio: in Italia è infatti vietato che un solo soggetto acquisti in esclusiva assoluta i diritti TV. Dazn ha quindi acquisito un pacchetto da 7 partite (il cosiddetto pacchetto 1) e il pacchetto 3 (relativo alle 3 partite mancanti nell’1). In tale maniera Dazn trasmetterà tutte le partite di Serie A ma 3 non saranno in esclusiva. Questo perché il pacchetto 2 (realtivo alla già citata coesclusiva di tre match a giornata) è ancora al centro di colloqui tra Sky Lega Serie A. Al momento l’offerta di Murdoch è di 70 milioni l’anno. La decisione arriverà entro la deadline del bando, il 29 marzo 2021.

I dubbi relativi a Dazn era soprattutto di natura tecnologica: Dazn è infatti un servizio streaming che si appoggia quindi alla rete internet. Rete internet che tuttavia in Italia non è capillarmente estesa. Questo dubbio è stato infatti posto, solo poche settimane fa, dal presidente del Torino (nonchè presidente di RCS Quotidiani) Urbano Cairo: «Dobbiamo avere rassicurazioni tecnologiche, che la gente possa vedere il calcio in streaming e vederlo bene.» 

Rassicurazioni tecnologiche che sono arrivate nel momento in cui Dazn sfoderato il proprio asso nella manica: oltre a tantissimi soldi (i già citati 840 milioni di euro) infatti, la società del Regno Unito ha stretto un accordo con TIM per le strutture tecnologiche. Tim è infatti il dominus assoluto in Italia per quanto riguarda le reti internet, basti pensare che gran parte dei provider internet del nostro paese affittano da Tim le strutture per il passaggio dei loro servizi. Di conseguenza i dubbi sulla qualità di trasmissione sono venuti meno.

CHE COS’E’ DAZN E CHI C’E’ DIETRO

Dazn è un servizio streaming lanciato l’8 luglio 2015 ma attivo dal 10 agosto 2016 in Germania, Austria Svizzera. É uno dei maggiori broadcaster sportivi in Europa, trasmette oltre 8000 eventi l’anno in Germania dove è il dominus assoluto trasmettendo sostanzialmente tutto. Dagli sport minori fino a giungere al calcio, al basket NBA, il football americano NFL e cosi via. In Italia sta arricchendo il proprio portfolio con numerose leghe estere e persino sudamericane.

Dazn è di proprietà di Dazn Group (ex Perform Group) che a sua volta è una controllata di Access Industries. Access è il vero colosso alle spalle di Dazn.
Access Industries è una holding con sede negli Stati Uniti di proprietà del multimiliardario bielorusso (ma con passaporto USA) Leonard Blavatnik.

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Leonard Blavatnik, magnate russo dietro DAZN

Blavatnik è un investitore nei più svariati campi: ha interesse nella musica, avendo infatti acquisito nel 2011 addirittura Warner Music per ben 3.3 miliardi di dollari. Nella sua scuderia di artisti, per dare una idea, ci sono Madonna e i Pink Floyd.

Come molti miliardari russi la fortuna di Blavatnik inizia con le risorse minerarie, per spostarsi in seguito al carbone, al petrolio e infine alla diversificazione totale dei suoi interessi che oggi riguardano sport, moda e immobiliari.

Dazn è quindi solo un ramo di un impero economico sterminato, in una ascesa inarrestata che ha portato il suo fondatore dalla Russia, fino a Brooklyn e infine, con l’acquisto della Serie A il 26 marzo 2021, nei salotti di tutti gli italiani.

Umberto Maria Porreca

Sono volato dalla più profonda costa Abruzzese a Milano col sogno del giornalismo sportivo nel cassetto e poche certezze nelle tasche e nella testa. Mio padre mi voleva ingegnere, ma la matematica non sarà mai il mio mestiere. Amante della musica italiana e del buon cibo da ovunque esso provenga, ho scritto per due anni per il settimanale di calcio giovanile lombardo/piemontese Sprint&Sport e ho collaborato con The Shot, testata di basket. Lo sport (parlato, non praticato) è il mio pane e la mia vita è stata profondamente influenzata da Andriy Shevchenko. Inseguo il mio sogno sulle note di Fabrizio De Andrè.

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