weekenDarte: l’Hamlet coreografato che esplora il concetto di figlio

Son, father: parole che tornano ossessivamente, persino con giochi di assonanze, nell’ “Hamlet” di Shakespeare. La tragedia vede come una delle tematiche portanti il rapporto padre-figlio e l’impossibilità di quest’ultimo, che lo porta allo struggimento, di fare propria la vendetta del padre.
Il personaggio di Amleto, principe ispiratore di molte riletture contemporanee, è al centro della riflessione della compagnia di danza e perfoming arts Dewey Dell.
Il collettivo danzante, in forze tra Cesena e Berlino, ha debuttato il 15 dicembre in Italia con Hamlet alla Triennale di Milano.

Hamlet Dewey Dell, coproduzione targata Triennale Milano Teatro
Il concetto di figlio

Amleto, nell’opera shakespeariana, si ritrova incastrato in un comando di vendetta che il proprio padre gli ha imposto e che non riesce a portare a termine fino alla fine. “To be or not to be”, agire o restare immobili. Da questa procrastinazione si sviluppa l’idea dello spettacolo Hamlet che rimarca quanto essere figli sia una caratteristica imprescindibile all’esistenza umana. Gli ideatori dello spettacolo spiegano come «ciascuno nasce da altro ed eredita un modello imitativo, come accade tra gli animali». Ma ad un certo punto della vita, i figli devono liberarsi da ciò che gli altri, in alcuni casi più esplicitamente in altri più segretamente, avevano in piano per loro. Altrimenti, se non si compie questa scissione, proprio come nel caso di Amleto, si arriverebbe a consumarsi nell’affanno cieco di dover rientrare in un disegno che non ci è mai appartenuto. Lo spettacolo parte dal principe shakespeariano per «tradurre in immagini il processo di trasformazione in singolo individuo di una persona».

La coreografia

Le coreografie richiamano l’ambientazione cupa propria del capolavoro inglese nella quale troviamo continuamente spettri, veleni, vendetta, sangue. Nello spettacolo coreografico tornano continui giochi di luci e ombra, sonorità elettriche che agitano il contesto, figure che richiamano al dolore con lo scopo di rimandare al concetto di corporeità che accomuna i riti di possessione di tutto il mondo, senza imitarli. La condizione corporea che si riscontra nelle trance di possessione è infatti molto simile a quella mentale di Amleto. Non essere se stessi, uscendo da sè, in modo da poter offrire il proprio corpo a qualcun altro – un’alterità che varia a seconda della cultura – che entrerà e cavalcherà il corpo. In questo annullamento individuale si perde temporaneamente la capacità di sentirsi, di decidere e di esserci.

Hamlet Dewey Dell, coproduzione targata Triennale Milano Teatro
Dewey Dell

Dewey Dell è una compagnia di danza e performing arts fondata nel 2006 da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Demetrio Castellucci ed Eugenio Resta. Dal 2020 diretta da Teodora e Agata con base tra Berlino e Cesena. Nel corso degli anni la ricerca sul movimento si è avvicinata molto a tematiche antropologiche, soprattutto inerenti le origini dell’essere umano. I comportamenti del regno animale e le immagini della storia dell’arte ispirano costantemente le coreografie.

 

Hamlet Dewey Dell, coproduzione targata Triennale Milano Teatro

 

HAMLET DEWEY DELL

PROSSIMO APPUNTAMENTO 19 FEBBRAIO 2022

TEATRO ASTRA, LA PICCIONAIA – VICENZA

 

 

weekenDarte tornerà sabato 8 gennaio con il prossimo appuntamento. Se ti sei perso la scorsa puntata, puoi trovarla qui

Priscilla Bruno

Romana, classe ‘96. I libri sono da sempre la mia costante: ricordo come da bambina la mia eroina fosse Jo March, la protagonista di Piccole Donne che usava la sua penna come arma contro qualsiasi pregiudizio.

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