Tutto il meglio dei David di Donatello 2025

Maura del Pero vince tutto, il suo Vermiglio conquista la cerimonia dei David di Donatello nella cerimonia di premiazione che si è tenuta nel teatro 5 di Cinecittà in Roma nella serata del 7 maggio. La cerimonia, giunta alla sua 70esima edizione, ha visto il trionfo delle donne. La serata, condotta da Elena Sofia Ricci e Mika, ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo dello spettacolo e delle istituzioni. Il mondo del cinema ha poi ricordato in un’occasione così speciale Eleonora Giorgi, scomparsa lo scorso 3 marzo.

I vincitori: “Vermiglio” domina la scena

Il film “Vermiglio” di Maura Delpero è stato il grande protagonista della serata, aggiudicandosi ben sette premi, tra cui Miglior Film e Miglior Regia. Altri riconoscimenti sono andati a “Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta” di Gianluca Jodice con quattro premi, mentre Margherita Vicario con la sua “Gloria!” e “L’arte della gioia” di Valeria Golino hanno ottenuto tre statuette ciascuno. Tra i premi speciali, il David alla carriera è stato conferito a Pupi Avati, mentre Giuseppe Tornatore ha ricevuto il Premio speciale Cinecittà. Timothée Chalamet e Ornella Muti sono stati insigniti del David Speciale, con Chalamet che ha fatto il suo debutto sul red carpet italiano accompagnato dalla fidanzata Kylie Jenner.

Timothée Chalamet ha ricevuto il David Speciale
Il discorso di Mattarella e le riflessioni sul ruolo della cultura

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della cultura e del cinema come strumenti fondamentali per la coesione sociale e la crescita del Paese. Ha evidenziato la necessità di garantire la libertà di espressione, soprattutto per i giovani artisti, e ha ribadito l’importanza di sostenere le sale cinematografiche, considerate luoghi preziosi per la vita delle città. Mattarella ha inoltre richiamato l’attenzione sul ruolo dell’Europa nel promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, sottolineando che la cultura non si ferma neanche di fronte alle crisi e alle guerre.

Pupi Avati e l’appello alla crisi dell’audiovisivo

Riecheggiano sui social anche le parole del Maestro dell’horror italiano Pupi Avati che chiede un colloquio tra Elly Schlein, Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti per discutere della crisi del cinema italiano. «Secondo me la cosa più bella che potrebbe accadere è questa: che la Schlein telefona alla Meloni: “Giorgia, sono Elly. Non potremmo vederci mezz’ora con Giorgetti e parlare un attimo del cinema italiano?”» ha ironizzato il regista. Un appello aperto al governo per far fronte a un problema oramai sotto gli occhi di tutti.

 Avati non risparmia mezza parola neanche per la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni: «La cosa del Cinema Revolution è carina, però noi abbiamo bisogno di qualcosina di più. Vedere il David come è oggi è una cosa meravigliosa, però voglio dire una cosa a Lucia. Il David non assomiglia al cinema italiano, purtroppo. Qui c’è opulenza. Nel cinema italiano ci sono le società, soprattutto quelle piccole e indipendenti, che stanno facendo una fatica pazzesca». Seguono applausi fortissimi, ma Borgonzoni si astiene. Il regista non spreca l’occasione per incalzarla: «Devi applaudire. Non applaudi? Applaudi».

L’ironia di Geppi Cucciari e gli appelli politici

La cerimonia non è stata priva di polemiche. La rinuncia di Carlo Conti alla conduzione dell’evento, dovuta a impegni televisivi concomitanti, ha suscitato discussioni tra gli addetti ai lavori e il pubblico. Inoltre, le categorie “tecniche” hanno espresso malcontento per il trattamento ricevuto durante la premiazione, lamentando una scarsa visibilità e considerazione rispetto alle categorie principali.

Alcune immagini dei film candidati ai David

Non sono mancate poi le polemiche legate alla politica con l’attacco neanche troppo velato e con la sua dose di ironia di Geppi Cucciari al ministro della cultura Giuli: «I suoi discorsi, ascoltati al contrario migliorano» ha detto la comica alla presenza dello stesso Ministro e ironizzando anche con il Presidente della Repubblica Mattarella, a cui è stato assegnato un David speciale, si rivolge così: «Siamo in un luogo attempato ma di luccicante fascino, come il suo inquilino. Un tempo era usato dai Savoia come Bed&Breakfast». Poi scherza su Trump vestito da Mattarella (dopo la mascherata su Francesco) che «per la sua pazienza con i politici italiani andrebbe fatto santo subito», scelte che molti hanno definito poco consone nei confronti del Capo dello Stato.

Conclude il suo discorso anche Elio Germano, premiato come miglior attore protagonista per la sua interpretazione in “Berlinguer, la grande ambizione”. L’attore ha trasformato il suo discorso di accettazione in un manifesto politico che non ha risparmiato riferimenti al conflitto mediorientale. «E permettetemi di dire un palestinese ha la stessa dignità di un israeliano».

 

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