I libri come risposta allo smarrimento: ecco cosa racconta il quadro attuale dell’editoria italiana. A quanto pare, dopo uno scatto in avanti dell’e-commerce durante i lockdown, in questi due anni le librerie hanno ripreso la loro funzione. Il fattore più sorprendente è che è stato proprio il web, considerato da sempre antagonista della carta, a riportare i giovani in libreria e a incentivare gli acquisti.
I numeri
Il 2021 è stato un anno cruciale per l’editoria di varia, che ha raggiunto 1,7 miliardi di euro a prezzo di copertina, arrivando a contare 115,6 milioni di copie vendute, il 18% in più rispetto all’anno precedente. Con questo panorama numerico, l’Italia si conferma la sesta editoria nel mondo e la quarta in Europa, dove la crescita del nostro mercato è stata superata solo dal +20% di Francia e Spagna. I dati sul mercato del libro, raccolti da AIE (Associazione Italiana Editori) ci dicono che la lettura riesce ancora a dimostrare la sua centralità e la sua capacità di resistere e cambiare.
Il Seminario della Scuola per Librai
Il panorama editoriale e l’attitudine alla lettura sono stati minuziosamente esplorati in occasione della 39esima edizione del Seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. Questo incontro e laboratorio di perfezionamento è da sempre un importante momento di confronto sul mondo del libro, in cui si prendono in esame i diversi aspetti e le criticità proprie delle librerie. Nonostante la costante evoluzione del settore e le prospettive incalzanti, le criticità individuate sono numerose, come ha sottolineato Ricardo Franco Levi, presidente di AIE, all’incontro online del seminario: «Il prezzo e la disponibilità della carta rappresentano una vera e propria emergenza, così come la diffusione della pirateria e le incertezze legate alla ripresa economica. Le nostre preoccupazioni derivano anche dalla capacità di resistenza della catena logistica e rimane ancora aperta l’incognita sulla praticabilità di fiere e festival letterari, che nel settore editoriale rappresentano un evento fondamentale».
Il commento del ministro alla Cultura Franceschini
All’interno di un settore comunque ancora influenzato dall’impatto della pandemia, è necessario dare un risvolto economico alle nuove dinamiche e comportamenti dei giovani nei confronti dei libri e della lettura. Nuovi generi letterari, nuovi punti di contatto tra editoria e digitale e un nuovo approccio al mercato del libro hanno permesso alle librerie di essere considerate, anche nel pieno del lockdown, beni essenziali per la popolazione. Dario Franceschini, attuale ministro della Cultura, ha inviato un messaggio agli organizzatori e ai partecipanti del Seminario, ribadendo la necessità di continuare a sostenere i piccoli editori e l’editoria specializzata in arte e turismo. «Contestualmente – ha continuato il ministro – si è cominciato a lavorare per una legge per l’editoria che, così come già avviene per il cinema, merita un sostegno per l’intera filiera: librai, editori, distributori e autori. In questo contesto, il lavoro dei librai, rivelando spirito di iniziativa e capacità di resilienza, si è confermato fondamentale nel saper indirizzare i ritrovati lettori, per avvicinarli alla magia e alla forza delle pagine», ha concluso Franceschini.
Tra prospettive e scetticismi
L’andamento del mercato del libro italiano ed europeo e la crescita del PIL spingono sicuramente a riflettere sulle prospettive future. La capacità di spesa dei lettori unita al maggior tempo disponibile causato dalla pandemia sono elementi essenziali per sperare in una crescita continua e duratura. Ma gli scetticismi ci sono e sono numerosi. Messa da parte la questione logistica delle materie prime e del ritorno in presenza, ci si interroga sull’evoluzione dei comportamenti dei lettori. Quasi un terzo dei nostri connazionali, infatti, secondo uno studio commissionato da Readly, afferma di non avere abbastanza tempo per leggere e il 62% non è soddisfatto dei contenuti editoriali e giornalistici a cui riesce ad accedere. Rimane da capire, nell’anno cruciale del 2022, da che parte penderà l’ago della bilancia editoriale: se verso una crescita del mercato e una propensione alla lettura, oppure verso un ritorno alle vecchie abitudini, scarse di stimoli culturali.