ScalaTv: la nuova piattaforma streaming del Teatro

Il Teatro alla Scala lancia la sua piattaforma streaming: ScalaTv. La nuova piattaforma, disponibile dal 14 febbraio, permetterà al pubblico di vedere gli spettacoli in diretta e di accedere a un catalogo composto da contenuti extra, opere, balletti e concerti. L’obbiettivo è creare un archivio che permetta di fruire sia dei contenuti recenti, grazie al format della diretta, sia di quelli meno recenti.

ScalaTv non permetterà di partecipare alla prima di uno spettacolo, questo resterà un evento speciale destinato ai veri amanti del teatro. Solo per i concerti sarà fatta un’eccezione visto che, in genere, questi prevedono un’unica data di esecuzione; sarà quindi possibile assistervi anche tramite la piattaforma.

 

Lorenzo Mosna, capo produzione video dell’università Iulm

Lorenzo Mosna, capo produzione video dell’università Iulm, insieme al suo team si occuperà di realizzare i contenuti extra del progetto. Dal 2010 la Iulm collabora con il teatro per realizzare contenuti audiovisivi, permettendo così gli studenti della magistrale “Televisione, cinema e new media” di poter lavorare in modo concreto. Il team di Lorenzo, infatti, è composto solamente dagli allievi dell’università che lo aiuteranno nella realizzazione del progetto.

La piattaforma è un’assoluta novità. I contenuti aggiuntivi rappresentano uno dei punti di forza. In cosa consistono?

Consisteranno in brevi commenti da parte dei protagonisti degli spettacoli e in un piccolo format condotto da Mario Acampa, che intervisterà gli ospiti scelti dal teatro. Il format sarà girato nel ridotto Toscanini, un piccolo luogo istituzionale della Scala, in lingua italiana con inserti in inglese. Gli ospiti della prima puntata saranno i primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. I contributi audiovisivi avranno una durata di circa 20-25 minuti, occupando tutta la durata dell’intervallo. Per i concerti, visto la durata molto breve dell’intervallo, sono previsti solamente gli RVM come contenuti aggiuntivi, che verranno sempre lanciati dal conduttore del format.

L’accesso alla piattaforma sarà a titolo gratuito o si dovrà sottoscrivere un abbonamento?
Dominique Meyer, sovraintendente e direttore artistico della Scala

L’idea, che nasce dal sovrintendente del teatro Dominique Meyer, è di creare una sorta di tv chiusa a cui sarà possibile accedere tramite pay per view. Durante la sua precedente direzione artistica, per il teatro lirico di Vienna, Meyer aveva già iniziato ad offrire al pubblico dei contenuti in streaming. Ma per la Scala il sovraintendente vuole sfruttare al massimo il potere della tecnologia per rendere il teatro più accessibile, realizzando una vera e propria democratizzazione dell’offerta. Il costo del biglietto elettronico, infatti, varierà. Il prezzo sarà compreso tra i 3 e i 6 euro e dipenderà dallo spettacolo scelto e dalla qualità delle riprese, per quanto riguarda i contenuti meno recenti. Una volta acquistato il biglietto sarà possibile visionare la diretta e i contenuti aggiuntivi, mentre per i contenuti di archivio lo spettatore avrà 70 ore di tempo per poter fruire dello spettacolo noleggiato.

Per realizzare questo progetto la Scala ha investito in risorse tecniche?

L’investimento è stato fatto sia per l’attrezzatura tecnica, proprio per offrire un servizio di qualità, sia sulla troupe che si occuperà esclusivamente del servizio streaming. La Scala ha deciso di acquistare tecnologie non invasive: le riprese saranno realizzate con camere robotizzate, fisse e nascoste in modo da rispettare la sacralità del palcoscenico. Il sistema sarà gestito da remoto e da un solo operatore.

Quale è l’opera con cui si aprirà la stagione di ScalaTv?

L’opera scelta è “I Vespri Siciliani, una decisione per nulla casuale. È una produzione nuova in grado di offrire qualcosa di diverso al pubblico. Ovviamente dopo l’avvio della piattaforma si lavorerà con tutte le produzioni presenti sul calendario. Attualmente l’unico obbiettivo del progetto è offrire un servizio a un pubblico sempre più ampio. Il sovrintendete Meyer, infatti, ha più volte specificato che questo primo anno deve essere considerato come una partenza, senza pensare ad alcuna forma di rientro economico.

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