Anche se in relazione al calendario cinese dovremmo trovarci nell’anno del cane, per i cinefili di tutto il mondo il 2018 sarà ricordato soprattutto come l’anno del Toro. Dopo le pluricandidature ai premi Oscar ricevute per The shape of water, già vincitore ai Golden Globe e Leone d’oro a Venezia, il regista Guillermo del Toro sarà il presidente della Giuria internazionale del Concorso della 75/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si terrà dal 29 agosto all’8 settembre. A scegliere il messicano è stato il Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
«Essere presidente a Venezia è un onore immenso, e una responsabilità che accetto con rispetto e gratitudine» ha commentato del Toro, che ha definito la mostra di Venezia «una finestra sul cinema mondiale, e un’opportunità per celebrare la sua forza e rilevanza culturale». Per Alberto Barbera, Guillermo del Toro è «la generosità fatta a persona, la cinefilia che non guarda solo al passato, la passione per il cinema capace di emozionare, commuovere e allo stesso tempo far riflettere». Il regista di The shape of water, che gli è valso tra le altre le candidature agli Oscar come miglior film e miglior regia, di Il labirinto del fauno e La spina del diavolo, possiede secondo il direttore della Biennale «un’immaginazione fervida e una sensibilità rara, che gli consentono di dar vita a un universo fantastico dove rispetto per la diversità, amore e paura coesistono». E ha concluso: «Sarà un presidente simpatico, curioso e appassionato».
Il regista che racconta l’oggi con la visionarietà delle favole e che nel 2006 aveva preso parte alla Giuria Opera prima della 63/a Biennale id Venezia, presiederà una giuria composta complessivamente da 9 personalità del cinema e della cultura di diversi paesi.
(cc)