Festival, un po’ di storia. Ecco perché si svolge a Sanremo

La settimana di Sanremo è iniziata. Martedì 6 febbraio andrà in onda su Rai1 la prima serata del 74esimo Festival della Canzone Italiana. I riflettori dell’Ariston saranno puntati sui 30 cantanti in gara, 27 big e 3 nuove proposte di Sanremo Giovani. Alla conduzione ci sarà Amadeus, presentatore e direttore artistico per il quinto anno consecutivo.

Ma perché la kermesse musicale più prestigiosa del Paese si tiene proprio nella città dei fiori? Tra i responsabili ci sono la canzone napoletana, gli eventi estivi in Versilia, l’idea di un giovane floricoltore e – forse – anche la Milano-Sanremo.

Il Sanremo partenopeo

Il Festival della Canzone Italiana ha origini napoletane. Luigi De Santis, concessionario del Casinò di Sanremo all’inizio degli anni ’30, organizza il Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi nel salone delle feste del locale da gioco. Nel periodo natalizio a cavallo tra il 1931 e il 1932, le cineprese del regime fascista riprendono la kermesse della canzone napoletana.

Tra il pubblico c’è anche Amilcare Rambaldi, ventenne floricoltore. Nel dopoguerra, da ex partigiano, è incaricato dal Comitato di Liberazione Nazionale di proporre eventi in grado di rilanciare l’economia di Sanremo. Quale miglior manifestazione di un concorso canoro sulla falsariga di quello a cui ha assistito quattordici anni prima? Anche questa volta, l’idea è di organizzarlo nel salone delle feste del Casinò, ma la proposta di Rambaldi non convince.

Il Casinò municipale di Sanremo, sede del Festival dal 1951 al 1976
Il precedente viareggino

Rilanciare il turismo, però, non è una priorità soltanto per la Riviera dei fiori. Anche in Versilia si cerca un modo per portare più turisti sulle coste toscane. Per questo motivo, Sergio Bernardini, proprietario della Capannina del Marco Polo di Viareggio, vuole organizzare un evento musicale estivo nel suo locale. Per attirare i cantanti più noti – e più costosi –, Bernardini mette in palio un premio. Nasce così il Festival Canoro Nazionale, con dieci artisti che nell’agosto del 1948 si esibiscono per due serate riscuotendo un successo di pubblico e di stampa.

La Capannina ospita l’evento anche nell’estate del 1949, ma la seconda edizione sarà anche l’ultima in Versilia. La crescente popolarità acquisita dal Festival porta i cantanti a chiedere ingaggi più alti, ma Bernardini non può né vuole pagarli.

Foto d’epoca della Capannina del Marco Polo a Viareggio
Dalla Versilia alla Riviera dei fiori

Tra i vacanzieri che, sul finire degli anni Quaranta, trascorrono l’estate a Viareggio c’è anche Pier Busseti, l’allora gestore del Casinò di Sanremo. Rendendosi conto del potenziale del Festival, riprende la proposta di Rambaldi e contatta Angelo Nizza, giornalista e conduttore radiofonico. A essere interpellato è anche Angelo Amato, l’allora direttore del locale da gioco. I promotori decidono di organizzare l’evento d’inverno, in modo da attirare turisti anche nel periodo “morto” in cui le coste liguri sono meno popolate.

Tra la realtà dei fatti e il racconto della storia c’è di mezzo la leggenda. Alla nascita di un concorso musicale nella città dei fiori avrebbe contribuito anche la Milano-Sanremo. Nel marzo del 1950, infatti, sono numerosi i ricchi appassionati di ciclismo che giungono in Riviera per assistere alla sfida tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Sarebbe questo successo di pubblico, secondo la leggenda, a convincere i promotori del Festival che l’idea avrebbe potuto funzionare.

Sanremo 1951

Per realizzare il progetto di Busseti sono necessari il via libera del comune e gli sponsor. L’allora sindaco di Sanremo, Paolo Manuel Gismondi, è intenzionato a trasformare la città nella meta di vacanza preferita dalla borghesia lombarda e piemontese. Quale miglior occasione di un concorso nazionale che avrebbe attirato celebri cantanti e ricchi turisti. Il primo cittadino ha soltanto una richiesta: che l’evento sia trasmesso via radio.

La stessa domanda arriva dalle aziende disposte a sovvenzionare la manifestazione. Su questo fronte, il ruolo di Nizza si rivela fondamentale. Il giornalista contatta gli ex colleghi dell’Eiar (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) che, ora, lavorano in Rai. Grazie a uno di loro, Nunzio Filogamo – che sarà il conduttore del primo Festival di Sanremo –, Nizza conosce Cinico Angelini, uno dei due direttori delle orchestre Rai, che lo presenta al responsabile dei programmi radiofonici Giulio Razzi. Dopo aver trovato un accordo per trasmettere l’evento via radio, mancano soltanto i concorrenti.

A sinistra, la locandina della prima edizione del Festival di Sanremo. A destra, Nilla Pizzi, la prima vincitrice con Grazie dei fior

Nel novembre del 1950, la Rai invia una lettera a tutti gli editori musicali per annunciare «l’indizione del Festival della canzone italiana di San Remo», invitandoli a presentare «una canzone inedita di autore e compositore italiano che, qualora selezionata dalla commissione, sarebbe stata eseguita da un’orchestra della Rai in un doppio spettacolo».

La prima edizione del Festival di Sanremo debutta il 29 gennaio 1951 nel salone delle feste del Casinò. Trasmessa via radio, vede protagonisti tre interpreti – Nilla Pizzi, il Duo Fasano e Achille Togliani – che si esibiscono in venti canzoni inedite inviate dalle case discografiche. A vincere è il brano Grazie dei fior di Nilla Pizzi. La cantante bolognese conquista anche il secondo gradino del podio, in coppia con Togliani, con La luna si veste d’argento.

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