“Tutte le arti dello spettacolo si uniscono nell’opera: canto, dramma, scena, gesto, danza. È il prato verde dell’Olimpo dove le Muse si tengono per mano”.
Sono passati 100 anni dalla nascita del Maestro Franco Zeffirelli e il Teatro alla Scala di Milano ha deciso di festeggiare questo evento dedicando al regista una mostra e riproponendo il suo famoso allestimento dell’opera “La Bohème”. Otto sono le recite previste. In calendario dal 4 al 26 marzo, le recite sono già tutte sold out dimostrando così l’eterna meraviglia della messinscena ideata dal regista, per una delle opere più celebri di Giacomo Puccini.
La sera della prima, La Bohème di Zeffirelli raggiungerà un importante traguardo: sarà la 200 esima rappresentazione dello storico allestimento.
Ogni produzione scaligera del Maestro, a partire dal 1953 fino al 2006, sono caratterizzate dalla volontà di unire il mondo dell’opera lirica a quello della televisione e del cinema. Il desiderio di Zeffirelli era di creare un teatro musicale non elitario ma in grado di rivolgersi ad un pubblico trasversale.
Gli allestimenti sono spettacolari, le soluzioni scenografiche ideate sono ricche e lussuose curate nei minimi dettagli, non dimenticando mai l’elemento principale: il realismo scenico.
Il Cast
Il pubblico di La Bohème vedrà il debutto operistico alla Scala della direttrice d’orchestra coreana Eun Sun Kim. Dal 2021 la Kim ha assunto la guida della San Francisco Opera ed è stata applaudita sia al Metropolitan, sia alla Lyric Opera di Chicago.
La direzione artistica, per la ripresa della regia del maestro fiorentino, è affidata a Marco Gandini, i costumi sono di Piero Tosi e le luci di Marco Filibeck. In scena il personaggio di Mimì, per le prime quattro repliche, sarà interpretato da Marina Rebeka; Irina Lungu, che nelle prime quattro sarà Musetta, assumerà il ruolo della protagonista nelle quattro successive e al suo posto il giovane soprano italiano Mariam Battistelli, al debutto scaligero. Accanto a loro ad interpretare Rodolfo il tenore Freddie De Tommaso. Luca Micheletti è Marcello, Alessio Arduini Schaunard e Andrea Concetti cantano Alcindoro e Benoit. Completano il cast due allievi dell’Accademia: Hyun-Seo Davide Park è Parpignol e Giuseppe De Luca il sergente dei doganieri.
La Bohemé
Parigi. Una soffitta buia. Una candela spenta. Un poeta tormentato e una dolce fanciulla. Un bacio che segna il loro amore appena nato. Rodolfo e Mimì sono i giovani innamorati, protagonisti dell’opera.
Il primo atto sancisce il momento dell’innamoramento dei due giovani. Nello svolgimento dell’atto il pubblico sarà messo a conoscenza anche di un altro elemento fondamentale: la salute cagionevole di Mimì.
Durante il secondo atto vengono introdotti gli altri personaggi e i vari intrecci della vicenda. L’amore coglierà anche altri due giovani: Marcello, amico di Rodolfo e Musetta, vecchia fiamma di Marcello, tornata da poco a Parigi e decisa a riconquistare il giovane.
Il terzo atto è il momento del cambiamento. La relazione, sia di Mimì che di Marcello, è in crisi. Mentre i due amici si stanno confidando le loro pene d’amore, arriva Rodolfo; Mimì si nasconde e Marcello convince l’amico a parlare di lei. Il poeta confida di voler lasciare la fanciulla perché è gravemente malata e la vita nella soffitta potrebbe solo che peggiorare la situazione. Mimì, per colpa della sua tosse, si fa scoprire e dopo uno struggente confronto i due decidono di separarsi. Decisione che poco dopo prenderanno anche Marcello e Musetta.
Il quarto ed ultimo atto si svolge in soffitta. Luogo dove tutto è iniziato. Rodolfo e i suoi amici stanno finendo di fare un grande banchetto quando giungono Musetta insieme a Mimì, sofferente e prossima alla fine. I due protagonisti ricordano i momenti di felicità trascorsi insieme e a questo punto della vicenda Mimì si spegne dolcemente circondata dal calore dei suoi amici e del suo Rodolfo.
La fortuna della bohème di Zeffirelli
In un’intervista rilasciata a Sergio Talmon il regista, ricordando il primo allestimento del 1963 con la direzione di Karajan, ha dichiarato: “Quello di Bohème è stato l’allestimento più fortunato di tutta la mia carriera. La qualità è completamente protetta dalle strutture della Scala che tengono molto a questo spettacolo, l’hanno gelosamente conservato, dal Coro e da tutti quelli che ci sono nati dentro e se lo sentono addosso come un abito di casa. Lo centrammo allora. Fu una di quelle cose benedette. Lo azzeccammo, con Karajan! Eravamo vent’anni avanti, perché sedici anni dopo è ancora fresca, come se fosse concepita per oggi, quando lo abbiamo concepito eravamo proiettati nel futuro. La considero come la cosa più riuscita di tutta la mia carriera operistica”. Dal 1963 la Scala ha ripreso regolarmente l’allestimento fino a farlo diventare parte dell’identità stessa del teatro.
La mostra in onore del regista
Il Teatro alla Scala celebra il Maestro con un’esposizione che ripercorre le sue regie. Per raccontare la grandezza di un artista, che è stato in grado di rendere l’opera lirica accessibile a tutti, sono stati predisposti ventuno allestimenti a cura di Vittoria Crespi Morbio. La mostra dal titolo “Zeffirelli- Gli anni alla Scala” è nelle Sale del Museo Teatrale e sarà visitabile fino al 31 agosto. Al pubblico viene proposto del materiale inedito tra bozzetti, fotografie e costumi di scena.
Per creare un’atmosfera totalmente immersiva, il percorso espositivo è stato arricchito con un documentario, realizzato appositamente per l’occasione da Francesco Molteni, Mattia Palma e dal musicologo Emilio Sala. Il documentario racconta l’esperienza di Zeffirelli alla Scala attraverso le testimonianze di artisti e colleghi che hanno collaborato con lui nel corso degli anni. La curatrice del Museo ha dichiarato ai microfoni di SkyTg24 che: “ Il Maestro ha stravolto proprio il modo di fare regia. In teatro la regia è fatta per esser vista da lontano e tutto è molto accentuato, dal trucco ai movimenti. Zeffirelli ha tirato via questa patina un po’ vecchia. Tutto doveva essere vero e credibile, anche il trucco doveva essere adatto ai primi piani”
ScalaTV
La recita del 14 marzo sarà trasmessa in live sulla nuova piattaforma streaming del teatro: www.lascala.tv dalle ore 19:45. Un’ora prima dall’inizio di ogni recita ci sarà una conferenza introduttiva all’opera, tenuta da Liana Puschel, che si terrà nel Ridotto dei Palchi del teatro.