La Kasa dei Libri e le sue 30mila anime

«Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima»

scrisse Cicerone in uno dei suoi aforismi e La Kasa dei Libri del professor Kerbaker ne ha migliaia, anzi, decine di migliaia: per l’esattezza, possiede 30mila anime.
Siamo a Milano e, tra il quarto e il sesto piano di un palazzo residenziale che si affaccia direttamente sul Bosco Verticale di Boeri e la Biblioteca degli Alberi, vive il “tempio” dei libri. Molto diverso da una biblioteca e niente a che vedere con un museo.

La Kasa dei Libri è un’associazione culturale nata una decina di anni fa per ospitare la corposa collezione dello scrittore Andrea Kerbaker, professore di Istituzioni e Politiche Culturali all’Università Cattolica di Milano,  collaboratore del Corriere della Sera, del Sole 24 Ore e, soprattutto, segretario del Premio Bagutta il più antico riconoscimento letterario italiano.

Il professore e scrittore Andrea Kerbaker, fondatore dell’associazione culturale La Kasa dei Libri, ph. di Archivio

Girando tra gli spazi liberi del luogo accompagnata da Chiara, 28enne assistente del professore ed ex studentessa predisposta all’organizzazione e alle visite guidate, lo sguardo si posa su scaffali stracolmi di volumi antichi, latini, romanzi e capolavori della letteratura straniera.
Non sono esenti dalla curiosità neanche tutti quegli oggetti più o meno kitsch che arredano gli spazi sgombri da volumi e riviste. Poltrone, cuscini, lampade… perfino la moka è decorata con libri dorati!

Lampada della Kasa dei Libri

 

«Cerchiamo di non prenderci troppo sul serio» dice Chiara, e questa affermazione non può che far venire un sorriso. La giovane infatti spiega che il desiderio del luogo non è altro che quello di accogliere a braccia aperte chiunque voglia addentrarsi nel magico mondo di editoria, narrativa e cultura. Ogni libro infatti racconta la sua storia, che non è solo quella scritta nero su bianco nelle pagine, ma è anche quella dell’oggetto in sé.
La collezione del professore infatti non è quantificabile a livello economico perché, come lui stesso racconta, molti di questi libri provengono da negozietti e mercatini a poco prezzo. E come la bellezza sta negli occhi di chi guarda, anche la conoscenza sta negli occhi di chi osserva… Così Kerbaker, ormai 60enne, ha iniziato a dar forma alla sua collezione all’età di 16 anni e quello dove mi trovo è il risultato di decenni di passione.

Particolare dello scaffale di libri più antichi della Kasa dei Libri a Milano

Ma la sostanziale differenza tra questo luogo e un museo o una biblioteca è proprio il motivo stesso per cui tutto ha avuto origine: «L’intento è quello di condividere e mettere a disposizione libri più e meno preziosi potendoli toccare, sfogliare e leggere su una di quelle poltrone tanto fantasiose. Vogliamo che il libro, anche quello più prezioso, non sia qualcosa di intoccabile e irraggiungibile» spiega Chiara e così dopo aver sfogliato e tenuto tra le mani l’edizione 500esca di Aldo Manuzio è possibile anche passare direttamente alla sezione di libri dedicati e leggere i pensieri scritti nelle prime pagine da autori come Umberto Eco, Oriana Fallaci o Salvatore Quasimodo.
«Questa» racconta Chiara «è la sezione che il professor Kerbaker ha più a cuore». La storia dei volumi infatti è testimoniata dalle scarne parole schizzate per qualcuno che chissà… Disposte, ora, a raccontare frammenti della storia 900esca a chi decide di prenderli tra le mani.

Il giro continua con in sottofondo la voce di Kerbaker mentre nel suo ufficio tiene una lezione da remoto. Sta parlando dell’Antologia di Spoon River, raccolta di poesie pubblicata nei primi decenni del ‘900 che, in forma di epitaffio, racconta la vita dei residenti dell’omonimo paesino immaginario.
Se la Rowling fosse stata in questo luogo forse avrebbe tratto spunto da lui per la tipizzazione di uno dei suoi personaggi/professori di Hogwarts.

Il pavimento del sesto piano della Kasa dei Libri ricoperto di locandine originali di film rivestite di resina

Ma non è ancora finita. Questo luogo ha in serbo un’altra sorpresa: il pavimento del sesto piano che, no non è ricoperto da libri, è rivestito interamente di locandine originali di film tratti, questo sì, da libri.
Il cinema è infatti l’altra grande passione di Kerbaker e il sesto è il piano dedicato a rassegne e incontri. Questa è la sezione del centro dove si tengono gli eventi o le installazioni di artisti che hanno fatto la storia del ‘900, come Mirò, Matisse o Dalì che, sempre attraverso il filo rosso del libro, si raccontano.

Così dopo essere entrata in questo luogo, di cui sicuramente anche la protagonista disneyana de La Bella e la Bestia si sarebbe perdutamente innamorata, seguo il consiglio di Paul Valéry:

«M’abbandono all’adorabile viaggio: leggere, vivere dove guidano le parole».

Versi in pillole, medicinali che riportano versi e titoli di opere
Versi in pillole, medicinali che riportano versi e titoli di opere

Parliamo della Kasa dei Libri anche sul Quindi di questa settimana!

Vittoria Frontini

Ho delle voci in testa, così scrivo. Mezza romana e mezza milanese. Sono cresciuta tra set, teatri, musica e tanti libri: le mie continue fonti di energia. Dopo la laurea in Lettere Moderne ho cominciato a scrivere per MasterX. Ballo, viaggio e guardo i film di Walt Disney.

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