Silvia Romano è libera ed è tornata in Italia: «Sto bene»

10 maggio 2020

Alle 14 in punto l’aereo speciale dell’Aise in arrivo dalla capitale somala Mogadiscio è atterrato all’aeroporto di Ciampino. A bordo Silvia Romano, la volontaria della onlus Africa Milele. Ad attenderla ci sono la madre Francesca, il padre Enzo e la sorella Giulia, emozionati e felici di poterla abbracciare di nuovo. Sono presenti anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi di Maio.

«Sto bene, ora voglio solo stare tanto tempo con la mia famiglia», sono le parole pronunciate dalla ragazza.

 

 

La ragazza è stata poi portata in caserma con un’auto dei carabinieri del Ros per dare inizio all’interrogatorio con Sergio Colaiocco, pubblico ministero titolare dell’inchiesta. Adesso dovrà raccontare la lunga prigionia, dei suoi carcerieri e rivelare i dettagli sulla sua conversione all’Islam. Trattandosi di un sequestro a scopo di terrorismo, e quindi non essendo prevista un’indagine sul versamento di denaro, è probabile che non le verranno poste domande riguardo un presunto riscatto per ottenere il suo rilascio. Alcune indiscrezioni quantificano una cifra tra i due e i quattro milioni di euro.

Le dichiarazioni del premier Conte: «Benvenuta a Silvia. Un segnale di speranza e fiducia del fatto che lo Stato c’è, c’è sempre e non si lascia distrarre dai suoi compiti su tutti i fronti. Queste sono operazioni che necessitano il massimo riserbo. C’era stata la prova in vita. Eravamo in dirittura finale da qualche mese, ma abbiamo mantenuto il massimo riserbo su queste notizie». 

 

Sul profilo Instagram di MasterX, masterx_iulm, un approfondimento video riguardo la vicenda della volontaria milanese rapita in Kenya.

A cura di Ilaria Quattrone

9 maggio 2020

Silvia Romano, la volontaria italiana rapita in Kenya è stata liberata.

Le sue prime parole: «Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia». In un primo momento è stata portata in un compound del contingente internazionale a Mogadiscio. È stata poi trasferita nella foresteria dell’ambasciata italiana. Silvia atterrerà all’aeroporto di Ciampino a Roma domenica 10 maggio alle 14 con un volo speciale dell’Aise, Agenzia informazioni e sicurezza esterna. Già nel pomeriggio potrebbe essere interrogata dai pm della procura di Roma e dai carabinieri del Ros, che hanno avviato un’indagine per rapimento a scopo di terrorismo, per ricostruire i 18 mesi di prigionia.

Enzo Romano, il padre, ha detto all’ANSA: «Ora ho solo bisogno di pensare, di ragionare, finché non la vedo non mi sembra vero, è un momento delicato. La felicità è talmente grande che scoppia – ha aggiunto – non mi interessa di nessun altro, solo di riabbracciare mia figlia dopo 18 mesi».

 

Lo scrive il premier Giuseppe Conte sul suo profilo Twitter.

 

Anche il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha annunciato la liberazione della ragazza tramite post su Facebook.

L’operazione

La volontaria era ostaggio di estremisti islamici di Al Shabab. L’operazione di salvataggio ha avuto luogo all’alba di oggi, a circa 30 chilometri dalla capitale somala Mogadiscio, grazie a una collaborazione tra l’Aise e i servizi segreti di Turchia e Somalia.  Una cooperazione sempre esistita, ma che si è rafforzata dopo la richiesta del pm di Roma Sergio Colaiocco per far intervenire i carabinieri del Ros al ritrovamento di Silvia e visionare i documenti a disposizione delle autorità keniote. L’ulteriore sostegno dei servizi turchi, con connessioni molti radicate nel paese e tra i miliziani islamici di Al Shabaab, ha poi portato alla liberazione.

Un filmato del 17 gennaio 2020 sarebbe la prova in vita della giovane cooperante che l’intelligence aspettava da tempo per fare il via all’ultima fase della trattativa di uno scambio in Somalia e autorizzare il pagamento di un riscatto. Nella notte tra l’8 e il 9 maggio la ragazza viene liberata in abiti tradizionali e con il capo coperto, in buone condizioni di salute. Nei mesi scorsi è spesso circolata la notizia che fosse stata costretta a sposare uno dei carcerieri e aderire all’Islam.

«L’ho appena vista, mi pare stia bene, sia fisicamente che psicologicamente, è una ragazza molto forte, è una ragazza in gamba, mi pare che abbia resistito molto bene. Questa è l’impressione che ho avuto». ha detto all’Adnkronos l’ambasciatore italiano in Somalia, Alberto Vecchi. È stata ritrovata pacata e «sorridente. Era contenta di poter finalmente mangiare una pizza» ha aggiunto l’ambasciatore.

 

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso con orgoglio sulla liberazione di Silvia Romano: «Grande gioia per tutti gli italiani: invio un saluto di affettuosa solidarietà a Silvia e ai suoi familiari, che hanno patito tanti mesi di attesa angosciosa. Bentornata, Silvia! Riconoscenza agli uomini dello Stato impegnati nella liberazione».

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dopo aver telefonato al padre della ragazza lo scorso 11 aprile per mostrare vicinanza, ha voluto commentare la buona notizia con un videomessaggio: «Sono felicissimo e anche i milanesi lo saranno. Silvia Romano è finalmente libera. In questi mesi ho seguito con discrezione questa difficile situazione, ma la regola era assoluta la riservatezza. Silvia, ti aspettiamo».

Non sono mancati i festeggiamenti in città. Nel quartiere di Casoretto, dove la giovane volontaria viveva con la madre, molti cittadini si sono affacciati dalle finestre e dai balconi del condominio dov’è residente e delle case adiacenti, cantando l’inno nazionale e altre canzoni.

La vicenda

La ragazza, di 25 anni, è stata sequestrata il 20 novembre 2018 da un commando di uomini armati nel villaggio di Chakama, circa 80 chilometri a ovest di Malindi. Lavorava con la onlus Africa Milele, dove seguiva un progetto di sostegno all’infanzia in un orfanotrofio nella contea di Kilifi.  L’autore materiale del rapimento è stato un gruppo di tre criminali comuni, sottoposti a processo e poi arrestati in Kenya. A gennaio si è tenuta l’ultima udienza, da cui è emerso che uno di loro, il somalo Ibrahim Adnan Omar, è uscito dal carcere su cauzione e poi ha fatto perdere le sue tracce. Secondo le informazioni riportate dalle forze dell’ordine coinvolte, Silvia avrebbe trascorso i primi mesi di sequestro in Kenya. Una volta oltrepassato il confine, in Somalia la ragazza è stata ceduta ad alcuni estremisti di Al Shabab.

Alessia Conzonato

25 anni, dalla Toscana a Milano per seguire la passione del giornalismo. Laureata in Comunicazione, media e pubblicità alla IULM, ora frequento il Master in giornalismo e quindi scrivo per Master X. Sogno di fare inchiesta, ma amo anche il cinema.

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