La magistratura francese ha aperto un’inchiesta per corruzione all’azienda Passavant, che da anni cercava invano di entrare nel mercato del trattamento delle acque a Parigi, dopo la denuncia dell’imprenditore milanese Marco Schiavio. Si tratta di gare d’appalto, a cui Schiavio partecipava con offerte interessanti e vantaggiose, ma sempre scartate. Il business si aggirava tra i 300 e i 700 milioni. La storia è stata raccontata dalla trasmissione tv Cash Investigation, andata in onda martedì sera su France 2 e già anticipata da Le Monde.
Nel 2012, nella gara per il rifacimento dello stabilimento delle acque parigine Clichy-la-Garenne, si era presentato anche il 47enne Marco Schiavio con la sua società Passavant alleata ad una società locale, per presentare un’offerta italo-francese e avere più possibilità di successo. Nel gennaio 2014, la società Otv aveva offerto a Schiavo un milione di euro, affinché accettasse di cambiare la sua proposta, in modo da perdere la gara e lasciare il mercato sotto il controllo francese. Così Schiavo decise di registrare i successivi colloqui per avere prove delle manovre dei concorrenti.
A marzo 2015, un altro appuntamento a Parigi, registrato da Schiavio. L’imprenditore italiano si trovava da solo contro Barbalat e l’alleato Didier Le Tallec, dirigente operativo di Otv. Lo stesso Barbalat chiese a Schiavio di non presentare ricorso per la gara di Clichy, proponendogli in cambio di fare affari insieme all’estero. Lavori che Veolia e Otv potevano così cedere a Passavant per circa 25 milioni di giro d’affari garantito.
I dirigenti di Otv interrogati da Cash Investigation si sono difesi e hanno anzi contrattaccato: «Siamo noi le vittime del ricatto: è stato il signor Schiavio a proporci di non presentare ricorso per Clichy in cambio di soldi. Noi siamo stati al gioco nella speranza di smascherarlo». Le registrazioni andate in onda direbbero però il contrario. Lo scorso 12 gennaio Schiavio ha presentato una denuncia penale e la procura nazionale finanziaria ha aperto quest’inchiesta preliminare, che tra qualche mese deciderà a chi dare ragione. (lp)