Morto Enzo Carra: il suo arresto in manette tra le immagini di Tangentopoli

È scomparso a Roma, nella notte del 2 febbraio, Enzo Carra. Politico e giornalista, 79 anni, fu portavoce della Democrazia Cristiana durante la segreteria di Arnaldo Forlani. Il suo nome ha segnato uno degli episodi più controversi della stagione di Tangentopoli. Il 4 marzo 1993 fu condotto al tribunale di Milano, a favore di fotografi e telecamere, con al polso i cosiddetti “schiavettoni”, le manette con la catena di solito riservate ai mafiosi. Le immagini scatenarono una polemica molto accesa sulla spettacolarizzazione della giustizia.

Il caso giudiziario
Enzo Carra condotto al tribunale di Milano nel marzo ’93

Dopo una lunga carriera come cronista ed editorialista de “Il Tempo”, Carra ha ricoperto il ruolo di capoufficio stampa della Dc dal 1989 al 1992. Coinvolto suo malgrado nell’inchiesta relativa alla maxi tangente Enimont, fu incriminato non per corruzione ma per falsa testimonianza. La vicenda, soprattutto per le modalità che portarono al suo arresto, fece sorgere le prime polemiche sul modo di operare del pool di Mani Pulite. Il Tg1, il Tg3 e il Tg4 censurarono le immagini, il Tg2 coprì il volto e i ferri, il Tg5 fu l’unico che fece vedere tutto. Nel 1995 Carra venne condannato definitivamente e poi riabilitato nel 2004. In parallelo, avviò un’intensa attività di autore televisivo per la Rai, realizzando un reportage a Cuba dopo la storica visita di Giovanni Paolo II e l’ultima intervista rilasciata da Madre Teresa di Calcutta. Nel 2001 il ritorno in politica, con l’elezione tra le file della Margherita, riconfermata nel 2006 e poi nel 2008 con il Partito Democratico. Da parlamentare ha portato all’approvazione del disegno di legge sull’equo compenso per i giornalisti.

Il cordoglio del mondo politico

«Un uomo buono, colto, intelligente. Un pezzo di storia della Democrazia Cristiana e un testimone di cosa deve essere la politica– lo ricorda Dario Franceschini, che ha condiviso con Carra la militanza nello scudocrociato e nel Pd – Per me e per molti di noi un amico vero che ci mancherà». Per Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato: «Fu vittima della furia giustizialista di Tangentopoli, vero, ma soprattutto giornalista e politico di intelligenza notevole. Una grande perdita». Carra era ricoverato da una settimana nel reparto di Terapia intensiva del Policlinico Gemelli a causa di una crisi respiratoria. Negli ultimi anni stava lavorando a un libro sulla sua esperienza personale. Lascia la moglie Olga e il figlio Giorgio. I funerali si svolgeranno sabato 4 febbraio, alle 11, presso la chiesa di Sant’Andrea al Quirinale.

Stefano Gigliotti

Calabrese. Appassionato di musica, cinema, seguo con molto interesse anche la politica e gli esteri. Mi piace approfondire e non fermarmi alla superficie delle cose. Sono fondamentalmente un sognatore. Il giornalismo mi aiuta ogni tanto a fare ritorno alla vita reale.

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