
Girare per strada a Milano è sempre più pericoloso, soprattutto per una donna. Solo nel 2024, le denunce per molestie sessuali, scippo e borseggio sono state più di 220 mila. MasterX ha passato una notte con Custodae, l’associazione di volontari che accompagna in giro per la città chi ha timore ad uscire da solo.
È martedì, sono quasi le 20. L’appuntamento è in piazza Meda, proprio davanti al Palazzo della Banca Popolare. Ad attendere ci sono Stefano e Gianluca. Il primo sulla cinquantina, il collega più giovane. Sulla portiera della macchina – accostata al lato della strada con le quattro frecce – si legge bene il nome “CUSTODAE”, tutto in maiuscolo. Con le ultime due lettere unite in un dittongo. È il nome del servizio per cui Stefano e Gianluca lavorano come volontari. Nato lo scorso febbraio e pensato per garantire un supporto sicuro e affidabile negli spostamenti in città per chi ne sente il bisogno. Attivo tutti i giorni dalle 19 alle 3 del mattino.

COME FUNZIONA IL SERVIZIO
«L’idea è quella di dare sicurezza alle persone in difficoltà. Noi siamo tutti volontari appartenenti alle forze dell’ordine, e spesso e volentieri sentiamo storie di persone vittime di violenza o aggressioni» spiega Gianluca. Custodae è pensato infatti sia per gli spostamenti a piedi o sui mezzi (del tutto gratuiti), sia per quelli in macchina (per cui è previsto un rimborso spese). «Non si tratta del classico passaggio» aggiunge Stefano. E precisa: «La differenza dei nostri servizi è che noi veniamo a prenderti dove tu richiedi. Può essere la porta di un ristorante, ma anche la scaletta di un treno. E ti accompagniamo fino al sesto piano di un palazzo, davanti alla porta di casa».
L’associazione è composta da circa una ventina di volontari, divisi in equipaggi formati da due persone. «Ogni sera, ci sono un paio di macchine operative, e quindi quattro accompagnatori a disposizione». L’attenzione verso il prossimo – racconta Gianluca – cresce insieme al desiderio di fornire un servizio che rassicuri anche le ragazze e i ragazzi più giovani: «Mia figlia ha 19 anni. Quando ha cominciato a uscire la sera, avrebbe aiutato avere a disposizione un servizio del genere. Di sicuro ne avremmo usufruito più e più volte a settimana». E anche Stefano è dello stesso avviso: «Ho una figlia ventenne che va all’università, e quindi comprendo tutte queste ragazze e donne che hanno il problema di non poter uscire da sole, magari a causa di un trascorso».

Nonostante Custodae sia nato da solo pochi mesi, il numero di utenti che ne hanno usufruito è cresciuto in modo notevole nel corso delle settimane. «Non abbiamo fatto un conteggio vero e proprio, ma devo dire che da febbraio c’è stata un’escalation di richieste. È stato un crescere continuo e stiamo avendo una bellissima risposta dalla cittadinanza». La pubblicità migliore per l’associazione però – spiega Gianluca – rimane il buon vecchio passaparola. Che è una conseguenza quasi naturale della soddisfazione delle persone. «C’è chi ci racconta la propria storia, anche solo per socializzare. Così l’ambiente diventa familiare, quasi come se fossimo degli amici più che degli accompagnatori. In tanti poi ci ricontattano e questo è un gran risultato».
IL RUOLO DEI SOCIAL
Oltre al tradizionale passaparola, al giorno d’oggi, il modo migliore per farsi conoscere è comunicare attraverso i social media. Per questo l’associazione è molto attiva su Instagram e TikTok. Ma anche sulla sua pagina web, dove gli utenti prenotano gli accompagnamenti. Inviare la domanda è molto semplice: basta compilare una scheda, inserendo la data e l’ora dell’incontro e specificando il tragitto che si dovrà fare. Nel caso di difficoltà o dubbi, Custodae ha a disposizione un numero di telefono attivo 24 ore su 24. «A volte abbiamo portato a casa anche minorenni» dice Stefano. In questi casi è necessario che i genitori o i tutori legali firmino un’autorizzazione. «I moduli si possono trovare online» specifica il volontario.
La presenza sui social aiuta Custodae anche a trovare nuovi collaboratori. È il caso di Stefano: «Ho visto un loro video su TikTok e mi sono complimentato». E racconta di essere rimasto colpito dalla genuinità dell’associazione, al punto di voler contribuire «ad aiutare le persone a vivere la loro vita normalmente, andare al cinema, tornare a casa da un ristorante, da una pizzeria, da una festa o anche solo da una discoteca in tranquillità».
Così Stefano si è proposto come membro del team. «Sono stato contattato il giorno dopo e ho fatto un colloquio. Da 16 anni lavoro nella Protezione civile e faccio parte della colonna mobile provinciale. Quindi potevo essere adatto a questa tipologia di servizio». Tuttavia, non tutti hanno la possibilità di entrare a far parte dell’associazione. Come spiega Gianluca, che è uno dei fondatori del gruppo, «ogni domanda viene studiata. Perché noi teniamo a questo progetto in modo particolare, quindi non mettiamo in macchina la prima persona che ci invia una richiesta di collaborazione. Cerchiamo sempre di capire con chi abbiamo a che fare».

LA FORMAZIONE DEI COLLABORATORI
Ma avere un profilo idoneo non è sufficiente. «I volontari che prendono servizio fanno un corso di autodifesa con persone del settore, oltre a seguire altri corsi più specifici». E per essere certi che siano pronti ad accompagnare i passeggeri o a far loro compagnia durante il rientro a casa: «Il primo mese affiancano colleghi con più esperienza nel servizio». Cercando in rete, le recensioni su Custodae sono tutte molto positive. C’è chi parla di “un’esperienza davvero toccante” e di “non saper come esprimere” la propria gratitudine.
Una utente di nome Gloria la definisce “un’iniziativa sociale di vera eccellenza”. E i complimenti al servizio – scorrendo verso il basso – non fanno che moltiplicarsi. Sotto ai tanti contenuti pubblicati sui social riguardo Custodae, qualcuno domanda: “Ma perché dovremmo fidarci di loro?”. Gianluca risponde a MasterX: «Perché fidarsi di noi? Perché noi lo facciamo per dare un contributo alla società, e per dare una mano a chi ritiene di averne voglia o bisogno. Non abbiamo un interesse diverso da questo». E aggiunge: «Capisco che ci possa essere un po’ di diffidenza. Ma apparteniamo tutti alle forze dell’ordine e già quello, secondo noi, è un buon biglietto da visita».

L’ESPERIENZA DI GIULIA
A due passi dal Duomo, poco più tardi, sale sulla macchina di Custodae una ragazza. Si chiama Giulia, ha 23 anni ed è la quarta volta che utilizza il servizio. «Ho iniziato un nuovo lavoro in centro e non mi sento affatto sicura ad andarci da sola» racconta.
La sicurezza a Milano è un problema soprattutto per chi lo ha provato sulla propria pelle: «Avevo 15 anni e stavo camminando insieme a una mia amica in pieno giorno quando un uomo ha deciso di seguirci e di mostrarci le sue parti intime» spiega la ragazza.

«Non siamo riuscite a reagire, tanto meno a tirare fuori lo spray al peperoncino. Per fortuna, abbiamo incontrato una signora e ci siamo aggrappate a lei fingendo che fosse nostra madre». Giulia oggi parte dal quartiere di Rho ogni mattina e per lei è impensabile prendere la metro senza essere accompagnata: «Le persone ti seguono e fissano. Se alzi lo sguardo e incroci quello di un malintenzionato, lui potrebbe fraintendere».
Per questo, quando nessuno può darle un passaggio fino a casa, la ragazza utilizza Custodae: «Ho scoperto il servizio grazie a mio padre, che lo ha trovato sui social. Lo spostamento per me era un limite e avevo bisogno di trovare una soluzione ragionevole anche in termini economici». Infatti, spiega che spesso è costretta a fermarsi al lavoro fino a tardi. Ma «già alle 21 è impensabile circolare da sola».
E continua: «A quell’ora le strade e le metro sono quasi vuote e non c’è sicurezza». Così Giulia ha già prenotato un passaggio in auto «per tutta la prossima settimana». Addirittura, interviene Gianluca, «c’è gente che ha prenotato fino a luglio». E, al contrario di quel che si pensa, non sono solo ragazze a utilizzare il servizio. «Le signore anziane ci chiedono spesso di scortarle sui mezzi pubblici per andare a teatro o a fare la spesa». Capita anche che «compagnie di cinque o sei ragazzi decidano di prenotare il van della nostra associazione per tornare da una serata quando non sono in condizioni di guidare». Custodae, dunque, è per tutti: «Noi siamo qua. Provare per credere!»