Secondo i dati pubblicati sul sito del Ministero della Giustizia, le carceri più sovraffollate d’Italia sono in Lombardia. Le 18 strutture penitenziarie regionali ospitano 8.109 detenuti su 6.161 posti letto disponibili. 131 detenuti ogni 100 posti.
La risposta delle istituzioni
«I nostri istituti, così come tutti quelli delle regioni con grandi centri metropolitani, soffrono di sovraffollamento – dice Francesca Valenzi, direttore dell’Ufficio detenuti del Provveditorato regionale – non è un problema solo lombardo». I numeri raccontano una storia anche più difficile: dei 4.700 reclusi oltre la capienza regolamentare in Italia, il 41% si trovano in Lombardia. Il carcere più sovraffollato è quello di Como, con 171 reclusi ogni 100 posti letto disponibili. Quasi il doppio della capienza consentita.
«La presenza di detenuti è sempre stata importante – ha continuato Valenzi – anche se negli scorsi anni abbiamo avuto una flessione durante il periodo Covid, causata dalla diminuzione generale di arresti sul territorio». I problemi sono soprattutto di natura gestionale: «Gli stranieri sono il 46% della popolazione detenuta – ha spiegato Calogero Lo Presti, coordinatore regionale FP Cgil Polizia penitenziaria – e, in mancanza di mediatori culturali, le differenze linguistiche e i problemi di salute mentale rendono impossibile il lavoro dei nostri agenti».
Anche la carenza di personale ovviamente pesa. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) prosegue da un anno il concorso nazionale per i 1.758 allievi della Polizia penitenziaria. Cifre insufficienti per tutta l’Italia: «Sulla carta in Lombardia ci dovrebbero essere 4.673 agenti, in realtà sono poco più di 4 mila», ha concluso Lo Presti.
La piaga dei suicidi
Un’altra piaga sempre aperta è quella dei casi di suicidio. Secondo il Dossier “Morire di carcere” del Centro studi Ristretti orizzonti – che da 23 anni monitora i decessi in carcere – dei 203 detenuti morti in Italia nel 2022, 84 sono suicidi. Il segnale di un sistema incapace di garantire un adeguato supporto psicologico ai detenuti. E degli 84 suicidi avvenuti nelle carceri italiane, 17 si sono verificati in strutture detentive lombarde. Circa il 20% del totale. Un caso su quattro in Lombardia è avvenuto a San Vittore. Triste primato per la struttura milanese. Qui il 10 febbraio si è verificato l’ennesimo caso di suicidio. Un 21enne peruviano morto dopo otto giorni di agonia per aver tentato l’impiccagione. «Ci chiediamo cosa stia succedendo a San Vittore – ha affermato l’Osservatorio Carcere e territorio di Milano – con due giovanissimi che si sono tolti la vita in meno di una settimana».
Le possibili soluzioni passano da una rivisitazione del sistema penale. «Eventuali riforme potrebbero riguardare un maggiore ricorso a pene extramurarie, fuori dalle strutture penitenziarie – sostiene Valenzi – e già con la riforma Cartabia abbiamo visto un passo incoraggiante in questa direzione».