Garlasco, i genetisti: «Il Dna di Sempio sotto due unghie di Chiara Poggi»

Le prime analisi genetiche sui frammenti di due unghie di Chiara Poggi potrebbero dare una svolta concreta al delitto di Garlasco. Secondo le conclusioni di Carlo Previderé, indicate nella relazione datata 5 febbraio 2024 consegnata alla Procura di Pavia, le tracce di Dna trovate sulle dita di Chiara Poggi sarebbero di Andrea Sempio.

Il Dna di Andrea Sempio è compatibile

«Il Dna di Andrea Sempio è perfettamente sovrapponibile» ai campioni biologici trovati sotto l’unghia del pollice della mano sinistra e del mignolo della mano destra di Chiara Poggi. È questo l’elemento principale che emerge dalla relazione di 60 pagine redatta dai genetisti consulenti della procura di Pavia Pierangela Grignani e Carlo Previderé.
A 16 anni dal delitto, si riaprono così le indagini, includendo nel registro degli indagati Andrea Sempio. Oltre al suo, ci sarebbe però anche un altro Dna maschile, individuato sull’anulare della mano sinistra della vittima. Delle tracce che però non corrispondono né a Sempio né ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata. Si cercherebbe quindi un “Ignoto 2” che sarebbe entrato in contatto con Chiara Poggi poche ore prima del delitto.

Alberto Stasi
La riapertura delle indagini

Le indagini su Sempio erano state archiviate nel 2017. Ai tempi la procura di Pavia scelse di non effettuare un confronto genetico con il suo Dna. Il rapporto pubblicato la scorsa primavera dalla coppia di genetisti cambierebbe però le cose. Dopo i risultati della consulenza, il gip ha infatti chiesto la riapertura delle indagini, considerando validi i nuovi elementi emersi negli anni.

Sia i campioni di Dna già analizzati che le indagini sui reperti non distrutti saranno ora al centro dell’incidente probatorio disposto per mercoledì 9 aprile dalla gip Daniela Garlaschelli.

Esclusi quattro Dna

La difesa di Alberto Stasi, già nel 2016, aveva chiesto l’analisi del Dna di Andrea Sempio a confronto con quello ritrovato sul corpo della vittima. Secondo il resoconto dei genetisti «il Dna sarebbe compatibile anche rispetto all’ipotesi di inclusione negli aplotipi parziali ottenuti dai margini ungueali dei campioni identificati su due dita della vittima». Durante le indagini dei carabinieri di Milano sarebbero infatti stati identificati cinque diversi aplotipi Y, ovvero cinque linee genetiche maschili.

Di questi cinque, però, quattro sono stati esclusi, tra loro, anche quello di Stasi. «La comparazione di quattro di questi aplotipi ha consentito di escludere che i soggetti cui sono riferibili (e tutti i loro parenti correlati in linea paterna maschile) possano avere contribuito ad originare gli aplotipi ottenuti dai campioni», è quindi improbabile che sia avvenuto un loro contatto con le mani di Chiara Poggi. Resta però da comprendere l’origine del Dna dell’ignoto 2, sicuramente non associabile a Andrea Sempio.

Andrea Sempio
Le indagini aperte dal 2024

Sebbene la notizia sul nuovo indagato Andrea Sempio sia emersa solo recentemente, il resoconto dei consulenti risale al 5 febbraio 2024. Nel fascicolo della Procura sarebbe indicata una relazione della difesa di Stasi – che aveva già avanzato dubbi sulla figura di Sempio – e una riguardo la misura delle impronte insanguinate delle scarpe rinvenute sul pavimento di casa Poggi. Oltre a questi elementi, sarebbero inoltre stati richiesti degli accertamenti genetici su una serie di reperti rinvenuti sulla scena del delitto o repertati successivamente. Tra questi, anche alcuni rifiuti sequestrati ad Andrea Sempio nel novembre 2023 e le sue impronte prelevate dalla maniglia della portiera della sua auto.

A disposizione delle analisi dei consulenti e del perito per l’incidente probatorio ci sono inoltre quattro mozziconi di sigaretta, quattro fazzoletti di carta e uno stuzzicadenti.

Elena Betti

Classe 2001, Laureata in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all'Università di Pisa

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