Prima un boato seguito da una nuova esplosione di forte intensità, poi una colonna di fumo, visibile da tutte le isole con caduta di cenere e lapilli sulle case.
È accaduto mercoledì 28 agosto a Stromboli, l’isola delle Eolie in provincia di Messina, quando il vulcano è tornato a eruttare, dopo che lo scorso 3 luglio la pioggia di lapilli aveva devastato Ginostra, causando anche la morte dell’escursionista Massimo Imbesi.
Tanta la paura per i turisti presenti sull’isola, un gruppo dei quali è stato costretto a trovare rifugio nella Chiesa di San Vincenzo. Molte imbarcazioni ormeggiate lungo la costa, si sono dovute allontanare, mentre gli aliscafi diretti verso l’isola, sono stati fatti attraccare a Panarea.
We were just at #Stromboli volcano watching the small eruptions. We left and then this giant eruption happened! #volcano pic.twitter.com/gQHjXuH9l3
— Nicole Bremner (@NicoleBremner) August 28, 2019
L’attività vulcanica ha interessato principalmente l’area centro meridionale dello Stromboli, con una sequenza di eventi esplosivi, il più forte dei quali si è verificato alle 12:17.
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«I prodotti generati dall’esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la Sciara del Fuoco rotolando sino a raggiungere la linea di costa – si legge nel comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatoria Etneo – L’area di ricaduta ha interessato tutta la zona sommitale del vulcano e la colonna eruttiva ha raggiunto un’altezza superiore ai 2 km».
Dall’area nord del cratere, invece, un flusso piroclastico si è riversato lungo la Sciara del Fuoco, proseguendo per centinaia di metri in mare. L’esplosione ha, poi, generato una piccola onda di tsunami di 30 centimetri, prontamente registrata e segnalata con un sistema di sirene.
I materiali eruttati hanno colpito la vegetazione e innescato diversi incendi, che al momento sono sotto controllo. Come già accaduto a luglio, anche in questo caso si è trattato di un evento parossistico, il tipo di eruzione più violenta e imprevedibile che un vulcano come lo Stromboli possa generare.
I precedenti eventi sono stati registrati nel marzo del 2007 e prima ancora nell’aprile del 2003. In questo caso, invece, si sono ripetuti a quasi due mesi di distanza.
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