Costa Concordia, dopo dieci anni i naufraghi tornano all’Isola del Giglio

L’Isola del Giglio non ha dimenticato la tragedia che la colpì la notte del 13 gennaio 2012. La nave da crociera Costa Concordia urtò, nel fare un ‘inchino’ (manovra a mo’ di saluto verso chi osserva da terra), gli scogli de Le Scole davanti all’isola. Un impatto che causò l’apertura di uno squarcio di circa 70 metri sul lato sinistro dello scafo. La nave si arenò poi a punta Gabbianara, su uno scalino di roccia che le evitò di inabissarsi. A bordo della Concordia c’erano 4.229 persone (3.216 passeggeri e 1.013 membri dell’equipaggio): in 32 persero la vita, 157 furono i feriti. Nel decennale del disastro in tanti sono tornati al Giglio per partecipare alle commemorazioni: naufraghi e parenti delle vittime, ma anche istituzioni e protagonisti di allora, come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, allora a capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e Gregorio De Falco, responsabile delle operazioni di soccorso della tragedia.

La fiaccolata partita da Giglio Porto

 

NON CI SARANNO ALTRE CELEBRAZIONI PUBBLICHE

«Questa sarà l’ultima celebrazione pubblica perché non vogliamo dimenticare ma rispettare le vittime», ha dichiarato il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli. «Il consiglio comunale ha deciso di celebrare questo giorno ogni anno chiamandolo ‘Giornata della memoria’ perché è doveroso nei confronti delle vittime e dei loro parenti». Nel corso della giornata è stata deposta una corona di fiori in mare, davanti a punta Gabbianara, in ricordo delle vittime. A loro è stata dedicata anche la messa di suffragio celebrata dal vescovo di Grosseto, padre Giovanni Roncari, nella chiesa dei Santi Lorenzo e Massimiliano a Giglio Porto, luogo che ospitò centinaia dei naufraghi tratti in salvo la notte del disastro. In serata le commemorazioni sono proseguite con una fiaccolata. Poi, alle 21,45, orario in cui la Concordia finì sugli scogli, la ‘tufata’, ovvero il suono delle sirene eseguito dalle imbarcazioni, seguita dalla preghiera per le vittime e dalla svelatura della lapide con la ‘Preghiera del navigante’, posta presso il molo di levante del Porto.

 

Articolo di Pasquale Febbraro

Pasquale Febbraro

CLASSE 1998, BRINDISINO TRAPIANTATO A MILANO. IL PRIMO APPROCCIO CON IL GIORNALISMO E' AVVENUTO GRAZIE ALLA RADIO: È STATO AMORE A PRIMA VISTA. SONO UN APPASSIONATO DI SPORT A 360 GRADI, CON UNA SERIA DIPENDENZA DAL CALCIO.

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