Crisi migratoria, Crosetto accusa il gruppo Wagner. Smentite dalla Russia

Dopo l’ennesimo naufragio avvenuto domenica mattina a largo della costa libica, il Governo è alla ricerca della strategia migliore per affrontare la crisi migratoria. Nel vertice di lunedì a Palazzo Chigi, la Premier Meloni ha riunito i ministri della Difesa e dell’Interno, Guido Crosetto e Matteo Piantedosi. Si è discusso del decreto flussi che approderà al Senato mercoledì 15 marzo. La Guardia Costiera Italiana è infatti sotto pressione a causa della costante crescita di sbarchi delle ultime settimane. 

La strategia Wagner e i flussi migratori

Sul tema è intervenuto il ministro della Difesa Crosetto, che pare aver individuato i motivi dell’aumento dei flussi migratori verso l’Italia: «Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche parte di una strategia di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani». Il Ministro dunque lega l’intensificazione del fenomeno migratorio ad una presunta “strategia Wagner”.

Prosegue poi la nota: «Ue, Nato e Occidente dovrebbero prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche. L’Alleanza Atlantica si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive. Ma rischia di incrinarsi se i Paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i rubinetti dell’immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli».

Varie conferme arrivano anche da altri esponenti della maggioranza. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine dell’incontro con il premier israeliano Netanyhau, ha ribadito: «Qualche preoccupazione l’abbiamo anche perché molti immigrati arrivano da aree controllate dalla truppe di Wagner, non vorrei ci fosse anche un tentativo di spingere i migranti verso l’Italia».

Le critiche al Ministro Crosetto

Forti reazioni arrivano dal fronte russo. Non è infatti tardata la risposta di Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner. Con un audio diffuso su Telegram, Prigozhin ha apostrofato il Ministro Crosetto con un pesante insulto (utilizzando il termine russo “mudak”): «Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo».

Le critiche arrivano anche dal fronte dell’opposizione. Il capogruppo democratico in commissione Difesa alla Camera Stefano Graziano ha dichiarato che «il governo non sa affrontare la questione migranti. Sembra invece esercitarsi nel tentativo di trovare ogni giorno un’argomentazione diversa per giustificare l’inefficacia della sua azione. Oggi chiama in causa anche la Nato per il problema del legame fra la Wagner e le spinte che vengono dai Paesi africani. I tentativi di Crosetto sembrano il solito scaricabarile a cui la destra ci ha abituato».

Le risposte dall’Unione Europea

La presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, durante l’apertura dei lavori della plenaria a Strasburgo, ha commentato le ultime tragedie nel mediterraneo: «Abbiamo un dovere da compiere e una responsabilità, siamo una generazione di politici che non può dimenticare queste tragedie». Metsola ha poi continuato: «Non possiamo accettare che il Mediterraneo diventi un cimitero».

Anche la portavoce della Commissione europea Ana Pisonero, rispondendo alle domande dei giornalisti sul naufragio al largo della Libia, ha sostenuto: «Una parte del sostegno dell’Ue alla Libia è cercare di stabilizzare la situazione e potenziare le loro capacità di gestione delle frontiere. Arriveranno altre imbarcazioni. Non posso dare annunci rispetto alle tempistiche. Però vediamo chiaramente che c’è una necessità di rafforzare la capacità libica, perché non sempre hanno i mezzi per gestire le frontiere».

Valentina Cappelli

Giornalista praticante e dottoressa in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista televisiva, mi appassionano le tematiche di cronaca giudiziaria, politica, cultura e spettacolo.

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