Cervinia fa marcia indietro, si torna al nome originale

A nemmeno 24 ore di distanza dal cambio del nome di Cervinia in Le Breuil, il comune di Valtournenche e la regione Valle d’Aosta hanno già fatto marcia indietro. Il 29 novembre l’amministrazione regionale aveva deciso di ripristinare il nome in patois risalente al 1934. La riforma, però, è durata poco. I primi a opporsi sono stati i residenti, seguiti a ruota dalla sindaca Elisa Cicco e dalla ministra del turismo Daniela Santanché. Un polverone che alla fine non ha portato a nulla.

L’origine del nome
Renzo Testolin, presidente della regione Valle d’Aosta

Cervinia fu il nome scelto in epoca fascista per italianizzare la piccola frazione di 700 abitanti nel comune di Valtournenche. La scelta derivava dalla montagna Cervino che sovrasta la frazione. Il concetto fascista era quello di “purezza dell’idioma patrio” secondo cui la lingua italiana non doveva essere contaminata da termini stranieri.

Le Breuil, che in italiano significa “luogo paludoso”, utilizzato nelle mappe militari e nel catasto. Con il decreto numero 479 firmato da Renzo Testolin, presidente della regione Valle D’Aosta, era stato ratificato questo cambiamento che avrebbe avuto non poche conseguenze.

Il no della sindaca Elisa Cicco

La sindaca di Valtournenche Cicco ha manifestato la sua opposizione al cambio del nome di Cervinia. «Sono state avviate le procedure per ripristinare il nome di Breuil-Cervinia – ha affermato Cicco -. Invieremo alla regione la richiesta per il nuovo cambio del nome». Sulla questione si è espressa anche la ministra Santaché. «Cambiare il nome a Cervinia, una delle località sciistiche più rinomate al mondo e simbolo dell’Italia, è folle. Il politicamente corretto arriva anche a questo. Mi auguro che si possa tornare indietro».

Le eventuali ripercussioni economiche

Se la riforma fosse passata, sarebbe stato necessario rifare le carte d’identità dei residenti, la segnaletica stradale e anche le partite IVA.  Un’operazione che sarebbe costata non poco alle casse del Comune e ai cittadini stessi. Inoltre, c’era il problema del marketing e delle possibili ripercussioni sul turismo, come evidenziato dal coordinamento regionale di Fratelli d’Italia. «Esprimiamo vivo stupore e sgomento poiché il brand Cervinia è noto in Italia e nel mondo e un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle D’Aosta», ha sottolineato il partito di Giorgia Meloni.

L’Italianizzazione del nome: un destino che coinvolse molti comuni italiani

Come Le Breuil anche molti altri comuni, prevalentemente in Piemonte e Valle D’Aosta, subirono il processo di italianizzazione del nome promosso dal partito fascista. Basti pensare a Courmayeur che divenne Cormaiore, La Thuile cambiato in Porta Littoria, Brusson in Brussone, Châtillon in Castiglion Dora, Morgex in Valdigna d’Aosta, Torgnon in Torgnone e Sauze d’Oulx venne tradotto in Salice d’Ulzio.

In alcuni casi, il ritorno al nome d’origine avvenne in maniera graduale dopo la Seconda Guerra Mondiale. In altri, come Cervinia, la decisione fu quella di mantenere il nome italiano, divenuto di uso comune, accostandolo a quello originale di derivazione francofona. Questo processo non si è mai fermato e ogni anno piccole frazioni e strade tornano alla loro denominazione d’origine.

Gli altri esempi di città “fasciste” in Italia

Non solo nel nord ovest dell’Italia i fascisti avevano cambiato il nome alle località. Ad esempio la città di Latina divenne Littoria, L’Aquila tornò a essere tale dopo che con l’Unità d’Italia fu ribattezzata Aquila degli Abruzzi e Arborea che cambiò in Mussolinia di Sardegna, dopo le bonifiche fatte nella zona.

Ma il caso di Cervinia sembra essere diverso. Sarà possibile sostituire un nome diventato noto in tutto il mondo, ormai marchio turistico internazionale? Lo scopriremo presto, nel frattempo quest’inverno si scierà a Le Breuil.

 

 

Christian Leo Dufour

Young Reporter per il CIO alle Olimpiadi Invernali Giovanili di Gangwon 2024 e collaboratore del fattoquotidiano.it. Valdostano in trasferta a Milano. Motivato e sempre pronto a fare nuove conoscenze. Laureato in comunicazione, media e pubblicità alla IULM. Il mio sogno è il giornalismo sportivo. L'ambizione: far conoscere gli sport invernali, il ciclismo e tutte le discipline olimpiche a un pubblico sempre più ampio

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