Addio a David Sassoli: cosa succede ora al Parlamento europeo?

david sassoli

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli è morto a 65 anni per una grave patologia che aveva compromesso il sistema immunitario. Qualche mese fa, in seguito a un’infezione da legionella da cui era guarito, aveva fatto alcuni accertamenti ed erano emerse delle complicazioni. A dicembre, Sassoli aveva già annunciato che non si sarebbe ricandidato alla giunta dell’Europarlamento, poi la ricaduta e il ricovero al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.

Come era già successo quando era stato in cura per legionella, anche questa volta qualcuno sui social ha provato ad alimentare la sfiducia nei confronti del vaccino per il Covid-19, ma già allora lo stesso Sassoli aveva smentito con un video qualsiasi correlazione.

David Sassoli: una vita a metà tra politica e giornalismo

Nato a Firenze nel 1956, Sassoli si è formato negli ambienti dell’associazionismo cattolico vicini alla corrente di sinistra della Democrazia Cristiana. Negli anni ottanta comincia la sua carriera giornalistica lavorando per “Il Tempo” e la redazione romana de “Il Giorno”, prima di approdare in Rai negli anni novanta. Sotto la direzione di Gianni Riotta, nel 2007, diventa vicedirettore del TG1.

Nel 2009 l’ingresso in politica: il Partito Democratico, su proposta di Dario Franceschini, decide di candidare Sassoli alle elezioni europee. Con 405.967 preferenze risulta il primo eletto nella circoscrizione Italia centrale e tra i più votati dell’intera tornata. Da lì comincia la sua lunga esperienza di europarlamentare nel gruppo dei Socialisti e Democratici, che lo vede dapprima Vicepresidente, e poi, dal 2019, Presidente del Parlamento europeo succedendo ad Antonio Tajani.

Sassoli era prossimo alla conclusione naturale del mandato. Il suo posto è stato al momento preso dalla vicepresidente di turno Roberta Metsola, che manterrà l’incarico fino alla riunione plenaria di settimana prossima a Strasburgo durante la quale si eleggerà il suo successore.

Il parlamento europeo

Cosa succede ora al Parlamento europeo

La morte di David Sassoli apre un vuoto nel ruolo di presidente del Parlamento europeo. L’istituzione comunitaria, con l’inizio dell’anno nuovo, dovrà trovare una figura pronta a ricoprire il ruolo di garante del ramo legislativo europeo. Il 33° presidente resterà in carica per la seconda metà dell’attuale mandato fino alle prossime elezioni. Al termine di queste il nuovo Parlamento eleggerà il suo presidente nel luglio 2024.

Come si elegge il presidente

Fino al 1979, i presidenti del Parlamento europeo venivano eletti annualmente oppure ogni due anni. Verso la fine degli anni ’80, la durata del mandato aumenta a due anni e mezzo. In una legislatura ci sono due elezioni, la prima in luglio e una seconda di metà periodo si tiene nel mese di gennaio due anni e mezzo dopo. Era prevista la tornata di gennaio 2022, ma ci si stava ancora interrogando sulla presenza dei deputati a Bruxelles, con la possibilità di utilizzare due sale aggiuntive oltre all’emiciclo per garantire il distanziamento fisico.

Il presidente si elegge successivamente alle candidature presentate prima di ciascun turno di votazione, con il consenso degli interessati. I candidati sono proposti dai partiti, ma possono essere nominati anche da un numero di deputati pari alla soglia bassa, cioè un ventesimo dei membri del Parlamento. Nel corso della prima seduta plenaria successiva all’elezione del nuovo Parlamento o in quella di metà legislatura, la procedura è presieduta da uno dei vice presidenti in ordine di precedenza o, in loro assenza, dal deputato che ha esercitato il mandato per il periodo più lungo.

La vicepresidente di turno Roberta Metsola
Modalità di elezione

In caso di morte del presidente in carica è disposta la convocazione del Parlamento, per gestire il passaggio da una fase di stallo all’elezione del nuovo presidente. In questo caso il Parlamento non può dedicarsi a nessun’altra attività finché l’elezione del nuovo presidente non è conclusa. La votazione si svolge a scrutinio segreto. Si privilegia la maggioranza assoluta dei voti espressi, cioè il 50 % +1, che può essere inferiore alla maggioranza assoluta di tutti i deputati. Le votazioni non possono superare il termine dei quattro turni.

Se dopo il terzo turno di votazione non si raggiunge la maggioranza assoluta, al quarto turno di votazione sono ammessi solo i due candidati che hanno ottenuto il più alto numero di voti al terzo turno di votazione. Chi tra i due ottiene il maggior numero di voti, viene eletto presidente. In caso di parità si elegge il candidato più anziano.

 

David Sassoli insieme a Ursula Von der Leyen
Il cordoglio

Alla notizia della morte, una piccola folla si è riunita davanti all’ospedale in cui Sassoli si era spento qualche ora prima. È stato solo il primo di tanti gesti e frasi che nel corso della giornata si sono succeduti, nel tentativo di esprimere non solo lo sgomento per la prematura perdita di una figura istituzionale in carica, ma anche un affetto sincero da parte di tutti quelli che in questi anni si sono trovati a lavorare con Sassoli in ambito europeo e internazionale. In queste ore sono arrivati diversi messaggi di cordoglio dei leader politici di tutto il mondo.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lo ricorda come un caro amico oltre che un grande politico: «Oggi è un giorno triste per l’Europa, oggi la nostra Unione perde un convinto europeista, un sincero democratico e un uomo buono. David Sassoli era un uomo di profonda fede e di forti convinzioni. I miei pensieri vanno alla moglie Alessandra e ai suoi figli, Giulio e Livia, e a tutti i suoi amici». Il presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la commemorazione che si è tenuta alla Camera, ha sottolineato soprattutto il contributo che Sassoli ha dato in Europa, per raggiungere risultati inediti come il Next Generation EU. L’intervento di Draghi è atteso anche per il funerale, che si terrà venerdì a Roma.

Elisa Campisi

SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX. MI INTERESSO DI POLITICA, ESTERI, AMBIENTE E QUESTIONI DI GENERE. SONO LAUREATA AL DAMS (DISCIPLINE DELL’ARTE DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO), TELEVISIONE E NUOVI MEDIA. HO STUDIATO DRAMMATURGIA E SCENEGGIATURA, CONSEGUENDO IL DIPLOMA TRIENNALE ALLA CIVICA SCUOLA DI TEATRO PAOLO GRASSI.

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