Medicina, ok del senato all’addio al test d’ingresso alla facoltà

Accesso libero e “test d’ingresso” dopo il primo semestre. Con 87 voti favorevoli, 40 contrari e 18 astensioni, il Senato ha approvato il disegno di legge che prevede lo stop al test preventivo per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia dal 2024-2026. Il testo passa ora all’esame della Camera.

Il testo

Il testo, di iniziativa di Fratelli d’Italia, è formato da tre articoli e rivede le modalità di accesso ai corsi universitari di Medicina, Odontoiatria e Protesi dentaria e medicina veterinaria.

Tra le novità più importanti, come già detto, l’addio al test d’ingresso che precede l’iscrizione. Prevista quindi la delega al governo ad adottare, entro un anno dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso.

Cosa cambia

La riforma prevede un semestre aperto a tutti gli studenti di Medicina, non sarà quindi più previsto alcun test d’ingresso. Ma gli studenti non potranno cantare vittoria troppo presto.

Gli studenti impegnati nello svolgimento del test di medicina

Infatti, il primo semestre rappresenterà una sorta di “semestre-filtro” o ancora “semestre di sbarramento”. Sarà, quindi, propedeutico per gli studenti, ottenere i risultati migliori in determinati esami (che ancora devono essere resi noti) per poter accedere al secondo semestre.

Ma non finisce qui. Gli aspiranti dottori dovranno anche ben posizionarsi in una graduatoria nazionale basata sui crediti formativi ottenuti durante il semestre. A secondo di quanti saranno i posti disponibili, coloro che saranno riusciti a posizionarsi meglio di altri, potranno proseguire gli studi in Medicina.

In caso di non superamento del semestre, o di scelta volontaria a non proseguire, i crediti ottenuti durante i sei mesi potranno comunque essere utilizzati per altri percorsi formativi come, ad esempio, biologia, biotecnologie e scienze motorie.

Ultima, ma non per importanza, novità sarà la riduzione progressiva (ma inevitabile) del numero chiuso.

Il commento del ministro Anna Maria Bernini

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha commentato con entusiasmo l’approvazione del Senato alla riforma.

«Oggi segniamo una svolta attesa da tantissimi studenti e da tantissime famiglie. Aboliamo i quiz per l’accesso a Medicina e apriamo il numero chiuso in modo sostenibile e programmato» ha scritto su X.

Il ministro ha poi continuato: «Ragazze e ragazzi potranno iscriversi al primo semestre di Medicina, seguire corsi caratterizzanti e, al termine, utilizzare i loro crediti anche in altri percorsi di accademici».

«Così si riconoscono l’impegno e lo studio e non ci si affida alla casualità di un test. Un passo avanti anche per il sistema sanitario nazionale: stop al “turismo universitario” che spinge i nostri giovani a studiare all’estero e alla carenza dei medici in corsia» ha detto.

La Bernini ha poi concluso: «L’Italia è un’eccellenza nella formazione medica e sanitaria, e vogliamo che i nostri studenti restino qui per rendere il Paese ancora più forte».

Il nodo delle aule

Il provvedimento porta in primo piano uno dei nodi che più affligge il mondo universitario: quello delle aule. Il testo, infatti, non prevede alcuno stanziamento destinato alla creazione di nuove aule e spazi, né tantomeno per assumere nuovi docenti.

Si rischia quindi che lo spazio destinato alle lezioni, già spesso insufficiente, risulti ancora più scarso vista la mole di studenti che le università dovranno accogliere rispetto alla consuetudine.

Al contempo, più studenti presenti necessitano dell’assunzione di più professori e, come detto, ad oggi, il testo non prevede nessun incentivo all’assunzione di nuovi docenti

Il prossimo anno accademico rappresenterà il vero banco di prova per la facoltà di Medicina. Solo l’anno prossimo, infatti, sarà possibile fare un bilancio vero e proprio sulla novità introdotta da Fratelli d’Italia.

Glenda Veronica Matrecano

Classe 2000. Milanese. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM. "Curiosa, solare e tenace", così mi descrive chi mi conosce. Mi appassionano, soprattutto, la cronaca e l'attualità ma anche tutte quelle tematiche che sono in grado di accendere il dibattito pubblico. Tra le tante, ho un'aspirazione che supera le altre: diventare giornalista televisiva.

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