Giovedì 23 marzo OpenAI ha annunciato la possibilità per gli utenti con ChatGPT Plus di scaricare fino a 11 plugin. Essi permetteranno per la prima volta all’AI di connettersi autonomamente al web per accedere a informazioni sulle quali non era stata addestrata dagli sviluppatori.
Ma non sono mancate le polemiche. Il giorno del lancio dei plugin, un hacker su twitter ha condiviso dei codici OpenAI che mostravano 80 plugin segreti, alcuni dei quali potenzialmente pericolosi.
Di cosa si tratta
I plugin sono delle funzionalità che aggiungono a un software delle caratteristiche e capacità di altre applicazioni. Ad esempio un plugin molto utilizzato è la funzione di traduzione presente come estensione in Google Chrome, che permette di tradurre automaticamente le pagine web.
Cosa permetteranno di fare i plugin a ChatGPT?
La più importante novità per ChatGPT sarà la possibilità di accedere – attraverso internet – a delle informazioni in tempo reale. Ciò dovrebbe virtualmente risolvere la più grande pecca dell’AI: essere aggiornata ad agosto 2022 (settembre 2021 per la versione gratuita). «I plugin – si legge nel post ufficiale sul sito OpenAI – possono essere occhi e orecchie dell’AI. Forniranno accesso a informazioni troppo recenti o specifiche perché siano incluse dei dati di addestramento. Permetteranno al modello di linguaggio di eseguire azioni in modo sicuro, aumentando l’utilità del sistema».
Alcune nuove funzioni disponibili
«OpenAI ha appena annunciato i plugin ChatGPT. Se il debutto di ChatGPT è stato il loro ‘evento iPhone’, oggi è l’evento ‘iOS App Store’». Questo il tweet di Jim Fan, scienziato AI che ha lavorato sia per OpenAI, sia per Google.
OpenAI just announced ChatGPT Plugins. If ChatGPT's debut was the "iPhone event", today is the "iOS App Store" event.
3 official plugins available now:
– Web browser: adding Bing in the loop
– Code interpreter: adding a live Python interpreter in a https://t.co/Af5HT6kdpR… pic.twitter.com/z9rkxkPNBt— Jim Fan (@DrJimFan) March 23, 2023
Grazie alle nuove funzionalità offerte da ChatGPT è possibile domandare al chatbot richieste sempre più singolari. Ad esempio, chiedendogli di suggerirti una ricetta culinaria e di calcolare le calorie degli ingredienti servendosi del plugin “Wolfram|Alpha”. Ma non finisce qui. L’AI di OpenAI, tramite il plugin “Instacard”, ha anche la capacità di ordinare le pietanze online e di farle recapitare direttamente a casa tua.
🔮 By 2030, AI plugins like the 2023 ChatGPT plugin architecture will have more plugins than the current Apple iOS store. It will reach over $20 Billion dollars is revenue for paid plugins.
— Brian Roemmele (@BrianRoemmele) March 24, 2023
Ma se l’utente non ha voglia di prepararsi un pasto da sé, può sempre decidere di cenare fuori. Magari in una trattoria con tante recensioni di clienti soddisfatti. E anche qui corre in aiuto ChatGPT. Con il plugin “OpenTable”, è in grado di prenotare autonomamente un tavolo al tuo ristorante preferito.
Rischi e polemiche
Il giorno del lancio della funzionalità plugin, l’utente “rez0” su twitter ha condiviso prove fotografiche e codici di programmazione OpenAI di 80 plugin “segreti”, non accessibili agli utenti direttamente. Era possibile ottenerli «rimuovendo un parametro specifico da una “API call”», vale a dire il processo attraverso il quale due software scambiano dati fra loro. Segno che i plugin sono utilizzabili dalla dirigenza OpenAI.
This morning I was hacking the new ChatGPT API and found something super interesting: there are over 80 secret plugins that can be revealed by removing a specific parameter from an API call.
The secret plugins include a "DAN plugin", "Crypto Prices Plugin", and many more. pic.twitter.com/Q6JO1VLz5x
— 𝚛𝚎𝚣𝟶 (@rez0__) March 24, 2023
La notizia ha messo in subbuglio la community di appassionati d’intelligenza artificiale. Tra i plugin segreti vi erano alcune funzionalità potenzialmente pericolose: un “crypto plugin”, per far consultare il mercato delle criptovalute direttamente a ChatGPT; “evil plugin” (“plugin malvagio”), con funzioni non meglio specificate; e un “DAN plugin” che consentirebbe a ChatGPT di accedere direttamente alla community degli sviluppatori di software.
Menzione speciale al plugin segreto “Chess”, che permetterebbe agli utenti di barare online e nelle app di gioco grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Ricordiamo che quella dei plugin è una novità assoluta per ChatGPT. Non è stata ancora approfonditamente testata, ed è stata rilasciata come versione “alpha”. Si tratta cioè di funzionalità che non sono ancora state revisionate dai beta tester. Considerando quanto ChatGPT sia utilizzato, con milioni di utenti giornalieri, è solo questione di tempo prima che altre compagnie vogliano inseriti i loro plugin tra le opzioni di OpenAI. È l’avvento di un nuovo tipo di AppStore?