
Firenze, una città preda del turismo. Non certo una novità di oggi. Soprattutto in un Paese come l’Italia – il Bel Paese – in cui beni culturali e natura si susseguono senza sosta. La situazione, però, per alcuni è diventata insostenibile. «Una volta che una città è diventata meretrice, sarà impossibile farla tornare vergine». Una posizione dura quella di Cecilie Hollberg, storica tedesca che dal 2015 dirige la Galleria dell’Accademia nel capoluogo toscano.
«Una città soffocata»
A margine della conferenza stampa di bilancio annuale della Galleria, la direttrice si è lasciata andare a una critica feroce. «Firenze è molto bella. Vorrei tornasse in mano ai cittadini e non fosse soffocata dal turismo». Così Hollberg, il cui mandato all’Accademia termina nel giugno 2024. «Non troviamo più un negozio o una bottega normale. Ma solo cose per turisti con gadget e souvenir».

Una tendenza, quella del turismo di massa, che secondo la storica tedesca andrebbe affrontata dall’amministrazione comunale. Il rischio sarebbe quello di perdere definitivamente l’identità cittadina: «Se non si mette adesso un freno assoluto, non vedo più speranza». Anche perché l’impressione andando in giro per le sue strade è che «la città si sia alienata dalle sue origini rispetto agli ultimi 8 anni».
Le prime polemiche e il dietrofront
Le reazioni e la polemica, ovviamente, non si sono fatte attendere a lungo. Prima da dentro le mura della città. Alessia Bettini, vicesindaca e assessora alla Cultura, ha definito «semplicemente deliranti» le parole di Cecilie Hollberg. «Per la direttrice del museo dunque i fiorentini sarebbero figli di una meretrice e i turisti clienti di una meretrice?». E poi conclude: «Hollberg offende la storia di Firenze, dove ha lavorato. Offende il lavoro di migliaia di persone e soprattutto offende i fiorentini, proprio lei che, da non fiorentina, deve moltissimo a Firenze. Mi auguro che torni indietro sui suoi passi e chieda scusa per un’accusa così infamante».

Cecilie Hollberg effettivamente fa un mezzo dietrofront, tentando di placare le acque. «Mi dispiace aver usato le parole sbagliate. Lungi da me offendere qualcuno, tantomeno i fiorentini che come me vivono quotidianamente questa città. Una città che amo, che ha ricambiato tutto il mio affetto e che ormai è la mia casa». Poi spiega: «Intendevo dire che Firenze deve essere testimone per tutta Italia di un turismo più consapevole, non mordi e fuggi. Noi della Galleria dell’Accademia ci siamo impegnati per far sì che il museo diventasse di tutti, valorizzando ogni sua parte e non solo il David».
Lo sdegno nazionale
Ma le scuse sono tardive. Dapprima rincara la dose il sindaco di Firenze Dario Nardella: «Definire Firenze una meretrice credo sia un’offesa di una gravità inaudita verso tutti i fiorentini. Credo ci voglia rispetto per la storia della nostra città e la nostra comunità». Poi è il turno dell’ex sindaco della città, Matteo Renzi. «Presenterò al Ministro Sangiuliano una interrogazione sulle frasi vergognose di Cecilie Hollberg», è la reazione del leader di Italia Viva. Che poi attacca: «Hollberg deve scusarsi o dimettersi».

Interviene anche Roma, con le parole del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Firenze è una meravigliosa città che rappresenta una parte rilevante della nostra identità e storia nazionale. Offenderla significa colpire tutta l’Italia e i nostri sentimenti. La direttrice Hollberg, nominata dal mio predecessore, rappresenta lo Stato e il patrimonio italiano e non può adoperare questo linguaggio. Valuterò tutte le iniziative del caso».
E i dati cosa dicono?
Secondo i dati pubblicati dallo stesso Comune di Firenze, nell’estate 2023 è stata registrata una crescita del 7% rispetto a dodici mesi fa per quanto riguarda i flussi turistici. Il Centro Studi Turistici di Firenze ha stimato oltre 14 milioni di arrivi e 45 milioni di pernottamenti.
Un enorme flusso – per il 90% i visitatori sono stranieri – che senza dubbio può plasmare e modificare una città. Ma anche garantirle enormi opportunità. Come il caso della stessa Galleria dell’Accademia. Nello scorso hanno il secondo museo cittadino, dietro solo agli Uffizi, ha guadagnato il +42% di ingressi. Dal 2015 a oggi la Galleria è passata dal 1 milione e 415mila agli oltre 2 milioni di biglietti staccati.