Jeff Bezos sfida Elon Musk: Amazon lancia i 29 satelliti del progetto Kuiper

Lo scorso 28 aprile 2025, sono partiti i primi 29 satelliti operativi del progetto Kuiper. Amazon ha ufficialmente fatto il suo ingresso nella corsa all’Internet satellitare, scagliando il guanto della sfida al colosso Starlink di Elon Musk. Questo lancio segna un momento cruciale per Jeff Bezos e il suo colosso, che punta a creare una costellazione di ben 3.236 satelliti in orbita bassa, capaci di fornire connessioni Internet ad alta velocità e bassa latenza su scala globale.

Un progetto ambizioso nato nel 2019

Il progetto Kuiper, annunciato per la prima volta nel 2019, ha già visto Amazon investire più di 10 miliardi di dollari, anche se gli analisti di Quilty stimano che il costo reale per renderlo operativo possa arrivare fino a 20 miliardi di dollari.

La sfida è enorme: Starlink, lanciato nel 2020 da SpaceX, domina il settore con oltre 8.000 satelliti operativi (pari a quasi due terzi di tutti i veicoli spaziali attivi) e più di 5 milioni di utenti distribuiti in 125 Paesi, generando 12 miliardi di dollari di fatturato e 2 miliardi di flusso di cassa libero solo quest’anno.

Il colpo strategico

A rafforzare il team di Kuiper ci ha pensato l’ingaggio strategico di Rajeev Badyal, ex vicepresidente di SpaceX responsabile proprio del progetto Starlink, assunto da Amazon nel 2018 dopo essere stato licenziato da Musk. Sotto la sua guida, nell’ottobre 2023, Amazon ha lanciato con successo i primi due satelliti prototipo — KuiperSat1 e KuiperSat2 — portando a termine i test in orbita.

Sul piano industriale, Bezos non ha badato a spese: nel 2024 ha aperto uno stabilimento a Kirkland, Washington, capace di produrre fino a cinque satelliti al giorno e ha attivato un centro di approvvigionamento a Everett per i componenti. Inoltre, ha investito 120 milioni di dollari in un impianto presso il Kennedy Space Center, destinato alla preparazione al lancio dei satelliti, operativo dall’inizio del 2025.

Come portare i satelliti in orbita: una sfida logistica

Per entrare davvero nel mercato, Amazon ha dovuto affrontare uno dei problemi più spinosi del settore: come mandare in orbita i satelliti. Nel 2022 ha prenotato un blocco monstre di 83 lanci: 38 con United Launch Alliance, 18 con l’europea Arianespace e 12 con Blue Origin (altra azienda di Bezos), con opzione per altri 15. Il tutto per evitare di affidarsi a SpaceX.

A dicembre 2023, per «problemi logistici», Amazon ha dovuto però cedere e prenotare tre lanci su Falcon 9, piattaforma di Starlink, riconoscendo implicitamente la superiorità tecnica e operativa della compagnia di Musk.

La strategia commerciale

La strategia commerciale di Kuiper non punta solo ai privati: Amazon ha già stretto alleanze strategiche, come quella annunciata nel giugno 2024 con DirectTV Latin America per portare Internet nelle aree rurali del Sud America. Bezos ha dichiarato esplicitamente che il sistema avrà anche utilizzi militari e di difesa, andando così a competere con Starlink anche per i lucrosi contratti governativi.

A livello globale, la corsa ai satelliti non è solo una sfida tra Bezos e Musk: in campo ci sono anche la rete europea OneWeb con i suoi 648 satelliti, la canadese Telesat con il progetto Lightspeed, e i giganti cinesi Guowang e SpaceSail, che da soli prevedono di lanciare fino a 43.000 satelliti nei prossimi decenni. Anche l’Europa si sta muovendo: la Commissione europea ha firmato un contratto da 10 miliardi di euro per il progetto Iris², il cui lancio è previsto entro il 2030, mentre Taiwan, Germania e Italia stanno esplorando costellazioni proprie.

Il “superpotere” di Musk

Il vantaggio competitivo di SpaceX sta nella sua capacità di produrre oltre otto satelliti al giorno e lanciare frequentemente a costi bassissimi grazie ai razzi riutilizzabili Falcon 9. Questa combinazione tra produzione rapida e infrastruttura di lancio — definita “il superpotere” di Musk — ha permesso a Starlink di conquistare non solo il mercato consumer, ma anche settori ad alto margine come la connettività per le compagnie aeree, ad esempio Air France.

L’asso nella manica di Amazon

Eppure Amazon ha in mano un asso: la sua gigantesca rete commerciale. Ruth Pritchard-Kelly, ex dirigente di OneWeb, ha ipotizzato che Bezos potrebbe inviare ai 200 milioni di abbonati Prime un laptop preconfigurato per connettersi automaticamente ai satelliti Kuiper, guadagnando così un vantaggio immediato sul mercato. Inoltre, Amazon Web Services (AWS), leader globale nel cloud computing, potrebbe integrare servizi di archiviazione e connettività satellitare, offrendo pacchetti avanzati e sicuri a imprese e governi.

Non mancano però le sfide: Amazon, essendo quotata in borsa, dovrà convincere gli investitori dei ritorni sul colossale investimento in Kuiper, a differenza di SpaceX, ancora privata, che gode di una maggiore libertà strategica. Inoltre, Amazon deve ancora dimostrare la fattibilità su larga scala delle sue antenne per gli utenti finali, terreno dove Musk ha già raffinato più generazioni di terminali riducendo progressivamente costi e dimensioni.

Cosimo Mazzotta

LAUREATO IN GIURISPRUDENZA ALL'UNIVERSITA' DEL SALENTO CON UN ANNO DI STUDI IN SPAGNA PER APPROFONDIRE LE TEMATICHE DI DIRITTO INTERNAZIONALE. MI INTERESSO DI CRONACA, POLITICA INTERNA E SPETTACOLO. MI PIACE IL DIALOGO IN OGNI SUA FORMA. SFOGO IL MIO SPIRITO CRITICO ATTRAVERSO LA PAROLA E IL DISEGNO.

No Comments Yet

Leave a Reply

palacebet1.com betturka.com.tr betadonis.com.tr grbetstr.com trwin vbettr betturka.com.tr betandyoutr.net bitez escort antalya escort Dalaman escort