«Nei weekend vado a trovare i bambini malati e le persone in difficoltà per portare un sorriso e donare un po’ di forza». Così Max Wayne descrive ciò che fa nel tempo libero. Da diversi anni, infatti, Massimo – questo il suo vero nome – si traveste da Batman, girando per le città e per gli ospedali pediatrici. «Ho scelto lui perché è il personaggio che si avvicina di più alla realtà. Se le persone vedono Spiderman gli chiedono di lanciare le ragnatele, è complicato. Batman invece ha superpoteri da persona comune: nel mio caso è quello di regalare sorrisi alla gente».
L’idea è nata anni fa, quando in ospedale ha visto dei clown andare a trovare i bambini. Da quel momento decide di diventare Batman e, con l’autorizzazione dalla DC stessa, inizia il suo percorso. «Nel tempo mi sono fatto conoscere e le richieste sono diventate tantissime. Devo ringraziare Alfred – come il maggiordomo – e mia moglie per tutto ciò. Il primo mi accompagna nelle uscite e fa le riprese per i social, la seconda mi ha assecondato fin dal primo giorno. Senza loro Max Wayne non esisterebbe».
Dietro la maschera
Marito, padre di famiglia e imprenditore. Dietro alla sua identità, però, ci sono poche informazioni. Max è convinto che il bene si faccia in silenzio, e per questo non ha alcun interesse nell’esporsi. «A me piace essere anonimo, mi piace proprio. Non voglio meriti o riconoscenza, l’esperienza in sé mi appaga: quando son contenti i bambini io lo sono più di loro». L’indossare una maschera, poi, gli permette di nascondere l’emozione nel vedere i bambini felici. «Mi capita di crollare, sono un essere umano. Io dico sempre “menomale che c’è la maschera”, perché le reazioni delle persone ci trasmettono una gioia inimmaginabile».
Gli incontri con Max Wayne
Oltre alle apparizioni in giro per le città, Max si rende disponibile anche per incontrare bambini e adulti in difficoltà privatamente. «Dato il grande numero di messaggi abbiamo aperto una sezione del sito dove contattarmi. Si compila un form, si scrivono le informazioni di base come la località e ci si sente per capire se il progetto è fattibile. È tutto gratuito, al massimo chiediamo un rimborso spese. Se non c’è fa niente, lo mettiamo di tasca nostra».
L’obiettivo finale è quello di finanziare completamente i costi dei viaggi attraverso i video postati su TikTok e Instagram, dove oggi conta rispettivamente circa 350 e 80 mila followers. Tra gli incontri condivisi sui social, uno dei più commoventi è stato quello con Gianni, un signore cinquantenne con la sindrome di Down appassionato di Batman. «Quel video è esploso, ha fatto il giro del mondo ed è arrivato fino in Giappone. Lui è un fan sfegatato di Batman, quindi quando mi ha visto è rimasto scioccato. Adesso ci sentiamo e ci mandiamo videomessaggi».