La Germania sta sperimentando un programma di riciclo multiplo delle batterie che consente di riutilizzare all’infinito gli accumulatori ormai giunti a fine vita. HVBatCycle è il nome del progetto che ha dimostrato come i metalli, l’elettrolita e la grafite prelevate dalle batterie esauste possono essere riutilizzati in più cicli per produrne di nuove. E l’aspetto sorprendente è che quegli stessi materiali mantengono inalterate le loro proprietà una volta riutilizzati. Quindi le prestazioni delle nuove batterie rimangono massime, dimostrando anche che anche il riciclo multiplo non ha alcuna influenza sulla qualità dei materiali.
Nuove opportunità per l’UE
Questo apre una grande possibilità per l’Europa, continente costretto a importare le materie prime dal resto del mondo. Soprattutto visto che a partire dal 2035 nell’UE potrebbero essere venduti solo veicoli elettrici o a idrogeno. L’aspetto ancora più interessante è la relativa semplicità del processo che permetterebbe una rapida ed economica diffusione, caratterizzata da un basso fabbisogno energetico. Eppure oggi solo il 5% delle batterie dei veicoli elettrici viene riciclato. Il resto finisce in discarica. In media, la loro vita utile nel settore trasporti attualmente è di 10 anni.
Ma quando gli accumulatori diventano poco adatti alla trazione – ovvero quando la loro capacità di immagazzinare energia scende al 70% – le batterie possono essere reimpiegate per usi meno intensivi. Secondo Circular Energy Storage Research and Consulting, entro il 2030, più di 300 gigawattora di batterie in tutto il mondo non saranno più in grado di muovere un’auto e diventeranno pronti per il riutilizzo. Si tratta di un numero pari al consumo energetico di un anno per circa 75mila famiglie di quattro persone.
Fine viaggio ma non fine vita
Anche se non più atte al trasporto, le batterie possono trasformarsi in sistemi di stoccaggio stazionari. Per esempio gli impianti fotovoltaici domestici o industriali per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante il giorno e utilizzarla la sera o per fronteggiare picchi di domanda nei consumi. Oppure le celle ancora performanti si racchiudono in “pacchetti” più piccoli sufficienti per alimentare elettrodomestici e sistemi di illuminazione. Nel 2050 si stima che arriveranno a fine vita 17 milioni di batterie ogni anno. Equivalgono a 3,4 milioni di tonnellate di materiale da raccogliere, trattare e rimettere sul mercato.
Nel 2023 la capacità di riciclo non superava le 80mila tonnellate annue. Quindi è enorme lo spazio per creare quasi da zero una nuova industria che genererà ricchezza e occupazione. Solo il recupero e la rivendita dei metalli utilizzati (litio, nichel, cobalto) potrà valere almeno 6 miliardi di euro in Europa e non meno di 400-600 milioni in Italia. E creerà nuovo lavoro per decine di migliaia di addetti.