Il futuro del viaggio aereo sta per arrivare. Sabato 13 gennaio la NASA (l’agenzia spaziale americana) e Lockheed Skunk Works (la divisione sperimentale del colosso aeronautico Lockheed-Martin) hanno presentato al mondo il primo prototipo del loro X-59 QueSST. Il velivolo servirà a testare la capacità di aerei costruiti ad hoc di viaggiare a velocità supersoniche senza generare eccessivo inquinamento acustico.
Rilanciare il trasporto aereo
La progettazione del QueSST (che sta per Quiet Super-Sonic Technology) era iniziata nel 2018. Obiettivo: ridurre al minimo il “boom sonico” dei velivoli più veloci. Quando un aereo supera la velocità del suono (pari a Mach 1, poco meno di 1200 km/h) genera un potente rumore, simile a un’esplosione. Molto fastidiosa. Perciò motivo il volo supersonico è vietato sopra aree densamente popolate, come le città. E anche per questo gli aerei passeggeri superveloci (come lo storico Concorde) sono stati pochi e hanno avuto vita tutto sommato breve.
Un velivolo strano
L’X-59 si prefigge di superare questo problema. Grazie alla sua struttura inusuale, l’aereo dovrebbe ridurre di molto la potenza del boom sonico. Il muso molto lungo servirà a infrangere la barriera del suono, in maniera però meno dura rispetto al passato. La cabina di pilotaggio, per esigenze costruttive, è più bassa del normale. Questo costringerà i piloti a basarsi sulle immagini trasmesse in 4K da diverse telecamere su alcuni schermi all’interno. E poi il motore, all’estremità posteriore, orientato leggermente verso il basso e il ventre del velivolo, del tutto piatto e lineare per non causare turbolenze dannose.
Al via i test
Con la presentazione del primo prototipo operativo ci si aspetta l’inizio delle prove di volo. Inizialmente previste per il 2022, la promessa di NASA e Lockheed è che vedremo l’X-59 in cielo entro fine anno. Si partirà con dei test a terra, per certificare la sicurezza per i piloti e il personale tecnico. Poi il decollo e qualche volo a basse prestazioni. E, se tutto andrà bene, si passerà al sorvolo di alcune città per verificare il corretto funzionamento delle nuove tecnologie. La lista delle località candidate è già piuttosto nutrita, fanno sapere dalla NASA. Non resta quindi che aspettare e tendere l’orecchio: se non sentiremo nulla, allora l’X-59 avrà avuto successo.