Le piste da sci in Trentino sono state prese d’assalto dai turisti per il weekend dell’8 dicembre. I dati riportati dalle funivie di Madonna di Campiglio dimostrano un numero crescente di sciatori sulle piste. I numeri parlano, nella giornata di sabato si sono toccati i 20.000 passaggi ai tornelli della sola skiarea Madonna di Campiglio, che comprende anche le stazioni di Pinzolo e Folgarida-Marilleva.
Bruno Felicetti, il general manager delle funivie di Madonna di Campiglio, sostiene che siano ingressi da periodo natalizio, che lasciano ben sperare per le prossime, vicinissime, festività. Non sono stati solo tantissimi i turisti sulle piste da sci, ma anche i mercatini di Natale a Trento hanno registrato un record di visite.
I dati, non solo il Trentino
L’affluenza del Trentino non era inaspettata, ma coinvolge anche il resto della penisola. Federalberghi aveva già diffuso i dati previsti per questo ponte: ci si aspettava che fossero 13 milioni e 254 mila gli italiani in movimento, si tratta del 43,3% della popolazione. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, aveva evidenziato a inizio dicembre l’importanza del boom economico attorno a queste festività: si tratta, infatti, di un giro d’affari da 4,46 miliardi di euro con una spesa media pro capite di 432 euro a persona. Questo flusso prende in considerazione le città d’arte, le stazioni sciistiche, i luoghi termali e i laghi, quindi tutta l’Italia.
L’aumento post Covid
Questi dati sono indicatori di una progressiva crescita, dal 2021 a oggi, per quanto riguarda il turismo. Che l’Italia incentri parte della sua economia sul settore turistico è un fatto risaputo, ma è oggettivo che l’affluenza sia in costante aumento.
Se si pensa alla stazione sciistica di Madonna di Campiglio, per il weekend dell’Immacolata del 2022, si erano registrati 15.300 passaggi, come riportato dai dati, circa 5.000 in meno del fine settimana appena trascorso. Questi dati confermano le dichiarazioni del presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: «Gli italiani stringono la cinghia ma non rinunciranno a partire.
Vacanze brevi e meno spese per cibo, alloggio e divertimenti». È un trend in costante aumento che fa ben sperare anche per il periodo natalizio: «Si prevedono festività di Natale e Capodanno da tutto esaurito fino all’Epifania, dice Felicetti», attenendosi ai dati rilasciati dalle strutture alberghiere, quasi il 95% sold out. Le tendenze sembrano quindi ripristinate al periodo pre-pandemia, anche se le incertezze rimangono tante, soprattutto sotto il profilo economico.
A cura di Francesca Neri