Nella notte tra venerdì 8 settembre e sabato 9 una scossa di terremoto di magnitudo 7 ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco, causando la morte di centinaia di persone. Il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora: le autorità marocchine hanno comunicato che per il momento sono stati registrati 632 morti e più di 300 feriti. L’epicentro è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Si tratta della scossa più forte mai registrata.
Terremoto #Marocco, sale a 632 il bilancio delle vittime. 329 i feriti@ultimoranet pic.twitter.com/l8FtSN1DVu
— Ultimora.net – BREAKING NEWS (@ultimoranet) September 9, 2023
I danni
Nella città è mancata a lungo l’elettricità e i collegamenti a Internet. Numerosissime sono state anche le chiamate – soprattutto da parte dei turisti – al centralino dell’ambasciata italiana a Rabat.
Le immagini che arrivano dal Marocco sono drammatiche. Danni alle abitazioni e agli edifici publici, come nella piazza Jamaa el Fna, dove è crollato il minareto di una piccola moschea vicino al Café de France. Nella città ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz e sono crollata moltissime facciate di case a Essaouira, sull’Oceano Atlantico, e a Ouarzazate, nel Centro Sud.
Il sostegno internazionale
Giorgia Meloni ha espresso vicinanza e solidarietà nel sostenere il Marocco nell’emergenza. Anche il governo spagnolo si è dichiarato pronto a fornire aiuto.
Sono vicino al #Marocco per il tragico terremoto che ha seminato morte e distruzione. L'Italia è pronta ad aiutare, anche per le fasi di soccorso, le autorità marocchine in questi momenti difficili. Una preghiera per le vittime e i loro familiari.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) September 9, 2023
Lo stesso vale per le Nazioni Unite, pronte ad aiutare il governo marocchino: “Il segretario generale è profondamente rattristato per il terremoto che ha colpito oggi il Marocco e che ha causato molte vittime”, ha dichiarato Stéphane Dujarric, portavoce di Antonio Guterres.