Qualcuno lo fermi. Non importano le condizioni meteo, la pista, gli avversari: se c’è una certezza in questo momento è che la gara della domenica la vince Max Verstappen. Con il primo posto in Austria del 2 luglio fanno 5 vittorie di fila e 7 su 9 gran premi in stagione. E questa volta dopo essersi preso anche la pole position (doppia, contando quella della sprint di sabato), la stessa sprint e il giro veloce la domenica. Il primo nella storia della Formula Uno a riuscire nel pokerissimo.
FP1 – Fastest
Qualifying – Fastest
Sprint shootout – Fastest
Sprint – 1st place
Race – 1st placeJust another weekend for Max Verstappen 🤷♂️ pic.twitter.com/v2wcSuttOq
— ESPN F1 (@ESPNF1) July 2, 2023
Sul secondo gradino del podio sale, dopo otto mesi, Charles Leclerc. Una gara ben gestita, comandata per qualche giro, dimostrando quella costanza che tanto è mancata in casa Ferrari in questo inizio stagione difficile. Terzo Sergio Perez, che rimonta dalla quindicesima piazza e la spunta dopo un duello al limite contro Carlos Sainz. Una SF-23 che, nonostante sia mancato il bersaglio grosso, è sulla giusta strada.
Nel segno dei track limits
Si spengono i semafori e Leclerc scatta all’esterno di Verstappen. Ci prova prima in curva 3 e in curva 4, ma il campione del mondo in carica gli chiude la porta in faccia. Una immediata Safety car per detriti in pista non cambia le carte in tavola.
Al quattordicesimo giro Hulkenberg è costretto a fermare la sua Haas, che fuma vistosamente. Virtual Safety Car, che per pochissimi istanti non riesce a essere sfruttata dai due piloti Ferrari. Si fermano invece Hamilton e Norris, diretti inseguitori. Passa un minuto e Maranello opta per un double stack: doppio pit stop. La strategia non è il massimo. Problemi alla pistola dell’anteriore sinistra causano due soste lente. Leclerc riesce a mantenere per poco la posizione. Sainz, costretto a ripartire sesto, imposta da subito un ritmo infernale e si riprende la terza posizione passando subito Perez, Hamilton e Norris.
Protagonisti indiscussi di questa gara sono i track limits: ben nove piloti differenti ricevono i cinque secondi di penalità per aver oltrepassato di qualche millimetro i bordi della pista. A pagarne le spese anche lo stesso Sainz, che a causa della sanzione vedrà scivolare via il podio.
Ruota a ruota tra Sainz e Perez
A tredici tornate dalla bandiera a scacchi, Perez riaggancia il pilota spagnolo. Il messicano è più veloce, ma Sainz mette in mostra una delle difese più belle della stagione. Quattro giri di corpo a corpo, senza esclusione di colpi, in cui i piloti sfoderano tutti i trucchetti. Alla fine passa la Red Bull, ma la lotta ha rallentato troppo Perez che deve dire addio all’ambizione di riprendere Leclerc.
Ordine d’arrivo
1. Verstappen (Red Bull); 2. Leclerc (Ferrari); Perez (Red Bull); Sainz (Ferrari); Norris (McLaren); Alonso (Aston Martin); Hamilton (Mercedes); 8. Russell (Mercedes); Gasly (Alpine); Stroll (Aston Martin)
Classifica piloti
1. Verstappen 229; 2. Perez 148; 3. Alonso 129; 4. Hamilton 108; 5. Sainz 86; 6. Leclerc 72; 7. Russell 70; 8. Stroll 43; 9. Ocon 31; 10. Norris 22
Classifica costruttori
1. Red Bull 377; 2. Mercedes 178; 3. Aston Martin 172; 4. Ferrari 158; 5. Alpine 48; 6. McLaren 27; 7. Haas 11; 8. Alfa Romeo 9; 9. Williams 7; 10. AlphaTauri 2