Lunedì 27 marzo i 72.000 membri dello Scottish National Party hanno nominato Humza Yousaf come nuovo Primo Ministro scozzese e leader del partito. Nonostante la sua politica sia simile a quella del suo predecessore, Yousaf ha preso le distanze dalla linea di Nicola Sturgeon, compreso il piano di considerare le prossime elezioni generali come un referendum de facto per l’indipendenza scozzese.
La votazione
Il risultato è stato annunciato dopo la chiusura della votazione online dei membri del partito, la prima dopo la contesa per la leadership del 2004 conquistata da Alex Salmond, poi sconfitto dalla Sturgeon nel 2014.
La segretaria nazionale del SNP, Lorna Finn, ha annunciato che l’affluenza alle urne alle elezioni per la leadership del partito è stata del 70%. Secondo le prime preferenze nel sistema del canale televisivo privato STV, Yousaf ha preso 24.336 voti (48%), Kate Forbes 20.559 (40%) e Ash Regan 5.599 (11%). Anche le seconde preferenze hanno visto trionfare Yousaf con 26.032 voti (52%) contro la Forbes, che ha presi 23.890 (48%).
La sezione 45(2) dello Scotland Act 1998 prevede che, dopo l’annuncio del nuovo leader, Nicola Sturgeon presenti formalmente al Re le sue dimissioni.
Chi è Humza Yousaf
Nipote di un immigrato punjabi, figlio di un famoso contabile di Glasgow e attivista del SNP, Humza Yousaf ha affrontato abusi razziali nel corso della sua carriera e anche sfide durante la campagna sui presunti conflitti della sua fede musulmana. Il neo primo ministro (classe 1985) è stato nominato segretario di gabinetto per la salute e l’assistenza sociale nel 2021, durante la pandemia, e ha servito come segretario per la giustizia tra 2018 e 2021.
Humza è il primo segretario dell’Asia meridionale e primo musulmano nel governo scozzese. Membro dello Scottish National Party (SNP) per il collegio elettorale di Glasgow Pollok, sua città natale, ha rappresentato la regione dal 2011 al 2016. Ha studiato politica all’Università di Glasgow, prima di lavorare come assistente parlamentare di Bashir Ahmad, primo musulmano eletto al parlamento scozzese nel 2007. Dopo la sua morte, continuò a lavorare come assistente parlamentare per Alex Salmond e Nicola Sturgeon.
Gli altri candidati
Kate Elizabeth Forbes (classe 1990) è segretaria di gabinetto per le finanze e l’economia dal 2020, ed è membro dello Scottish National Party. Nata a Dingwall, nelle Highlands scozzesi, ha trascorso parte della sua gioventù in India. Ha conseguito una laurea in storia presso il Selwyn College di Cambridge e un master in storia presso l’Università di Edimburgo. La principale rivale di Humza Yousaf, è stata eletta al parlamento scozzese nel 2016, prima della nomina di segretario delle finanze che l’ha vista affrontare la crisi economica causata dalla pandemia. La candidata di centrodestra appartiene alla Free Church of Scotland, Chiesa evangelica con ideali conservatori. Sicuramente in opposizione alla Sturgeon su temi come sesso, omosessualità, aborto, ha criticato duramente i risultati dell’ex primo ministro e si è opposta alla all’autoidentificazione di genere per le persone trans in accordo al veto di Westminister.
Ashten Regan (classe 1974) è stata ministro per la sicurezza comunitaria dal 2018 al 2022. Membro dal 2016 dello Scottish Parliament per il collegio elettorale di Edinburgh Eastern, è nata a Biggar (Scozia), ma ha vissuto in Inghilterra. Ha studiato relazioni internazionali alla Keele University e si è diplomata alla London School of Public Relations. Ha poi ultimato gli studi con un master in Development Management alla Open University. Regan è stata capo del think tank pro- indipendenza Common Weal, ma solo dopo la sconfitta del referendum 2014 è entrata nello Scottish National Party. La candidata si è dimessa dalla sua carica di ministro in segno di protesta contro il disegno di legge sulla riforma del riconoscimento di genere, pensiero che condivide con la Forbes. La sua politica è completamente incentrata sull’indipendenza scozzese, abbandonando gli ideali di inclusività della Sturgeon.
Previsioni future
Il primo leader di minoranza etnica è da sempre stato riconosciuto come il favorito, sostenendo una politica di continuità che gli ha fatto guadagnare il voto di parlamentari e ministri del SNP. Il nuovo leader ha affermato di voler aumentare notevolmente le imposte sui ricchi e introdurre una tassa straordinaria sulle imprese energetiche e i proprietari terrieri. Yousaf, dunque, porterà avanti l‘agenda socialmente inclusiva di centrosinistra e proseguirà una politica volta alla lotta alla povertà.
È stato però accusato di aver mancato il voto finale sui matrimoni omosessuali nel 2014 dopo aver subito le pressioni dei leader musulmani. Bisognerà vedere se la sua fede influenzerà in qualche modo il suo governo, specialmente dopo la campagna in nome della comunità LGBTQ+ del suo predecessore. Probabilmente la possibilità di un nuovo referendum per l’indipendenza non sarà più una priorità, vista la sua decisione di non considerare le prossime elezioni generali come referendum de facto. Insomma, il suo mandato potrebbe allontanare il sogno di una Scozia non più soggetta alle politiche inglesi.