La prima visita in Ucraina della Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, è cominciata da due luoghi simbolo della guerra. Il 21 febbraio la premier ha visitato Bucha e Irpin. Qui, nelle prime settimane del conflitto tra Russia e Ucraina, i soldati russi hanno commesso una strage di civili, malgrado il governo di Mosca neghi ogni responsabilità, anche online.
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Quale che sia la verità dietro quella vicenda, la visita di Meloni ricorda tutta la ferocia e la disperazione di una guerra cominciata il 24 febbraio 2022 e arrivata ormai al suo primo anniversario. Una guerra che ha prodotto centinaia di migliaia di morti, militari come civili, ucraini come russi. Una guerra che ha costretto milioni di persone a fuggire dal proprio Paese. Una guerra in cui la Russia, secondo il governo ucraino e i Paesi occidentali, ha commesso svariati crimini contro l’umanità.
Quando si riportano i numeri del conflitto, bisogna ricordare che dietro queste cifre ci sono volti, storie, persone in carne e ossa. Una tragedia che nessun numero potrà mai restituire. Tuttavia, è bene partire proprio dalle cifre per comprendere l’entità di una guerra che, a un anno dall’inizio, non sembra affatto vicina alla conclusione.
I militari russi morti
Gli ultimi dati dagli Stati Uniti sui morti russi sono stati citati il 18 febbraio dal Segretario di Stato Antony Blinken, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Secondo le sue stime, almeno 200 mila militari russi sono morti in Ucraina.
Una cifra ben inferiore è stata riportata il giorno prima dal Ministero della Difesa britannico, nella sua quotidiana valutazione d’intelligence su Twitter. Questi dati riferiscono di 175-200 mila soldati e mercenari russi morti o feriti nel corso dell’invasione, di cui 40-60 mila uccisi.
Simili a questi numeri, e dunque distanti da quelli riferiti da Blinken, sono quelli riportati il 2 febbraio sul New York Times. Secondo il giornale statunitense sono circa 200 mila i militari russi morti o feriti. Il bilancio è otto volte maggiore rispetto ai morti statunitensi in due decenni di guerra in Afghanistan.
Per quanto riguarda le fonti ucraine, il Ministero della difesa di Kiev stima al 23 febbraio 2023 145.850 militari russi morti nel corso dell’invasione. Secondo il sito ucraino Uawar.net, al 23 febbraio l’esercito russo ha già perso 943 volte il numero dei soldati scomparsi nei quattro anni di guerra in Cecenia. Un numero di morti pari all’870% delle perdite sovietiche durante i nove anni di conflitto in Afghanistan.
A inizio dicembre lo stesso Mykhailo Podolyak, Consigliere del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aveva riferito dati sulle perdite russe. Come riportato da Reuters il 1° dicembre 2022, Podolyak aveva stimato fino a 100 mila militari russi morti, quasi dieci volte in più rispetto a quelli ucraini. 100-150 mila i soldati feriti, dispersi o incapaci di tornare a combattere.
Tutte queste stime sono di gran lunga superiori a quanto affermato a settembre dal Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, secondo cui erano appena 5.937 i militari russi morti nel conflitto.
I militari ucraini morti
I dati sulle morti tra i militari ucraini sono meno numerosi rispetto a quelli relativi alle perdite russe. Come riportato da Reuters il 1° dicembre 2022, Mykhailo Podolyak ha fatto una stima delle perdite davanti all’emittente televisiva ucraina Kanal 24. Il Consigliere di Zelensky ha riferito di 10-13 mila militari ucraini uccisi nel corso del conflitto. Per Podolyak la cifra risulta da una valutazione ufficiale dello Stato maggiore e dello stesso Zelensky. Una stima molto inferiore rispetto a quella relativa ai morti russi.
Queste cifre stridono con i numeri citati dal generale statunitense Mark Milley, che a novembre parlava già di circa 100 mila soldati ucraini feriti o uccisi. Sosteneva inoltre che le perdite russe fossero più o meno le stesse.
I numeri riportati dal generale statunitense, e a maggior ragione quelli di Podolyak, sono ben inferiori rispetto ai dati di Mosca. Già a settembre il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva stimato 61.207 militari ucraini morti (oltre dieci volte quelli russi) e 49.368 feriti.
I civili morti
Oltre ai militari, anche migliaia di civili hanno perso la vita nel corso del conflitto. Questi sono i dati, aggiornati al 12 febbraio, riportati dall’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr):
- 7.199 civili morti. Di questi, 2.888 uomini, 1.941 donne, 1.932 adulti il cui sesso non è conosciuto, 438 bambini
- 11.756 civili feriti. Di questi, 2.616 uomini, 1.856 donne, 6.430 adulti il cui sesso non è conosciuto, 854 bambini
L’Ohchr specifica che i numeri reali sono molto più grandi, perché dove i combattimenti sono intensi le informazioni arrivano con ritardo. Inoltre, necessitano di più tempo per essere verificate, e dunque non possono venire subito inserite nel conteggio ufficiale delle vittime.
Anche sui civili le diverse fonti citano numeri contrastanti. Secondo il generale statunitense Mark Milley, il bilancio al 10 novembre 2022 era di 40 mila civili morti. Un numero di gran lunga superiore rispetto a quello riportato dall’Ohchr.
I mezzi militari ucraini distrutti
Al di là dei morti, il conflitto in Ucraina ha comportato anche la distruzione di numerosi mezzi militari. Secondo i dati riportati il 23 febbraio 2022 dal Ministero della Difesa russo, le perdite delle forze armate ucraine ammontano a:
- 387 aerei
- 210 elicotteri
- 8.501 unità di equipaggiamento militare speciale
- 7.994 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento
- 3.222 droni
- 4.189 pezzi di artiglieria
- 1.038 veicoli lanciarazzi Mlrs
- 405 sistemi missilistici antiaerei
Secondo Oryx, un sito web olandese specializzato in analisi militari, queste sono le cifre delle perdite ucraine:
- 58 aerei
- 26 elicotteri
- 278 carri armati
- 52 droni
- 178 cingolati da trasporto truppe (Afv)
- 346 veicoli da combattimento per la fanteria (Ifv)
- 123 blindati da trasporto truppe (Apc)
- 338 automezzi
- 152 blindati
- 27 veicoli antimina (Mrap)
- 63 pezzi di artiglieria
- 28 Mlrs
- 76 sistemi missilistici antiaerei
- 8 unità navali
Oryx precisa che in questa lista vengono inclusi solo mezzi militari sulla cui distruzione è disponibile evidenza fotografica o video. Perciò, la quantità di equipaggiamento distrutto è significativamente più alto.
I mezzi militari russi distrutti
A quanto riporta il Ministero della difesa ucraino, le perdite delle forze armate russe aggiornate al 23 febbraio ammontano a:
- 299 aerei
- 287 elicotteri
- 228 unità di equipaggiamento militare speciale
- 3.350 carri armati
- 2.029 droni
- 5.215 veicoli e autocisterne
- 6.593 veicoli da trasporto truppe
- 2.352 pezzi di artiglieria
- 471 veicoli lanciarazzi Mlrs
- 244 sistemi missilistici antiaerei
- 873 missili da crociera
- 18 unità navali
Secondo Oryx, queste sono i dati sulle perdite russe:
- 67 aerei
- 67 elicotteri
- 1.043 carri armati
- 102 droni
- 492 cingolati da trasporto truppe (Afv)
- 1.343 veicoli da combattimento per la fanteria (Ifv)
- 184 blindati da trasporto truppe (Apc)
- 1.671 automezzi
- 124 blindati
- 29 veicoli antimina (Mrap)
- 70 pezzi di artiglieria
- 117 Mlrs
- 62 sistemi missilistici antiaerei
- 8 unità navali
Anche in questo caso Oryx precisa che i numeri reali sono significativamente più alti. Mentre il sito ucraino Uawar.net stima 17.5 miliardi di dollari di danni all’equipaggiamento militare russo.
I rifugiati
Il conflitto ha costretto milioni di ucraini a fuggire dal loro Paese per cercare riparo all’estero, soprattutto in Europa. Secondo l’Ohchr, il numero di rifugiati ucraini ammonta a:
- 8.087.952 persone registrate in Europa (dati aggiornati al 21 febbraio 2023)
- 4.863.513 persone registrate in Europa per la protezione temporanea o simili schemi di protezione nazionale (valori aggiornati al 20 febbraio)
Sempre secondo l’Ohchr, che ha riportato queste stime il 21 febbraio 2023, vi sono stati:
- 18.843.973 di attraversamenti di confine dall’Ucraina
- 10.438.840 di attraversamenti di confine verso l’Ucraina
Le persone fuggite dal territorio ucraino sono così suddivisibili:
- 9.751.646 dirette in Polonia (stime al 21 febbraio)
- 2.251.086 dirette in Ungheria (stime al 21 febbraio)
- 1.998.875 dirette in Romania (stime al 19 febbraio)
- 1.197.429 dirette in Slovacchia (stime al 21 febbraio)
- 775.837 dirette in Moldova (stime al 19 febbraio)
- 2.852.395 dirette in Russia (stime al 3 ottobre 2022)
- 16.705 dirette in Bielorussia (stime 14 febbraio)
La gran parte dei profughi è dunque fuggita in Polonia, ma è molto elevato il numero di persone che ha cercato rifugio in Russia.
I crimini di guerra
La Vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, il 18 febbraio ha dichiarato di avere le prove di svariati crimini contro l’umanità commessi dalle forze russe. Poco dopo, il Dipartimento di Stato ha fatto sapere di aver scoperto 30.600 mila casi di crimini contro l’umanità avvenuti in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Tra questi, bombardamenti sulle case, torture, deportazioni, esecuzioni di civili e violenze sessuali.
Ben più ampie le stime di alcune fonti ucraine. Secondo Uawar.net, che riporta i numeri citati dal Procuratore generale aggiornati al 20 febbraio 2023, i crimini russi ammontano a:
- 461 bambini uccisi
- 926 bambini feriti
- 70.558 crimini di aggressione e crimini di guerra, tra cui 68.431 violazioni di leggi e tradizioni militari.
- 16.815 casi di violazione contro la sicurezza nazionale, inclusi 2.058 alti tradimenti.
- 639 sospettati di aver compiuto questi atti, tra la leadership politica e militare della Russia.
Non solo l’eccidio di Bucha, dunque, ma svariati altri crimini di guerra. In questo come negli altri casi, i dati sono solo stime. Peraltro, differenti a seconda delle fonti che le producono. Ma una cosa è certa: più il conflitto andrà avanti nel tempo, più questi numeri saranno destinati ad aumentare.