Non ci saranno gli androidi, ma le auto volanti sì. «Tutto quello che abbiamo sempre immaginato, leggendo i fumetti o vedendo Blade Runner, nel 2026 potrebbe diventare realtà». Pensa in grande Armando Brunini, amministratore delegato di Sea (Società Esercizi Aeroportuali) che gestisce le strutture milanesi. «Sta nascendo una nuova soluzione di trasporto urbano, i taxi volanti. Elicotteri 100% sostenibili da utilizzare per muoversi in città». Al momento, bisogna proseguire a piccoli passi: «Si partirà con trasferimenti su corridoi brevi, collegando gli aeroporti di Malpensa e Linate al centro città». I taxi volanti sono in produzione, le aziende stanno lavorando per ottenere il brevetto. Secondo Brunini, la certificazione arriverà tra il 2024 e il 2025, mentre i primi voli a Milano partiranno nel 2026. «La prima generazione di velivoli potrà sostenere tra i 40 e i 60 km di percorso, la seconda è in fase di concepimento e coprirà distanze più lunghe, fino a 250 km».
La concorrenza non saranno i jet privati, ma il traffico terrestre: «I taxi volanti sono una soluzione alternativa per le zone congestionate. In futuro, ci aspettiamo che utilizzarli sia la normalità». I primi vertiporti sorgeranno a Malpensa e Linate, i due aeroporti gestiti da Sea. «Vogliamo essere pronti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Stiamo valutando altre zone in cui far decollare e atterrare i velivoli. Porta Romana e City Life sono quartieri opzionati. Se il progetto avrà riscontri positivi ne svilupperemo altri». Il prezzo? «Su un elicottero-taxi con due persone a bordo da Malpensa a Milano, il prezzo della corsa potrebbe essere intorno ai 120 euro a passeggero».
«La mobilità avanzata migliorerà la nostra vita»
«L’impatto sull’ambiente sarà decisamente positivo». Non ha dubbi Angelo Vallerani, presidente del Lombardia Aerospace Cluster, l’associazione che gestisce lo spazio aereo regionale. «Lo sfruttamento della terza dimensione, ovvero quella verticale, aiuterà il decongestionamento dei principali centri urbani, contribuendo ulteriormente alla riduzione di emissioni». L’Advanced Air Mobility (AAM), sfruttando la sua versatilità e agilità negli spostamenti, fornirà inoltre un rilevante contributo all’innalzamento generale della qualità della vita.
«La possibilità di atterrare in luoghi isolati, che altrimenti risulterebbero difficili da raggiungere, in combinazione con la possibilità di decollare ed atterrare verticalmente nei centri urbani – prosegue Vallerani – rendono l’AAM un settore strategico anche per il trasporto di merci e medicinali, in particolar modo per tutto ciò che è legato agli elementi della necessità e tempestività, come ad esempio il trasporto di organi o la gestione di crisi ambientali e umanitarie». Gli enti regolamentatori, a partire da Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), stanno definendo norme ad hoc per il settore, a partire dall’individuazione di rotte e spazi di volo destinati a questi velivoli. «Come Lombardia Aerospace Cluster, abbiamo preso come riferimento le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026».
Test e brevetti: a che punto siamo?
La corsa ai taxi volanti è partita. Le megalopoli mondiali attendono la rivoluzione della mobilità verticale e intanto si sfidano a colpi di sperimentazioni. Nella seconda metà del 2019 si sono svolti i primi test nel cielo di Singapore. In Europa, i primi voli di prova pilotati da remoto sono stati effettuati dall’aeroporto di Pontoise, in uno spazio apposito a 35 km da Parigi, nel novembre 2022. La Germania è il paese europeo più avanzato nella produzione di questi velivoli. A Stoccarda, c’è la Daimler: startup che ha investito 30 milioni di euro nell’azienda tedesca Volocopter, che si occupa dello sviluppo di droni e taxi volanti. L’obiettivo è effettuare il primo lancio commerciale del servizio taxi volanti con passeggeri a bordo già nel 2024, anno in cui in Francia si svolgeranno le Olimpiadi estive.
Il Giappone sfrutterà l’Expo di Osaka del 2025 come vetrina per presentare le nuove tecnologie di decollo e atterraggio verticale per velivoli volanti. L’obiettivo è quello di fornirsi di un nuovo Codice della strada, o meglio dell’aria, per aprire i cieli alla circolazione massiccia entro il 2030. La Cina ha invece presentato, in occasione dell’eCar Expo a Stoccolma del 2022, la prima auto volante ibrida elettrica: la Xpeng X2, capace di muoversi agilmente sia su strada che in aria.
I cittadini di Porta Romana: «Il vertiporto una grande occasione per il quartiere»
Dopo Malpensa e Linate, uno dei primi vertiporti in città potrebbe nascere a Porta Romana: «Noi del quartiere non siamo stati ancora informati. Il 2026 è lontano, ma speriamo che il Comune scelga questa zona per essere parte integrante dell’iniziativa». Sabrina Frigoli è presidente dell’Associazione Porta Romana Bella, che riunisce i commercianti del quartiere. Gestisce un negozio di abbigliamento a Porta Romana da oltre vent’anni. E tutti qui sono sicuri: «Il villaggio olimpico in costruzione e l’eventuale vertiporto potrebbero essere un volano decisivo per la rinascita del quartiere. C’è tanto da fare, Porta Romana ha una forte impronta storica ma c’è bisogno di qualcosa di rivoluzionario».
Turisti, curiosi e anche semplici cittadini. Il quartiere attirerebbe così un nuovo flusso di persone: «È fondamentale che si dia avvio a una ristrutturazione dell’area. Immaginate cosa significhi per noi accogliere un turista che arriva dagli aeroporti. Adesso, raggiungono tutti il centro, con i taxi volanti arriverebbe finalmente in periferia. Il nostro commercio di quartiere avrebbe nuova vita». Poche preoccupazioni anche per l’impatto ambientale dei velivoli: «Saranno elettrici e sostenibili. Aprire al traffico urbano di terza generazione è fondamentale. Anche costruire il vertiporto. Dare un’immagine futuristica al quartiere significherebbe affiancare i monumenti antichi al nuovo. Questo non può che fare bene a Porta Romana».