La prima settimana dei Mondiali di sci alpino e biathlon ha regalato grandi gioie all’Italia. A Méribel il cielo si è tinto d’azzurro. La rassegna iridata francese è cominciata come meglio non si poteva sperare. Nelle prime due gare Federica Brignone e Marta Bassino hanno conquistato l’oro. Era da 26 anni che l’Italia non vinceva almeno 2 gare ai Mondiali. L’ultima volta fu nel 1997 a Sestriere, quando i trionfi furono tre e venne anche stabilito il record di medaglie in un campionato del mondo con 6. Prima ancora, nel 1996 a Sierra Nevada, in Spagna, furono addirittura 4 gli ori con Alberto Tomba che fece doppietta tra slalom e gigante. E pensare che i trionfi azzurri al femminile avrebbero potuto essere tre in tre competizioni. Ma andiamo con ordine.
Mondiale tra gioie e dolore per le ragazze dello sci alpino
Lunedì 6 febbraio, nella combinata alpina di apertura, Brignone ha conquistato il primo oro iridato in carriera grazie a due manche perfette. La valdostana è stata autrice di un super G magistrale che ha distanziato tutte le avversarie, tra cui la favorita Mikaela Shiffrin. La statunitense dopo la discesa inaugurale era staccata di ben 96 centesimi, ma aveva dalla sua lo slalom. Ed ecco che qui Brignone ha fatto il capolavoro. La 32enne di La Salle, scesa per prima, ha disputato un’ottima prova mettendo pressione su Shiffrin. Tensione che l’americana non ha retto uscendo di scena a tre porte dalla conclusione quando doveva recuperare solo 4 centesimi per prendersi l’oro.
L’atleta più vincente nella storia della Coppa del Mondo femminile di sci alpino si è prontamente riscattata nel super G di mercoledì 8 agguantando l’argento. Ma la bicampionessa olimpica nulla ha potuto contro la nostra Bassino. La piemontese grazie a un tratto finale eccezionale ha conquistato il secondo oro mondiale in carriera dopo il parallelo di Cortina 2021. La 27enne di Borgo San Dalmazzo non si era mai imposta in super G, sfatando il tabù proprio nel giorno più importante.
Lo sport, però, non è sempre rose e fiori ed ecco che nella serata del trionfo di Bassino è arrivata una notizia triste. L’ex sciatrice Elena Fanchini dopo aver convissuto con un tumore è morta all’età di 37 anni. La lombarda in carriera aveva vinto due gare in Coppa del Mondo conquistando un totale di quattro podi, tutti in discesa libera. Appreso il fatto la squadra azzurra, che per molti anni ha gareggiato con Fanchini, è stata travolta dal dolore. Prima fra tutte Sofia Goggia che ha ricordato l’ex compagna di squadra con un commovente post su Instagram. La bergamasca, poi, probabilmente condizionata dall’accaduto, ha fallito la discesa di sabato 11 dove era la netta favorita. La campionessa olimpica di Pyeongchang 2018 ha gettato all’aria la medaglia, forse anche l’oro, nel tratto finale inforcando in una delle ultime porte dopo un’evidente spigolata.
Biathlon, splendido argento della staffetta mista
Si è aperto nel migliore dei modi anche il mondiale di biathlon a Oberhof. Nella staffetta mista di apertura di mercoledì 8 è arrivato l’argento per l’Italia. Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Didier Bionaz e Tomasso Giacomel si sono resi protagonisti di una prestazione fantastica facendo gara di testa dal primo all’ultimo metro e perdendo l’oro solo nell’ultimo giro. Nello specifico, Giacomel, dopo aver rimontato lo svantaggio di partenza grazie a una serie a terra precisa e rapida, si è presentato all’ultimo poligono davanti in compagnia di Johannes Thingnes Bøe. Il trentino è stato capace di uscire in prima posizione anche dopo la serie di tiro, ma ha poi dovuto cedere allo strapotere del fuoriclasse norvegese sugli sci.
L’Italia ha comunque ottenuto il miglior risultato possibile e aver battagliato ad armi pari con la Norvegia rappresenta un trionfo. Nella sprint e nell’inseguimento gli azzurri hanno invece faticato, fatta eccezione per Vittozzi che ha chiuso quinta la sprint, ma ha dovuto rinunciare all’inseguimento per via dell’influenza. La speranza è che la friulana possa tornare in pista presto. La seconda settimana inizierà martedì con l’individuale maschile e l’Italia ha tutte le carte in regola per conquistare ancora medaglie.
Problema che ormai nemmeno si pone più Johannes Bøe. Il norvegese finora ha dominato e ad oggi è ancora imbattuto nel 2023. Il suo regno ha dell’incredibile e non ha eguali nella storia del biathlon. Solo il francese Martin Fourcade qualche stagione fa offriva prestazioni paragonabili, ma è difficile non ammettere che il dominio di Boe ora è addirittura superiore. Monopolio che accomuna l’intera squadra norvegese. La Norvegia, infatti, ha vinto le ultime 15 gare di Coppa del Mondo al maschile e in 3 gare ai Mondiali ha conquistato 6 podi su 7 disponibili. Semplicemente mostruosi.
Slittino, doppio podio per Voetter/Oberhofer
Lo slittino azzurro continua a far sognare i tifosi italiani. Anche a Winterberg i nostri portacolori hanno conquistato podi pesanti conservando un ottimo margine in classifica generale. Nel doppio femminile Andrea Voetter e Marion Oberhofer hanno fatto due su due, chiudendo terze la gara classica e seconde la sprint. Competizione breve che ha visto salire sul podio per la prima volta in carriera anche le giovani Nadia Falkensteiner e Annalena Huber.
Al maschile, Dominik Fischnaller ha ottenuto un quarto e sesto posto. L’altoatesino rimane in testa alla graduatoria, ma ora il suo più immediato inseguitore è Max Langenhan. Il tedesco ha disputato solo 5 gare in stagione per via di un infortunio nella prima parte di inverno, ma è reduce da quattro trionfi consecutivi.
Ottime notizie anche dal pattinaggio di velocità di scena in Polonia a Tomaszow Mazowiecki. Davide Ghiotto si è imposto nei 5.000 metri conquistando la seconda affermazione stagionale in Coppa del Mondo. Il vicentino, infatti aveva già vinto sui 10.000 metri a Calgary.