Nella mattina del 29 gennaio l’amante segreta di Matteo Messina Denaro è venuta allo scoperto: si è presentata in questura davanti agli investigatori. «Non avevo idea della sua identità. Non potevo sapere che fosse Matteo Messina Denaro» così ha riferito agli inquirenti la donna che, negli ultimi mesi, ha avuto una relazione con il superlatitante. Una versione che non convince la polizia. E i pm dispongono una perquisizione a casa della donna.
La testimone si è presentata spontaneamente, dichiarando di aver compreso l’identità del boss solo a seguito della diffusione delle sue immagini in televisione. Con lui avrebbe trascorso gli ultimi mesi di latitanza, in una relazione abituale. I due si sarebbero visti fino a pochi giorni prima del blitz nell’appartamento di vicolo San Vito, a Campobello di Mazara, dove il capomafia ha trascorso il suo ultimo periodo da uomo libero. La donna, che al momento non è indagata, assicura di non aver mai nutrito sospetti e parla dell’ex amante come di un uomo gentile e attento.
I sospetti per gli oggetti femminili ritrovati nel covo
Gli oggetti rinvenuti nei due covi del boss, dal viagra agli abiti femminili, erano già un chiaro indizio di una presenza femminile. E avevano dato il via alle ricerche degli investigatori, che erano sulle tracce della donna del boss. Al piano terra del civico 4 di via CB31, nell’appartamento dove Messina Denaro ha trascorso gli ultimi mesi prima dell’arresto, sono state trovate pillole di viagra. Invece, tra gli oggetti rinvenuti nel covo di vicolo San Vito, c’erano abiti femminili, una parrucca, una trousse da bagno e altri segnali di una presenza femminile non occasionale.
Come riporta Repubblica, altre due donne sono state sentite dagli inquirenti come persone informate sui fatti. Alcune fonti e diverse segnalazioni, perlopiù provenienti da voci e dicerie di paese, avevano connesso le due interrogate al superlatitante. Indiscrezioni che, secondo la versione ufficiale dei fatti, si sono rivelate false: nessuna delle donne sentite in caserma sembra avere nulla a che fare con Messina Denaro.
Sfilze di testimoni a Campobello di Mazara
Intanto a Campobello di Mazara si è sollevato un gran polverone sui retroscena della vicenda, soprattutto quelli più frivoli che si prestano al passaparola. E dal giorno in cui Denaro è finito in manette, una sfilza di testimoni si è presentata in questura, dichiarando di aver avuto contatti – diretti e indiretti – con il superboss. Diversi cittadini, anche palermitani, stanno raccontando di aver incontrato e in alcuni casi frequentato il boss, mossi forse dalla paura di essere coinvolti nelle indagini. Tutti però specificano di essere stati inconsapevoli della sua vera identità.
Le vecchie fiamme del boss
Intanto prosegue anche l’indagine sulle donne del boss. Gli inquirenti escludono che Messina Denaro fosse ancora in contatto con le sue vecchie fiamme, una lunga lista di donne già tenute sotto controllo dalle autorità. Le inchieste condotte, anno dopo anno, dal pool che ha dato la caccia al boss hanno ricostruito la sua vita amorosa e confermato la sua fama da “sciupafemmine”.
La protagonista indiscussa della gioventù del boss è Andrea Haslenher, la bellissima ventenne austriaca che da Vienna si recava in Sicilia ogni estate. Lavorava come receptionist all’hotel “Paradise Beach” di Selinunte, parlava inglese, francese, tedesco e italiano e si stava specializzando in Germanistica e Romanistica. C’era un altro uomo invaghito della ragazza: Nicola Consales, vicedirettore dell’hotel, fatto fuori a colpi di pistola dagli scagnozzi di Messina Denaro. La relazione con “Asi” è finita nel 1993, dopo 5 anni d’amore. Poi, una sfilza di donne si sono susseguite durante il periodo della latitanza. Storie d’more che hanno lasciato tracce nei “pizzini” ritrovati nei covi del boss.