36 anni dopo Maradona l’Argentina è campione del mondo. Lionel Messi ha chiuso il cerchio. Una delle finali più belle di sempre quella giocata al Lusail Stadium. Quasi 90 mila spettatori hanno ammirato uno spettacolo unico, ricco di emozioni e continui colpi di scena.
Dominio argentino
I primi 70 minuti sono a senso unico. L’albiceleste avanti 2 a 0 e la Francia non pervenuta facevano pensare a un match chiuso. Merito soprattutto di un incontenibile Angel Di Maria. El Fideo è stato il protagonista della prima parte di gara, procurandosi il rigore del vantaggio firmato Messi e segnando il gol del 2 a 0. Gli argentini sembravano indemoniati: dribbling, recuperi e tanto cuore.
La svolta
Quando il traguardo sembrava a un passo, ecco l’episodio che cambia la gara. Nicolás Otamendi atterra Randal Kolo Muani in area. È rigore per la Francia. Dal dischetto si presenta Kylian Mbappé che non sbaglia. Da questo momento in poi il fuoriclasse francese si prende la scena. In 1 minuto e 37 secondi la Francia pareggia ancora con il suo numero 10. E la partita va ai supplementari.
Botta e risposta
Cambia la sfida, ma cambia anche il clima nello stadio. I tifosi transalpini si riaccendono. Inizia un altro match. Come da pronostico della vigilia, il dualismo tra Messi e Mbappé caratterizza il secondo tempo supplementare. L’argentino riporta in vantaggio i suoi dopo un’azione concitata. A tre minuti dal fischio finale, sugli sviluppi di un corner Mbappé calcia in porta. Il tiro è intercettato con il braccio da Gonzalo Montiel. È di nuovo rigore. Dagli 11 metri il centravanti del Paris Saint-Germain è glaciale: tripletta. Per la seconda volta nella storia dei Mondiali un calciatore segna 3 gol in una finale. L’unico precedente è dell’inglese Geoff Hurst nel 1966, quando l’Inghilterra sconfisse la Germania ai supplementari per 4 a 2. Diverso il destino della Francia, che invece si trova ad affrontare la lotteria dei rigori.
L’Argentina campione del Mondo
I due numeri 10 calciano per primi: si confermano infallibili. Sull’uno pari Emilio Martinez blocca il tiro di Kingsley Coman. Mentre Paulo Dybala porta in vantaggio l’albiceleste, Aurélien Tchouaméni calcia fuori. Da questo momento in poi il destino della Francia è segnato. Gli argentini Leandro Paredes e Gonzalo Montiel non falliscono, vanificando il rigore di Kolo Muani. 7 a 5: l’Argentina è campione del mondo.
Il mito di Messi
Ora possiamo dirlo: Messi ha raggiunto – e forse superato – Maradona. In Argentina è nato un nuovo mito. 7 palloni d’oro, 6 scarpe d’oro, l’oro olimpico, una Copa América, 4 Champions League, 3 Supercoppa Uefa, 3 Coppe del Mondo per club e 27 titoli nazionali. La Pulce ha davvero vinto tutto.
È vero, Messi ha eguagliato Maradona. Adesso tocca a Mbappé raggiungere Messi. Domani il francese compirà 24 anni, ma sarà una festa a metà. L’attaccante del PSG conclude con il titolo di capocannoniere del Mondiale, ma non può che essere una magra consolazione. Il sogno era eguagliare Pelé vincendo due mondiali consecutivi, ma è svanito. Come se non bastasse, Messi e Mbappé a breve si ritroveranno fianco a fianco a Parigi. L’obiettivo diventerà comune: vincere la Champions League. Oggi però, la festa è a Buenos Aires.
Di Andrea Carrabino, Christian Dufour, Ivan Torneo