USA, 11 milioni di armi vendute in un anno. Biden contro la lobby

IL 24/05/2022, Salvador Ramos ha ucciso 19 bambini e due insegnanti delle elementari a Uvalde, in Texas. Lo stato americano è quello in cui vengono vendute più armi in tutto il Paese. Molte di queste vengono rubate e spesso utilizzate negli omicidi. Solo nel 2020 ne sono state fabbricate più di 11 milioni.

La strage della Robb Elementary School è la più grave tra quelle avvenute in una scuola negli Stati Uniti. Solo nell’ultimo anno ci sono state 39 sparatorie negli istituti scolastici negli USA. Il Presidente Biden ha deciso di contrastare la lobby delle armi, che possiede uno dei business più lucrosi in assoluto e che nel frattempo continua a crescere.

Cosa è successo
Fotogramma del video che incrimina il killer

Il 18enne Ramos frequentava il liceo nello stesso complesso scolastico della scuola elementare. Dopo l’attacco è stato ucciso dalla polizia. L’omicida avrebbe prima sparato a sua nonna e poi si sarebbe recato a scuola. Verso le 11.30 locali è entrato nell’edificio e ha iniziato a sparare a chiunque si trovasse a tiro. Era armato di una pistola e di un fucile semiautomatico e aveva addosso un giubbotto antiproiettile. Al momento non sono ancora note le ragioni. Questo massacro si aggiunge alle 200 sparatorie di massa negli USA da inizio anno.

Il discorso di Biden

«Sono disgustato e stanco. Dobbiamo agire. E non ditemi che non possiamo avere un impatto su questa strage. È il momento di trasformare il dolore in azione», ha detto il presidente Usa, Joe Biden.

«Sono passati 3.448 giorni, 10 anni, da quando sono andato in una scuola elementare del Connecticut dove un altro uomo armato massacrò 26 persone, di cui 20 scolari, alla Sandy Hook Elementary School. Da allora ci sono state oltre 900 sparatorie nelle scuole. La lista cresce quando si includono sparatorie in luoghi come teatri o chiese».

Biden ha ribadito che chiederà al Congresso di agire e di mettere un freno alla circolazione delle armi. «Dobbiamo contrastare» – ha continuato – «la lobby delle armi».

L’impegno come senatore

«Ho trascorso la mia carriera come senatore e come vicepresidente lavorando con buon senso per approvare leggi sulle armi. Non possiamo, e non riusciremo, a prevenire ogni tragedia. Ma sappiamo che le leggi funzionano e hanno un impatto positivo. Quando abbiamo approvato il divieto di armi d’assalto, le sparatorie di massa sono diminuite. Quando la legge è scaduta, le sparatorie di massa sono triplicate. L’idea che un ragazzo di 18 anni possa entrare in un negozio di armi e comprare due armi d’assalto è semplicemente sbagliata».

Il commento dell’allenatore dei Warriors
Steve Kerr, allenatore dei Warriors

Steve Kerr ha espresso la sua rabbia e il suo dolore per la strage avvenuta. Ha invitato ancora una volta a mettere un limite alla vendita di armi. «Quando faremo qualcosa?  Sono stanco di venire qui e fare le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Sono stanco dei minuti di silenzio. Basta!”.

Kerr, il cui padre è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un attacco terroristico a Beirut nel 1984, si è sempre battuto per diminuire la diffusione delle armi negli Stati Uniti. Ha attaccato apertamente i senatori contrari a queste limitazioni. «Non lo votano per mantenere il proprio potere, ma chiedo a tutti voi senatori che rifiutate di fare qualcosa per la violenza e le sparatorie nelle scuole e nei supermercati: avete intenzione di mettere il vostro desiderio di potere davanti alla vita dei nostri figli, dei nostri anziani e dei nostri fedeli? Perché è così che appare. È quello che succede ogni settimana».

Un americano su 3 è armato

Un americano su 3 è armato. Gli Usa costituiscono il 4,4% della popolazione terrestre, ma hanno il 42% dei civili armati nel mondo.
Un’indagine del Pew Research Center di aprile 2021 afferma che il 53% degli americani sarebbe a favore dell’introduzione di nuove regole più ferree per acquistare armi. Il 32% considera “giuste” quelle attualmente in vigore e il 14% sostiene che dovrebbero essere più flessibili. Ma per capire perché negli USA ci siano 357 milioni di armi e 328 milioni di persone bisogna fare riferimento anche alla Costituzione.

Il mercato delle armi

L’osservatorio Nasgw commenta i dati sul mercato delle armi in America a metà aprile 2022. Si consolida la tendenza rilevata già nelle ad inizio anno, ossia l’assestamento su livelli leggermente maggiori rispetto a quelli precovid-19. Da gennaio a marzo 2022 il business ha fatturato quanto la media del primo trimestre degli ultimi tre anni. Si sta assestando su livelli leggermente maggiori rispetto al biennio segnato da Covid-19. Con 780,15 milioni di dollari cresce rispetto ai numeri del 2019.  

Quante armi vengono vendute negli USA

Sono 11,3 milioni le armi fabbricate nel 2020 negli Stati Uniti, lo rivela il rapporto  dell’Atf del 2022. Lo studio dell’Ufficio per l’alcool, il tabacco, le armi da fuoco e gli esplosivi rientra nel quadro degli sforzi del presidente Joe Biden per ottenere una stima sulla diffusione delle armi da fuoco negli Usa.  Il report arriva a pochi giorni di distanza dalla sparatoria di Buffalo (New York) che è costata la vita a dieci afroamericani. Gli omicidi con arma da fuoco hanno raggiunto nel 2020 il numero più alto da 26 anni a questa parte. Il 2021 ha proseguito sulla stessa linea.

Le armi fantasma

Secondo il rapporto dell’Atf, nei delitti vengono usate sempre più frequentemente le “armi fantasma”, vendute in componenti e assemblabili dagli acquirenti. Nel 2021 la polizia ha recuperato 19.344 armi fantasma nel quadro di indagini penali, in fortissimo aumento rispetto alle 1.758 del 2016. I titolari di porto d’armi hanno denunciato tra il 2016 e il 2020 il furto di 39.147 tra pistole e fucili e la perdita di 45.346 armi da fuoco nello stesso lasso di tempo. Negli ultimi due anni è anche cresciuto il numero di cittadini statunitensi che hanno deciso di acquistare armi, spinti in particolare da timori riguardanti la pandemia, le proteste e la criminalità

 

 

 

Gabriella Siciliano

Sono pugliese e ho 28 anni. Un percorso non lineare mi ha condotta fino al giornalismo. Le esperienze che ho fatto mi permettono di vedere le cose da diverse prospettive e scrivere mi dà la possibilità di esprimere il mio punto di vista, trovare la mia dimensione. Amo tutto quello che riguarda gli esseri umani e mi piacerebbe, attraverso il mio lavoro, semplicemente essere felice. Se poi, lungo la strada, riuscirò anche ad aiutare qualcuno, sarà ancora meglio.

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