Questa mattina gli agenti dei Mossos d’Esquadra, il corpo di polizia regionale della Catalogna, hanno perquisito gli uffici del Barcellona al Camp Nou. L’operazione è stata condotta nell’ambito dell’inchiesta Barçagate. Gli agenti hanno preso in custodia Josep Maria Bartomeu, ex presidente del Barcellona, e tre collaboratori stretti: il capo di gabinetto Jaume Masferrer, il CEO del club Òscar Grau e il responsabile dei servizi legali Román Gómez Ponti.
Che cos’è il Barçagate
La nascita della vicenda Barçagate risale al 16 febbraio 2020. Durante la trasmissione televisiva El Larguero, dell’emittente Cadena Ser, era stato raccontato del vincolo tra il Barcellona e l’impresa I3 Ventures. L’accusa è che l’allora presidente del club, Josep Maria Bartomeu, avesse versato un milione di euro, divisi in 6 pagamenti, alla società. Tutto ciò per creare e gestire account social, col fine di screditare alcuni personaggi ritenuti scomodi per la dirigenza. Inoltre, la cifra sarebbe servita anche per migliorare la reputazione di Bartomeu stesso e della giunta direttiva del club. I nomi dei possibili soggetti da diffamare, sono illustri: dall’ex allenatore dei blaugrana Pep Guardiola e l’ex centrocampista Xavi, fino al difensore Piqué, Leo Messi, la moglie Antonela Roccuzzo e, soprattutto, i possibili rivali per la presidenza del club come Victor Font.
Gli indagati e la società hanno subito preso posizione, smentendo ogni accusa: «Non abbiamo mai ingaggiato alcuna società per screditare giocatori, ex giocatori, politici, dirigenti, presidenti o ex presidenti. È assolutamente falso. Ci difenderemo in tutte le sedi da chi ci accusa di dedicarci a queste pratiche». Poche ore dopo, il Barcellona ha diffuso dai suoi social un comunicato col quale si impegna ad offrire piena collaborazione alle autorità, per accertare i fatti oggetto di investigazione.
Di cos’è accusato Bartomeu
Nonostante l’ex presidente Bartomeu abbia sempre negato l’accordo con la i3 Ventures, ora è accusato di corruzione e falso in bilancio dal giudice del Tribunale numero 13 di Barcellona. Il tutto mentre l’arresto di Bartomeu, e degli altri tre dirigenti, sarebbe stato deciso esclusivamente dai Mossos d’Esquadra; il giudice avrebbe infatti chiesto solo le perquisizioni e l’acquisizione di documenti. Per questo motivo proseguono le perquisizioni agli uffici del Camp Nou e nessun dipendente o collaboratore può lavorare, per non intralciare il lavoro degli inquirenti. Al momento i quattro arrestati sono detenuti nel Commissariato di Les Corts di Barcellona.
Tutto ciò a una settimana dalle votazioni per il nuovo presidente del club
Questa nuova fase dello scandalo Barçagate scoppia in un momento delicato per il club: al recente periodo negativo riguardante i risultati sul campo, si aggiungono la netta crisi finanziaria e l’avvicinarsi delle elezioni per decretare il 41° presidente. Il posto è vacante dall’ottobre scorso, dato che Bartomeu fu costretto a dimettersi per evitare il voto sulla mozione di sfiducia che era stato richiesto da oltre 20 mila soci blaugrana. Per ora i candidati sono Joan Laporta, Victor Font e Antoni Freixa. Joan Laporta ha ricevuto la notizia dell’ intervento della polizia mentre stava tenendo un’intervista per una radio locale, Lleida UA1, e ha confermato quanto ciò sia negativo non solo per Bartomeu, ma anche per il club. In seguito l’altro candidato, Antoni Freixa ha twittato che non permetteranno a nessuno di danneggiare il Barça.
Massa gent volent fer mal al Barça. No ho permetrem. Mai caminaràs sol 💙❤️
— Toni Freixa (@tonifreixa) March 1, 2021
Immagine in evidenza da Corriere.it