ADDIO A CICELY TYSON, L’ATTRICE CHE RIFIUTO’ LE “REGOLE”

Se ne è andata ieri, 28 gennaio, l’attrice americana Cicely Tyson. Aveva 96 anni e i più giovani forse si ricorderanno di lei come Constantine, la governante afroamericana che in “The Help” è l’unica a incoraggiare la giovane Skeeter, vittima di un ambiente freddamente conservatore che si cura soltanto delle apparenze. O ancora nel ruolo di Ophelia Harkness, madre di Annalise Keating (Viola Davis) neLe regole del delitto perfetto”, una donna anziana in lotta con la demenza ma ancora in grado di essere figura di riferimento nella tormentata vita della figlia.

Cicely Tyson in “The Help”

Ma la vita e la carriera di Cecily Tyson, nata ad Harlem nel 1924 da una cameriera e un tuttofare emigrati dai Caraibi, trascendono i singoli ruoli da lei interpretati. In quasi settant’anni di spettacolo ha influenzato il ritratto delle donne afroamericane come poche altre, rifiutando sempre di recitare parti che contribuissero a rafforzare gli stereotipi sulle donne di colore. Una promessa fatta a sé stessa, molto prima di entrare a Hollywood, e mantenuta fino alla fine dei suoi giorni.   

 

Televisone e cinema: da Miss Jane Pittman all’Oscar alla carriera. 

La carriera di Cicely Tyson, nata come modella, si concentra soprattutto sul piccolo schermo. Dopo essere stata relegata per un lungo periodo a parti minori, il ruolo da protagonista nel celebre tv movie ‘The Autobiography of Miss Jane Pittman” le vale due Emmy Award e una candidatura ai BAFTA Awards.

 

Cicely Tyson ai suoi esordi

I suoi personaggi televisivi le frutteranno, nel corso della carriera, altri tre Emmy: nel 1977 grazie alla miniserie “Roots”, nel 1978 quando interpreta la moglie di Martin Luther King nel tv movie “King” (1978) e l’ultimo nel 1994 con la miniserie “Oldest Living Confederate Widow Tells All”.

Ma il primo riconoscimento per l’attrice arriva dal grande schermo nel 1972, con la candidatura all’Oscar come miglior attrice per ‘Sounder’, meraviglioso film che racconta la storia di una famiglia contadina e afroamericana nella Louisiana della Grande Depressione. Iconica anche la sua ‘Sipsey’ in “Fried Green Tomatoes”, nel 1991.

Nel 2018 Cicely Tyson diviene la prima donna afroamericana a ricevere l’Oscar alla carriera.

 

Cicely Tyson la sera in cui ha ricevuto l’Oscar onorario

 

La medaglia alla libertà e il ricordo degli Obama

Nel novembre del 2016 riceve dall’allora presidente Barack Obama la medaglia presidenziale della libertà– massima onoreficenza civile americana- riservata a chi ha fornito, con le proprie iniziative, un contributo essenziale per gli interessi nazionali del paese, per la pace nel mondo, per la cultura. «Non potrei chiedere niente di meglio di questa» dice Cicely Tyson, esibendo commossa la medaglia al termine della cerimonia.

 

Il presidente Obama conferisce la Medaglia Presidenziale alla Libertà a Cicely Tyson

Barack Obama oggi ha voluto ricordarla con queste parole: «In un periodo in cui per le attrici di colore non era facile trovare parti nella recitazione, lei rifiutò ruoli che riducessero la donna afroamericana al proprio genere. Talvolta, per lei questo avrebbe potuto significare restare interi anni senza lavorare. Ma si fece coraggio con la consapevolezza che, ogni volta che sarebbe stata davanti a una telecamera, avrebbe interpretato un essere umano-imperfetto ma resiliente; perfetto, non malgrado le sue imperfezioni, ma grazie ad esse».

Michelle e Barack Obama insieme all’attrice scomparsa

Michelle Obama, in un post su Instagram che la ritrae con la grande attrice, ha scritto: «Ciò che mi ha colpito ogni volta che ho trascorso del tempo con Cicely Tyson non era necessariamente il suo potere di star -che pure era evidente- ma la sua umanità. Solo entrando in una stanza, riusciva ad elevare tutti le persone intorno a lei».

Nicola Bracci

Ha 25 anni. È nato e cresciuto a Pesaro e si è poi trasferito a Milano. Legge e scrive di tematiche sociali e geopolitica per interesse, di sport per passione. Ora al quotidiano Domani.

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